Con le Olimpiadi di Parigi cresce la voglia di giochi anche a Milano. Un’occasione unica per rigenerare aree della città abbandonate da tempo o sotto utilizzate, riqualificare edifici sportivi e realizzare nuove infrastrutture. Come si sta trasformando Milano e quale sarà il lascito dell’evento?
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Olimpiadi a Milano: le opere da medaglia d’oro e… le due occasioni buttate
LE MEDAGLIE DORO
#1 Il nuovo quartiere di Scalo Romana con il Villaggio Olimpico
Partiamo dal tassello più importante nel lascito complessivo delle Olimpiadi Invernali del 2026: la rigenerazione urbana dello Scalo Romana e la nascita di un nuovo quartiere.
Il masterplan definitivo presentato a luglio del 2021 prevede sull’area di 190.000 mq:
- un grande parco pubblico di circa 100 mila mq nel mezzo con un “Bosco sospeso’’ che collegherà l’area più a est con quella più a ovest e passerà sopra la ferrovia, che sarà interrata per circa 400 metri entro il 2028;
- in prossimità di piazzale Lodi una nuova piazza su più livelli con alcuni palazzi per uffici, negozi e ristoranti entro il 2031;
- infine nella zona ovest dello scalo il Villaggio Olimpico su una superficie di 60 mila mq, l’elemento centrale di tutto il progetto. Il disegno, a cura dello studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill, è stato aggiornato di recente a livello estetico e di materiale. Previsto ad impatto ambientale zero con il suo cuore nella “piazza olimpica”, l’unica zona accessibile durante le Olimpiadi anche dai visitatori esterni. Il villaggio si costituirà di sei stecche, parallele ai binari ferroviari, unite tra loro in gruppi di tre tramite delle strutture aeree e delle piccole torri, e ospiterà 1400 atleti. La costruzione è affidata a Coima Sgr, Covivio e Prada Holding. I lavori sono in anticipo di tre mesi rispetto al cronoprogramma concordato, gli edifici sono già arrivati al tetto, e pertanto la consegna dovrebbe avvenire entro marzo-aprile del 2025.
Concluse le Olimpiadi, il villaggio olimpico verrà riconsegnato ai proponenti del progetto per essere convertito, entro i quattro mesi successivi, in un quartiere a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building).
I sei edifici diventeranno una residenza universitaria per 1.700 studenti, mentre all’interno di quelli lato parco e ferrovia nell’area dell’Olympic Village Plaza, la nuova piazza del quartiere con negozi e esercizi al piano strada, è prevista residenza libera e agevolata. Anche l’edificio Basilico, un tempo utilizzato dagli operai per la manutenzione dei treni e che sarà la mensa per gli atleti durante l’evento olimpico, cambierà destinazione d’uso diventando probabilmente uno spazio per il coworking. A tutto questo si aggiungono serre e orti per la produzione di cibo nell’area a verde dell’ex scalo.
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#2 La stazione suburbana e della futura Circle di Porta Romana
Un intervento collegato alla rigenerazione dell’ex Scalo Romana è la riqualificazione della Stazione di Porta Romana Fs. Il progetto a cura dello studio AOUMM prevede infatti il suo mantenimento nella posizione attuale, rispetto alle ipotesi iniziali di traslazione nell’ex scalo, con un sistema integrato di accessibilità ciclopedonale con la stazione metropolitana M3 Lodi. I viaggiatori potranno usufruire di un percorso agevolato e protetto dagli agenti atmosferici che passa sotto il cavalcavia di Corso Lodi e procede parallelamente alla strada per arrivare alla stazione metropolitana, la cui area esterna dovrebbe essere anch’essa rivista.
Prevista la riqualificazione del vecchio edificio viaggiatori in stile modernista decò. La realizzazione delle nuove banchine è ormai ultimata e a seguire sono programmata i lavori per le pensile.
In costruzione anche gli ascensori, così come uno degli ingressi al sottopasso ferroviario per i pedoni diretti alla metropolitana e che favorirà la connessione tra i due quartieri divisi dal cavalcavia. Il cantiere dovrebbe terminare entro al fine del 2025 per rendere operativa la stazione al 100% per le Olimpiadi Invernali del 2026.
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#3 Pala Italia, in corso l’edificazione del nuovo palasport da 16.000 posti
Il Pala Italia è di sicuro la singola opera più attesa: l’arena ospiterà infatti le gare di hockey maschili ai giochi olimpici di Milano-Cortina 2026. In futuro verrà utilizzata per eventi sportivi come basket, oltre a spettacoli teatrali e musica dal vivo, andando a riempire il vuoto creato dalla demolizione del palazzetto di San Siro in seguito alla nevicata del 1985.
