Tra le personalità dell’arte milanese ormai dimenticate, vale la pena ricordare l’attore Nuto
Navarrini, nato all’ombra della Madonnina il 15 agosto 1901 e mancato, sempre a Milano, nel 1973.
Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato
# Il debutto sul palcoscenico e al cinema
Era di famiglia dedita alla recitazione, visto che il padre (Zenebrio) era direttore della Primaria Compagnia di Operette. Si diplomò all’Istituto Tecnico Carlo Cattaneo, ammise che erano frequenti le volte che “disertò” la scuola per andare a giocare al bigliardo in un bar in via Brisa, con gare che duravano dalle 9 del mattino alle sette di sera.
I suoi inizi sul palcoscenico sono caratterizzati dalla presenza di Gea della Garisenda, la cantante interprete di “Tripoli bel suol d’amore”, diffusa in tutta Italia ai tempi della guerra in Libia. Lei cantava, lui proponeva scenette comiche. Nel cinema debutta molto giovane: nel 1913, con Paolo Continelli, Livio Pavanelli e Pina Fabbri è
protagonista de “Il delitto di via Nizza”, mentre nel 1915 lo troviamo ne “La reginetta delle rose”, con Ester Soarez e Luigi Hornac. Parliamo di due film muti, che ebbero un buon successo. Tra il 1922 e il 1927, Navarrini lavora nelle opere teatrali “Madama di Tebe”, “Primarosa”, “Gigolette” e “Cin Cin”. Recita anche nell’operetta “Scugnizza”, ispirata alla napoletanità, cosa strana, per lui, milanese doc.
# Tra mogli e il periodo fascista
Dopo aver calcato le scene con altre opere, nel 1931 debutta al fianco di Isa Bluette, l’attrice torinese dotata di forte carica sensuale, che importò da Parigi la “passerella”, ovvero la sfilata degli artisti in prossimità del pubblico. “Madama Poesia”, “Poesia senza veli” e “Il ratto delle cubane” sono alcuni dei titoli di operette interpretate dalla coppia Navarrini-Bluette. Isa, al secolo Teresa Ferrero, diventò la seconda moglie dell’attore milanese, la prima fu la ballerina Sofia Laurenzi. La terza moglie fu invece Vera Rol: iniziarono una collaborazione artistica che promuoveva le politiche del regime fascista; Navarrini fu nominato capitano ad honorem della Legione Autonoma “Ettore Muti”, una brigata nera della Repubblica Sociale Italiana.
Dopo il 25 aprile 1945, la Rol, accusata di essere collaborazionista del regime, fu rasata ed esposta dai partigiani al pubblico ludibrio, sotto la scritta “Vera Roll, nella Gazzetta del Sorriso”, riprendendo il titolo dello spettacolo “La Gazzetta del Sorriso”, proprio di Navarrini, in cui lei era la protagonista con un ruolo di chiara matrice anti-partigiana e anti-Usa.
# Una carriera senza fine: film, operette e televisione
Dopo la guerra, Nuto e Vera vennero processati per presunti collusioni con il regime fascista, ma poi vi fu il proscioglimento. La loro carriera continua e, in piena ricostruzione, mettono in scena “L’Imperatore si diverte”. Nel 1971 Navarrini si separa dalla Rol e sposa Milena Benigni, con cui nel 1945 aveva avuto un figlio, che riconoscerà: il ragazzo era Urano Francesco Benigni Navarrini, che diventò un popolare
calciatore, giocò nel Milan nella stadione 1965-66, mancato di Covid nel 2020.
Nella propria carriera, Nuto Navarrini recitò in 12 film (tra il 1923 e il 1962), portò in Tv tra gli anni ’50 e ’60 diverse operette e la miniserie “Le avventure di Laura Storm”.
Nelle prime trasmissioni della Rai, fu molte volte ospite.
FABIO BUFFA
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