Il suo nome deriva dalla destinazione per cui era nato il parco: dal 1800 fino al 1924 ospitò l’ippodromo della Società del Trotter, prima che le corse dei cavalli venissero spostate a San Siro. Dopo diverse vicissitudini, che hanno portato a diversi cambi di destinazione dei suoi spazi e situazioni di pesante degrado, negli ultimi decenni è iniziata un progressiva riqualificazione.
PARCO TROTTER: la storia e i progetti di rinascita della “Casa del Sole” di Milano
# Da ippodromo a “casa del sole”
Nato nel 1800 per ospitare l’ippodromo della Società del Trotter, il Parco Trotter con i suoi 126.000 mq di verde tra via Padova e viale Monza ha ospitato le corse dei cavalli prima che venissero trasferite a San Siro dal 1924. In seguito al fallimento della società il parco venne acquistato dal Comune di Milano al fine di trasformarlo in una scuola per bambini affetti da tubercolosi, chiamata “Casa del Sole”. Una sorta di parco tematico, progettato dall’ingegnere Giuseppe Folli, che si prefiggeva di far vivere i bambini in un ambiente salubre e il più possibile a contatto con la natura con percorsi educativi pratici invece che lo studio in aula.
# Come è strutturato il parco al suo interno
Ci sono varie strutture comuni all’interno del perimetro dell’ex tracciato dell’ippodromo ancora visibile quasi integralmente nel viale circolare, come la piscina progettata da Luigi Secchi nel 1928 trasformata nel 2022 in campi da basket, pallavolo e calcetto, un solarium tra cui due palestre coperte, aree didattiche come l’Albero delle Scimmie, il viale dei Platani e la Torre della Sirena.
Nella parte esterna ci sono invece orti, stagni, giochi per bambini, aree cani, percorsi vita e altre zone a scopo educativo come la fattoria, la voliera, la rosa dei venti, l’Italia in miniatura, una chiesetta oggi sala multimediale e l’ex-convitto riqualificato. Il parco è aperto oggi al pubblico fuori dagli orari scolastici, dalle ore 16 fino a sera con un orario di chiusura che cambia a seconda della stagione dell’anno.
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# La riconversione della Casa del Sole in una scuola di quartiere
Al termine dell’epidemia di tubercolosi tutto il complesso del parco proseguì nell’accoglimento dei bambini fragili fino alla riconversione in una scuola di quartiere negli anni ’70. Per un rilancio delle potenzialità della Scuola, nel Giugno del 1995 iniziò un nuovo percorso con l’istituzione del primo Istituto Comprensivo di Milano, con scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado. A occuparsi invece di conservare, tutelare, recuperare e valorizzare l’intero patrimonio del parco anche attraverso la promozione di iniziative c’è dal 1994 l’Associazione “La città del Sole – Amici del Parco Trotter – onlus ”.
# La riqualificazione dell’ex convitto
Alcuni edifici del Parco Trotter, inserito dal 1986 nell’elenco dei Beni Ambientali di Milano da conservare e valorizzare redatto dal FAI, sono stati purtroppo abbandonati negli anni ’90: l’ex convitto e l’ex acquedotto.
L’edificio che ospitava l’ex convitto, prima ancora le scuderie, è il più grande di tutto il parco: si compone di 7 padiglioni collegati tra e si sviluppa su 5000 mq di superficie. Soggetto ad occupazioni abusive, bivacchi e spaccio, grazie al progetto Lacittàintorno sostenuto dal Comune di Milano e Fondazione Cariplo i locali del complesso sono stati ristrutturati nel 2022 e dati in gestione per 17 anni a l’associazione La Fabbrica di Olinda, insieme ad altri soggetti, per farne un centro di produzione artistica e culturale. Oltre a questo nei suoi spazi è nato anche Mosso, un punto di comunità pensato come luogo di cultura e di inclusione, dedicato al confronto e alla formazione e dotato di un bar-pizzeria con 220 coperti. Occupa 4 padiglioni con giardino, orti e terrazza, una portineria sociale, uno spazio riuso, l’area spettacoli, con al primo piano i laboratori sociali e la cucina condivisa.
# L’edificio dell’acqua potabile
La situazione di abbandono dell’edificio dell’Acqua Potabile di via Giacosa, che risale al 1920, purtroppo non è stata ancora risolta. Si distribuito su due livelli e su una superficie di 800 mq. Nel 1969 cadde in disuso a causa dell’abbassamento della falda acquifera, mentre nel 2012 fu ricostruito il tetto deteriorato. Nonostante questo intervento però da allora giace ancora abbandonato a se stesso in quanto gli ambienti sono inutilizzabili perché non a norma di legge e quindi non assegnabili per progetti di riqualificazione.
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FABIO MARCOMIN
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