Il raggiungimento dell’autonomia amministrativa è un presupposto fondamentale, questo però non deve essere un fine, ma il mezzo. Il mezzo per aumentare gli investimenti, snellire la burocrazia, migliorare la città da un punto di vista ambientale, sociale ed urbanistico.
Ci appassioniamo tutti nell’immaginare Milano attraverso i vari rendering: molto più verde, con i Navigli riaperti, con nuove e audaci costruzioni e gli antichi palazzi restaurati.
Immaginiamo un ambiente più sicuro, più pulito, più ordinato e o più attento ai bisogni di tutti, dagli anziani ai bambini, dagli amici a quattro zampe ai giovani.
Noi però puntiamo ad un primato molto ambizioso, per il raggiungimento del quale pensiamo si debba essere risoluti e inamovibili.
Ci prefiggiamo l’obiettivo, tramite una serie di provvedimenti legislativi strutturali e culturali, di far diventare Milano la città con il più basso numero d’incidenti stradali al mondo. Con zero morti e zero feriti. Più ci avvicineremo all’obiettivo più sarà, comunque, un gran passo avanti. Gli strumenti esistono, manca solo la volontà.
Milano, i numeri degli incidenti
E i dati della città di Milano sono veramente “drammatici”. Nel 2017 si sono registrati in tutta la provincia 13.905 incidenti con 108 morti e 18.557 feriti. Nella sola città capoluogo, invece, si sono contati 53 morti e 11.123 feriti in 8.559 schianti.
Dietro questi numeri, ci sono persone, tragedie, un fenomeno di tale rilevanza da superare i morti causati da un’epidemia, con costi economici, oltre che sociali, enormi.
Non serve citare grossi studi per capire che le principali cause d’incidenti siano la distrazione e l’eccesso di velocità. Pare inoltre una ovvietà, eppure, per diminuire gli incidenti, servirebbe anche diminuire il traffico.
Le 20 proposte per rendere più sicura la mobilità in città
Le proposte per ridurre il numero di incidenti sono molteplici:
– maggiori poteri alla polizia municipale
Dovranno avere gli strumenti legislativi per contrastare i fenomeni illegali nonché la possibilità di avanzare proposte vincolanti per la giunta
– asservimento semaforico per i mezzi pubblici e tutti i mezzi di soccorso, ambulanze, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, eccetera
– utilizzo di droni e dei sistemi tecnologici più moderni per monitorare i flussi di traffico ed intervenire tempestivamente
– su tutte le strade a “scorrimento veloce”, posizionare numerosi dissuasori di velocità
– aumentare il numero di telecamere
– strisce pedonali fosforescenti e tridimensionali (qualunque altro moderno strumento sarà attentamente valutato)
– semafori interattivi che mantengano il segnale luminoso verde – rosso – giallo a seconda delle necessità del traffico e che segnalino immediatamente anomalie presenti sulla strada
– inasprimento sanzioni contro chi adotta comportamenti pericolosi, come utilizzo cellulare durante la guida
– sequestro del mezzo, fino al carcere a chi causa gravi incidenti
– sanzioni ai pedoni ed ai ciclisti indisciplinati (oramai liberi di sfrecciare sui marciapiedi)
– campagne informative sui danni di una guida sconsiderata
– intensificare controlli fuori dai locali e dalle discoteche
– favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici/taxi con convenzioni e prezzi scontati
– obbligo di indossare il casco e giubbini catarinfrangenti per tutti i ciclisti
– mezzi pubblici 24/7 con maggiore presenza di vigilanza per incentivare l’uso anche alle persone anziane e alle donne
– piano di manutenzione straordinaria delle strade con interventi più tempestivi rispetto a ora (punendo i lavori fatti male)
– rispristino delle pavimentazioni storiche per spingere verso una mobilità più lenta
– segnaletica luminosa
– monitoraggio su tutte le strade degli orari più pericolosi e problematici e, analizzando i dati, procedere con interventi mirati (anche con il supporto dei quartieri!)
– controllo capillare di tutti i veicoli in circolazione. In caso di mancata revisione oltre un certo periodo, o di mancanza di assicurazione, confisca immediata del mezzo.
L’obiettivo posto dall’Unione Europea di dimezzare il numero delle vittime della strada entro il 2020 appare sempre più una chimera. Almeno stando a quello che succede sulla rete stradale e autostradale italiana dove i morti continuano a essere un numero intollerabile, nell’indifferenza generale.
ANDREA URBANO
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Ci si accanisce contro i ciclisti.
Vittime di incidenti e della rete di piste ciclabili di Milano insufficiente se non imbarazzante rispetto ad altre città Europee.
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