NoLo prende spunto dal mitico quartiere americano. Chi tra i due vince la sfida?
NoLo vs Soho: CHI è MEGLIO?
# Etimologia
Partiamo della etimologia del nome. SoHo deriva da ‘South of Houston Street’, perché Houston Street confina con la parte settentrionale di SoHo. A coniare il nome è stato nel 1962 l’urbanista e autore dello studio The South Houston Industrial Area, Chester Rapkin.
Il nome Nolo nasce invece nel 2012 come idea di marketing da parte dagli architetti Francesco Cavalli, Luisa Milani e Walter Molteni, mentre scherzavano sulla possibilità di creare un marchio di quartiere proprio partendo da SoHo. Nolo infatti identifica NOrth of LOreto.
Vincitore: New York
# Storia
Prima area agricola, poi sede di industrie pesanti come le acciaierie, SoHo è rinata a metà del XX secolo, quando gli artisti hanno iniziato a trasferirsi nella zona. Proprio qui all’inizio degli anni ’80 ci fu l’incontro tra due degli artisti più importanti della storia dell’arte del Dopoguerra: il pioniere della pop art Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat.
L’area conosciuta come NoLo, compresa tra Greco, Casoretto e Turro, fino a circa dieci anni fa era un quartiere popolare con un passato critico, abitata da immigrati del Sud Italia poi sostituiti da latinoamericani, nordafricani e orientali, e solitamente nota alle cronache per fenomeni come spaccio, prostituzione, scippi, case occupate oltre a degrado e sciatteria di strade e muri. La trasformazione spontanea negli ultimi anni l’ha portata ad essere tra le preferite da studenti, giovani professionisti e creativi.
Vincitore: New York
# Bar e caffè
SoHo è ricca di bar e caffè. Da Maman con l’atmosfera fresca e rustica e l’abbondanza di prodotti appena sfornati, al caffè artigianale La Colombe Roasters con il latte alla spina, il Now or Never Coffee dove la schiuma di cappuccino viene trasformata in una forma d’arte o il Ground Support Cafe per chi ama la birra. Ancora il Soho Cigar Bar in stile speakeasy degli anni ’20 con lussuose sedute in pelle e lo Spring Lounge, conosciuto dalla gente del posto come lo “Shark Bar”, per gli squali imbalsamati appesi alle pareti.
Molti dei locali di NoLo sono frutto della trasformazione di edifici adibiti ad altro uso. Hug Milano, un bistrot sorto in un’antica fabbrica di cioccolata che fa anche da ostello, ciclofficina, spazio coworking e un po’ da portineria, Ilgelatochenonce, dove i gelati vengono preparati al momento con l’azoto liquido e Zia Barbara, un po’ bar, un po’ zia e anche un po’ luogo di aggregazione. Da non perdere il Ghe Pensi Mi e al NoLoSo, il locale con le pareti rosa e blue Tiffany punto di riferimento per la comunità gay friendly.
Vincitore: New York
# Bistrot e ristoranti
Per quanto riguarda bistrot e ristoranti Soho è vicina a Little Italy. Qui si possono provare dalle focacce fatte in casa di Pepe Rosso allo street food di Alidoro, oppure la pizza con la crosta croccante di Ben’s Pizza. Da Raoul è servito il classico cibo da bistrot francese.
A NoLo troviamo Iurio, un cocktail bar & bistrot caratterizzato da un’affascinante atmosfera con le pareti rosse che ricordano il passato dell’edificio da sede del Partito Comunista, Osteria della Pasta e Fagioli, una trattoria rustica con prezzi economici e cucina pugliese e Mosso, un bar e ristorante con pizzeria con un grande spazio all’aperto nel Parco Trotter.
Vincitore: Milano (per la cucina non c’è gara)
# Arte e cultura
Da SoHo Playhouse, con il suo stile vintage, vengono messe in scena produzioni off-Broadway, stand-up e cabaret di talenti affermati ed emergenti, al Museum of Ice Cream si possono conoscere tutti i tipi di gelati, mentre alla Color Factory di New York si puà vedere una mostra d’arte con installazioni interattive incentrate sul colore e la vivacità. Si possono persino assaggiare dolci e caramelle mentre si esplorano le stanze.
A NoLo c’è invece Fringe Festival, dedicato alle arti, Biennolo, e il Festival di SanNolo, una sorta di contro festival della canzone italiana. A questi si aggiungono una radio di quartiere dal nome di RadioNolo, che trasmette il radiogiornale GiorNoLo. Da segnalare i murales lungo i binari della ferrovia da via Pontano e via Mosso a Via Zuretti e Via Lesa.
Vincitore: New York
# Spazi Verdi
Come spazi verdi SoHo è carente. Dispone infatti solo di una piccola area cementata chiamata Vesuvio Playground, con una mini piscina pensata per rinfrescarsi durante le calde estati.
A NoLo c’è il Parco Trotter. Un’area di 120.000 mq, un tempo sede dell’Ippodromo di Milano, con verde, alberi secolari, aree gioco per bambini e campi di calcetto, basket e volley.
Vincitore: Milano
And the winner is…Soho, New York.
Continua la lettura con: NOLO è diventato la nuova ISOLA?
FABIO MARCOMIN
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