Olimpiadi 2026: il TRENO MONOROTAIA potrebbe diventare realtà

Potrebbe diventare realtà a breve, per essere pronto per le Olimpiadi invernali del 2026

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Un progetto molto avveniristico viene portato avanti da alcuni anni in Veneto. Potrebbe diventare realtà a breve, per essere pronto per le Olimpiadi invernali del 2026: si tratta del treno monorotaia Agordo-Belluno, che potrebbe arrivare, in futuro, fino all’aeroporto di Venezia.

Olimpiadi 2026: il TRENO MONOROTAIA potrebbe diventare realtà

# Un treno monorotaia al servizio del Veneto

Fernando De Simone è un architetto specializzato in ingegneria dei trasporti e rappresentante del Gruppo svizzero Intamin Transportation.

Ciò che l’architetto sta da tempo progettando è un treno su monorotaia abbastanza particolare. L’obiettivo iniziale è quello di collegare Belluno ad Agordo. In fasi successive, si vorrebbe raggiungere la stazione di Bolzano.

Esistono inoltre i presupposti per una collaborazione assieme alla Regione Veneto per estendere la linea sino a Cortina d’Ampezzo. Con un investimento di 470 milioni di Euro, sempre secondo De Simone, si potrebbe garantire il collegamento con Jesolo.

# Il treno

La monorotaia, normalmente collocata a 5 metri di altezza di fianco alla strada statale, è sostenuta ogni 25-30 metri da pali in acciaio o calcestruzzo armato dal diametro di un metro. La velocità massima è di 80 chilometri orari e la pendenza massima è del 60%. Punti forza della monorotaia sono proprio il riuscire a superare le grandi pendenze e a recuperare, per il suo tragitto, tunnel già esistenti o dismessi.

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Procedendo con velocità panoramica, il tempo occorrente dalla stazione di Belluno a quella di Bolzano è di circa 150 minuti. Da Belluno ad Agordo sono previsti 35 minuti. Da Belluno a Cortina, 2 ore.

Credits: @intamintransportation.com

Secondo le stime dell’architetto, si potrebbero trasportare mille passeggeri all’ora, un numero destinato a salire fino a 5 mila in futuro.

Le vetture del gruppo svizzero Intamin Transportation sono singolarmente dotate di un motore elettrico e governate da computer. A seconda dei viaggiatori che utilizzano le singole stazioni, esse possono essere aumentate o ridotte automaticamente.

# Aeroporto Marco Polo – Venezia

Sarebbe infine prevista una estensione del progetto fino alla Laguna Veneta. Dopo lo stop al progetto della bretella di Rfi (Rete ferroviaria italiana) con l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia-Tessera, la proposta è infatti quella di collegare idealmente la stazione ferroviaria di Venezia-Mestre con lo scalo lagunare.

L’Aeroporto Marco Polo di Venezia-Tessera

# Il finanziamento del progetto

Secondo quanto riferito dall’architetto De Simone, il progetto sarebbe autofinanziato, grazie alle sovvenzioni messe a disposizione dall’Unione europea, nello specifico quelle che hanno a che fare con la riduzione dell’inquinamento e con il risparmio energetico, al trasporto notturno di merci, ai biglietti dei passeggeri (lavoratori, studenti e turisti), alla gestione dei parcheggi e dei punti vendita da realizzare presso le fermate. “Contiamo di rientrare in 40 anni attraverso una concessione di pari periodo. Il nostro obiettivo è quello di collegare Belluno a Bolzano e quindi, di riflesso, Venezia con la Germania. L’Europa del nord, in questo modo, sarebbe molto più vicina all’intero Veneto”, commenta infine l’architetto.

Continua la lettura con: Le 3 grandi novità del VENETO con le OLIMPIADI del 2026

LUCIO BARDELLE

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Lucio Bardelle
Nasco a Dolo (VE) nel 1979. Padre padovano, mamma vicentina, cresco nella terraferma veneziana. Studio Economia a Venezia, poi viaggio, per lavoro e per piacere. Vivo una decina d'anni tra Bologna, Lombardia e Roma, poi torno a Venezia. Sono appassionato di musica rock, suono la chitarra e il basso. Scrivo per una associazione locale a sostegno del cittadino (Oltre il muro), creata da Pietro, uno dei miei migliori amici, infortunatosi 15 anni fa durante una partita di calcio.