La sociolinguistica ci insegna che, nella normale comunicazione, il non detto è importante almeno quanto ciò che viene effettivamente detto. Possiamo quindi capire moltissimo di un ambiente analizzando il liminale nella sua narrazione mediatica. E allora, quale caso più emblematico di sapiente censura se non quello del comune di Bubbiano? Molto probabilmente, non ne avete mai sentito parlare: ma noi siamo qui apposta.
Parliamo di BUBBIANO
Si tratta di uno dei comuni meno conosciuti all’interno della Città Metropolitana di Milano. Situato sulla sponda sinistra del Ticino, nella Bassa fra il Naviglio Pavese e quello, incantevole, di Bereguardo, il paese di Bubbiano ha trascorsi lunghi quanto sostanzialmente tranquilli, a parte alcuni episodi sui quali però appunto regna il totale silenzio.
Un’origine bovina
La prima attestazione della sua esistenza risale al 1160, anno in cui appare citato in quanto borgo di piccole dimensioni in un documento relativo ad una permuta di terreni di proprietà dell’Abbazia di Morimondo, all’epoca grande feudataria di diversi insediamenti nell’area. La sua etimologia appartiene invece ad un nome latino di persona non ben definito, forse Bubbius con l’aggiunta del suffisso -anus, o Bovius, oppure ancora Vibius.
Le scorribande del Barbarossa
Il villaggio, sviluppatosi su un’economia fondamentalmente di sussistenza e comunque agricola, divenne un’entità autonoma a partire proprio dal XII secolo, capace di autogovernarsi con consoli locali. Nei decenni successivi, fu vittima delle scorribande di Federico I Hohenstaufen Il Barbarossa prima e di suo nipote Federico Ruggero di Hohenstaufen (Federico II) poi, nell’ambito della lotta contro i Comuni della Lega Lombarda, conclusasi con la vittoria comunale nella famosa Battaglia di Legnano, fulcro della mitologia leghista.
Sant’Ambrogio in comune
Il paese ruota da sempre attorno alle sue piazze e ai suoi cascinali: non presenta infatti edifici di particolare rilievo storico o architettonico, se si esclude la Chiesa Parrocchiale, dedicata a Sant’Ambrogio e con quasi 500 anni di vita alle spalle, che tuttora mostra i segni delle quattro sistemazioni alle quali è stata costretta attraverso i secoli dal bisogno di rispondere a nuove situazioni e necessità.
I bambini di Bubbiano: il boom demografico
Per finire, un fatto sorprendente: nonostante la copertura mediatica di fatto nulla sui fatti di questo comune, i bubbianesi sono in pieno boom demografico. In meno di 20 anni sono infatti passati da 1.404 (nel 2001) a oltre 2.400 (nel 2018), con tassi di crescita da veri boomers. Bubbiano rientra comunque tra i dieci comuni meno abitati della Città Metropolitana. Sarà che, di questi tempi, un’oasi di tranquillità ai margini del caos (milanese) riesce ad attirare?
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