Il quartiere popolare a nord di Milano è diventato uno dei più cool della città. Ecco come è nato e come si sta trasformando.
NOLO è la nuova ISOLA?
# Il quartiere popolare a nord di Milano è diventato uno dei più cool della città
Fino a circa dieci anni fa quello tra Greco, Casoretto e Turro era un quartiere popolare con un passato critico, che trovava forza nella sua vita di comunità e abitata da immigrati del Sud Italia poi sostituiti da latinoamericani, nordafricani e orientali, e solitamente nota alle cronache per fenomeni come spaccio, prostituzione, scippi, case occupate oltre a degrado e sciatteria di strade e muri.
Negli ultimi anni grazie a una trasformazione spontanea, che riguarda principalmente la composizione sociale del quartiere, la zona è diventata una delle preferite da studenti, giovani professionisti e creativi attratti dai prezzi bassi delle case e degli affitti, ma anche da quell’atmosfera multiculturale che ora non fa più così paura, e viene anzi spesso vissuta come un plus.
Se solo ieri il Parco Trotter era un luogo noto per il problema della droga, oggi è il fulcro intorno a cui ruotano hipster, florist designer, bikers e biciclettai, artisti di ogni genere con lunghi cappelli e cappelloni, baffi. Un’intera generazione di artisti e creativi che ha riconquistato l’area.
# La nascita di Nolo
Il nome Nolo nasce nel 2012 come un’idea di marketing da parte dagli architetti Francesco Cavalli, Luisa Milani e Walter Molteni, mentre scherzavano sulla possibilità di creare un marchio di quartiere: come SoHo a New York sta per South of Houston, Nolo identifica NOrth of LOreto. Da quel momento ha iniziato concettualmente a prendere forma, e le manifestazioni, i mercati cittadini e le iniziative del territorio hanno cominciato a portare un nuovo nome fino a che è entrato a far parte parte ufficialmente del Comune di Milano come nuovo quartiere.
# Il boom dei locali
La trasformazione della zona si è caratterizzata anche per un vero e proprio boom di locali e iniziative. Da Hug Milano, un bistrot sorto in un’antica fabbrica di cioccolata che fa anche da ostello, ciclofficina, spazio coworking e un po’ da portineria, a Zia Barbara, un po’ bar, un po’ zia e anche un po’ luogo di aggregazione, dove tutti o quasi si conoscono e almeno una volta al giorno devono passare di qua, fino a Ilgelatochenonce, dove i gelati vengono preparati al momento con l’azoto liquido. Oppure al Ghe Pensi Mi e al NoLoSo, il locale con le pareti rosa e blue Tiffany diventato in poco tempo un punto di riferimento per la comunità gay friendly.
I negozi tradizionali si sono reinventati in moderni e trendy “concept store”, dove anziché vestiti si vendono “esperienze sensoriali” come Spazio Nolo 43, anziché fiori o biciclette si vendono entrambi anche in coppia, facendoti sentire pioniere di uno stile di vita più misurato e sostenibile, da Bici e radici. Ci sono anche associazioni culturali come la Salumeria del Design che fra le altre cose anima la via Stazio con un mercatino del vintage dall’improbabile nome Le Pulci Spettinate.
# La radio di quartiere e il festival alternativo a San Remo
Nel quartiere è però la socialità ad avere espresso il massimo delle sue potenzialità. Sara e Daniele sono i due fondatori di NoLo Social District, che a forza di colazioni organizzate in strada hanno messo su un bel gruppo di gente appassionata e coesa che crede al nuovo quartiere. Sono nate altre iniziativa per rafforzare lo spirito di comunità come il CorNolo, il gruppo lavoro a maglia LaNolo, il gruppo di fotografia PhotoNolo e così via. C’è persino una radio di quartiere che ovviamente si chiama RadioNolo, e trasmette un radiogiornale che non poteva non chiamarsi GiorNoLo.
Non manca poi il Fringe Festival, dedicato alle arti, Biennolo, e il Festival di SanNolo, che nel 2022 ha festeggiato la sua quinta edizione, una sorta di contro festival della canzone italiana.
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# La riqualificazione di via Padova e il Tunnel Boulevard
Oltre alle trasformazioni sociali sono in corso alcune riqualificazioni importanti che interessano una buona parte del quartiere. A inizio dicembre 2021 è stata infatti inaugurata una prima tappa di Tunnel Boulevard con una galleria di poster art di Pablo Pinxit, proprio nei tunnel di via Padova. I temi rappresentati sono legati alle culture, al sociale, all’attualità, all’ambiente, alle arti, letteratura e filosofia, “Via Padova come il mondo”, un diario di viaggio con la direzione artistica di Christian Gangitano.
Entro l’estate 2023 via Padova verrà rivoluzionata grazie a un progetto del valore di 10 milioni di euro che prevede la realizzazione di “8 nuove piazze”, la piantumazione di 230 alberi e marciapiedi allargati e in granito, con aiuole e panchine. In totale saranno 22 gli incroci riqualificati e 35 gli attraversamenti pedonali rialzati.
Continua la lettura con: Dopo il TUNNEL BOULEVARD via al countdown per la RIVOLUZIONE di VIA PADOVA
FABIO MARCOMIN
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VIA PADOVA TERMINATA ENTRO ESTATE 2023? MA SE NON HANNO ANCORA FATTO PRATICAMENTE NULLA ! !
SPARATE PRE-ELEZIONI !
CHE PENSINO A FARE IN MODO CHE TUTTI I MILANESI ABBIANO UN MEDICO DI BASE VICINO. SIAMO ARRIVATI A 2000 e passa PAZIENTI PER MEDICO: UNA VERGOGNA! HANNO DISTRUTTO UN SISTEMA SANITARIO NAZIONALE TRA I MIGLIORI DEL MONDO. TUTTO PER DARE PACCATE DI SOLDI AI PRIVATI . . . ED I MILANESI PAGANO ANCHE L’ARIA (IRRESPIRABILE) CHE INALANO.
E STIAMO A VEDERE SE QUEST MAIL VIENE CENSURATA . . .
Che bella la foto pubblicitaria del Tunnel Boulevard in copertina … bei tempi…
Aualcuno ci passa oggi e rifà la foto così diamo la vera sensazione di cosa è la nostra povera Città?
Materassi sporchi abbandonati, i poster strappati e più o meno sembra il tunnel di una volta … sporco e vai con la riqualificazione di Via Padova
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