A curare il progetto è lo studio di architettura Onirism Studio di David Chipperfield, su incarico ricevuto dalla società Eventim CTS vincitrice del bando. Preveisto un palazzetto che con 10.000 mq di superficie e 16.000 posti, sarà tra i grandi d’Italia. Un capolavoro architettonico di forma ellittica sospeso da terra e che si sviluppa in altezza e ampiezza grazie a 3 cerchi che di notte faranno parte dello spettacolo, con i LED che illuminandosi proietteranno effetti multimediali.
La prima pietra è stata posta a novembre 2023, ora siamo alla fase di edificazione vera e propria. Chiusura cantiere programmata entro la fine del 2025, in tempo per la verifica degli ispettori. I costi dell’opera sono saliti di circa il 30% rispetto alla previsione iniziale di 180 milioni di euro.
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#4 Il Mediolanum Forum riqualificato e ampliato per ospitare le gare di pattinaggio di figura e short track
Altra venue delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 è il Mediolanum Forum di Assago. Prevista una riqualificazione e ampliamento della capienza, attualmente con 12.000 posti a sedere, per ospitare il pattinaggio di figura e lo short track. I lavori riguarderanno sia la pista centrale, posta a 4,60 metri d’altezza rispetto al suolo, sia quella secondaria al pianterreno.
#5 La “Medals Plaza” temporanea di Piazza del Duomo
Milano si trasformerà in Medals Plaza, pur se per sole due settimane, insieme a Cortina. Un investimento di 207.000 euro consentirà la realizzazione di un allestimento e arredo temporaneo dove verranno premiati gli atleti che gareggeranno in città e nelle Alpi lombarde tra Livigno e Bormio. Si aggiungono poi le “fan zone” in Piazza Castello, Piazza Gae Aulenti, Tre Torri e Darsena.
LE OCCASIONI PERSE
# La mancata rinascita del Palasharp
Niente da fare, ennesima occasione persa per riqualificare il Palasharp in zona Lampugnano. Avrebbe dovuto diventare la Milano Arena Hockey o Hockey Arena, con 8.200 posti, e invece continuerà a rimanere in stato di abbandono e degrado chissà per quanti anni ancora. Inserita nel dossier per ospitare le competizioni di hockey su ghiaccio femminile in occasione dei giochi invernali di Milano-Cortina del 2026, che traslocano nei padiglioni di Rho Fiera, il progetto non ha passato il vaglio del Cio che ha richiesto di modificarlo. Nello specifico veniva indicato di riservare un’area maggiore per gli atleti, riducendo i posti a sedere, rendendo la riqualificazione antieconomica per i privati che avrebbero dovuto farsene carico.
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# La nuova metrotranvia 13, da Repetti M4 a Rogoredo M3
La fiamma olimpica si è spenta: almeno per la “metro 13”. La notizia è arrivata direttamente dal Sindaco Sala in occasione della presentazione del nuovo masterplan del quartiere di Santa Giulia. La metrotranvia 13 doveva essere il lascito più importante in termini di infrastrutture. Però non sarà funzionante per le Olimpiadi. La linea infatti, lungo il percorso di 4,7 km per 17 fermate tra M4 Repetti e la stazione M3 di Rogoredo, prevedeva una fermata nei pressi del Pala Italia pensata proprio per gli spettatori dell’evento olimpico che invece arriveranno alla struttura in autobus. Il tracciato doveva attraversare la porzione nord del quartiere di Santa Giulia in costruzione e quella sud già esistente, con 9 fermate già presenti e in condivisione con il 27 e 8 da realizzare da zero, e il servizio avrebbe dovuto essere esercitato dai nuovi tram bidirezionali della Stadler.
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# Il nuovo svincolo della Paullese con l’ingresso in città sotto Santa Giulia
Era prevista tra le infrastrutture secondarie, ma funzionali anche a servire l’area del Palaitalia a maggior ragione che la metrotranvia non arriverà in tempo: la conclusione dell’innesto della Paullese all’ingresso della città, rimasta fino a ora monca.
L’annuncio ìè arrivato a luglio 2024: il prolungamento della Paullese viene stralciato dal Piano di governo del territorio (PGT). Questa la decisione della giunta del Comune di Milano. La delibera ha approvato una variante del Pgt che elimina l’estensione della Paullese. Il tracciato viene fermato alla rotonda di Merezzate, prima perciò dell’arrivo all’interno dell’area urbana.
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FABIO MARCOMIN
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