Paradossi della politica. La Lombardia: “senza i test d’immunità il 4 maggio non si riapre”. Ma è la Regione che sta impedendo di farli

Dopo l'annuncio in pompa magna in Regione del piano delle "4 D" per la riapertura, l'assessore Gallera tira il freno a mano: se non ci saranno i dispositivi necessari Milano e la Lombardia non potranno aprire. Ma si dimentica di aggiungere che i dispositivi necessari è la stessa Regione che li deve fornire

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La Regione Lombardia sembra preda della confusione. Se fino a qualche giorno fa premeva per una riapertura se non addirittura il 22 aprile, almeno subito il 4 Maggio grazie al Piano delle 4 “D” Distanza, Dispositivi, Diagnosi, Digitalizzazione, ora sembra tirare il freno a mano, sollevando dubbi sulla ripartenza da quella data. L’assessore alla Sanità lombarda Giulio Gallera intervistato da Fazio durante la trasmissione del 19 aprile di “Che tempo che fa” è stato chiaro:Se non ci saranno queste cose non si riaprirà“. Il riferimento è a test sierologici, mascherine, guanti e misurazione delle febbre. Il paradosso è che si tratta di elementi di competenza proprio della Regione. Non solo, chi sta rallentando i test sierologici è proprio la Regione Lombardia, che ha escluso Milano dalla programmazione dei test sui cittadini. E lo stesso Gallera si è espresso anche contro la possibilità che i cittadini potessero ricorrere a enti privati per eseguire quei test che la Regione al momento non riesce a mettere a loro disposizione.

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Paradossi della politica. La Lombardia: “senza i test d’immunità il 4 maggio non si riapre”. Ma è la Regione che sta impedendo di farli

# “Lombardia e Milano il 4 maggio se non ci saranno i test sierologici, le mascherine, i guanti riapriranno?” Gallera: “Se non ci saranno queste cose non si riaprirà”

La confusione che ha caratterizzato la fase uno rischia di contagiare anche la Fase 2 di riapertura e ripartenza della vita sociale. Il piano delle 4 “D” che avrebbe garantito l’inizio di un nuovo ciclo dell’emergenza, con graduale riattivazione di servizi, attività commerciali e imprese dal 4 maggio sembra già in discussione pochi giorni dopo il suo annuncio in pompa magna per bocca del Presidente Fontana. Tutto questo mentre si resta in attesa del decreto del Consigli dei Ministri che stabilirà le modalità ovvero se ci sarà una distinzione temporale in base alle regioni con predilezione iniziale per le aree meno colpite e dove la curva dei contagi è calo.

L’assessore Regionale Gallera, responsabile del servizio sanitario, in risposta alla domanda di FazioLei è l’assessore del territorio, il 4 di Maggio, cioè fra 15 giorni, secondo lei questa città Milano e la Lombardia ma soprattutto Milano evidentemente è pronta per mandare i pendolari al lavoro, la gente negli uffici quelli che saranno riaperti? Non è che cambia qualcosa se nel frattempo non ci sono appunto i test sierologici, le mascherine, i guanti e tutto quello che sappiamo” Gallera risponde: “Se non ci saranno queste cose non si riaprirà. Si riaprirà solo nella massima sicurezza

L’assessore dimentica di aggiungere che la responsabilità di chi deve garantire queste condizioni che ricadrebbe proprio sulla sua giunta.

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Dichiarare che la Lombardia non ripartirà in assenza di DPI per tutti e di test per l’immunità, da cui per volontà della Regione la città più importante d’Italia e che prima di tutte avrebbe bisogno di ripartire è stata tenuta fuori, è da irresponsabili. Irresponsabili perché è in capo alla Regione mettere in atto le misure elencate dall’assessore per uscire dall’emergenza, e come dimostrato dal fatto di bloccare chiunque voglia privatamente sottoporsi al test per certificare positività e immunità, sembra evidente di chi sarà la grave responsabilità se Milano e la Lombardia il 4 maggio saranno ancora paralizzate.

Fonti:
🔴 Sala contro le 4D di Regione Lombardia: “Sono solo SLOGAN!”. Si aggrava la frattura tra Milano e Lombardia
🔴 Lo strappo di Sala: Milano parte con i TEST D’IMMUNITA’ senza attendere la Regione
🔴 Volano SCHIAFFI tra Sala e la Regione sulla gestione della sanità

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.