L’ampliamento del campus universitario della Bocconi progettato dallo studio giapponese SANAA, e in consegna a partire dallo scorso settembre, non è atro che la continuazione di una tradizione architettonica che il professore della Bocconi, Mario Monti descrive come il perseguimento delle « ‘alte finalità creatrici di aristocrazie intellettuali’ indicate dai suoi fondatori».
Ecco di cosa si compone questa tradizione:
#1 Nucleo originario, 1941. Giuseppe Pagano: il 21 dicembre 1941, si inaugurava la sede di via Sarfatti 25 dell’Università Bocconi, progettata da Giuseppe Pagano, l’architetto di origine istriana che di lì a poco, il 22 aprile 1945, morirà a Mauthausen, 13 giorni prima della liberazione del campo di concentramento.
È un palazzo dalle linee essenziali, significativo esempio di architettura razionalista. La struttura è dinamica e apre su una serie di cortili, che consentono il passaggio di aria e luce. Due leoni in stile neomedievale in ceramica verde, opera dello scultore Arturo Martini, presidiano l’ingresso principale. Sono invece di Leone Lodi gli altorilievi che ornano la facciata.
#2 Residenza universitaria, 1956. Giovanni Muzio: architetto milanese principale esponente del movimento artistico Novecento, che ebbe la sua massimo splendore negli anni venti e trenta, in rivalità con il razionalismo. La sua opera più conosciuta è la cosiddetta Cà brutta.
#3 Rettoria, 1961/1962. Ferdinando Reggiori
#4 Ampliamento Università, 1964. Giovanni Muzio
#5 Bocconi School of Managment, 1986/2001. Vittore Ceretti
#6 Ampliamento Università, 2001. Ignazio Gardella: architetto milanese che godette di particolare fama nel secondo dopo guerra sostenendo la corrente architettonica del post-modernismo. Fra le sue opere a Milano ricordiamo il PAC ( Padiglione d’Arte Contemporanea).
In questo ampliamento l’edificio consiste in un’ellisse di tre piani rivestita di mattoni a vista: le aule hanno la forma di un trapezio e sono poste sulla circonferenza dell’ovale; il nucleo centrale è invece libero e coperto da un lucernario al pianterreno, in modo da far entrare luce all’interno della struttura.
#7 Ampliamento Università, 2008. Grafton Architets: studio architettonico irlandese di grande rilievo tanto da essere stato scelto per curare la Biennale d’architettura di Venezia appena conclusasi il 18 novembre.
L’edificio è composto da corti interne, foyer, giardini pensili e terrazzamenti a diversi livelli. Complice l’assenza di pilastri (le solette dei sei piani dell’edificio non poggiano su pilastri ma sono appese, attraverso tiranti in acciaio, a grosse travi: un principio strutturale simile a quello dei ponti), i vari livelli sono invasi dalla luce, che raggiunge e rischiara quasi a giorno anche i piani interrati.
#8 Progetto nuovo campus urbano SANAA: studio d’architettura giapponese insignito nel 2010 della più grande onorificenza architettonica, il premio Pritzker.
Il nuovo campus Bocconi in costruzione in un’area di 36mila metri quadrati, una volta occupati dagli stabilimenti della Centrale del Latte di Milano, progettato in accordo al tipico stile sinuoso dello studio prevede una nuova residenza da 300 posti (DORMS), disponibile già da questo anno accademico, la nuova sede della SDA Bocconi, composta da tre edifici (MEO: Master, Executive, Office), e un centro polifunzionale con PARCO (17mila mq) e piscina olimpionica aperta alla città.
FEDERICO POZZOLI
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