Una delle tombe più visitate del mondo è quella di Evita Peròn, al cimitero della Recoleta di Buenos Aires. Pochi sanno che una delle salme più adorate del mondo è stata a Milano per più di venti anni. Più precisamente al Cimitero Maggiore. Tutto questo per una storia bizzarra degna di un romanzo di spionaggio.
Il 26 luglio del 1952 a soli 33 anni muore a Buenos Aires una delle icone del novecento: Evita Peron. Per tre anni ogni sera i notiziari interrompono le trasmissioni dicendo: “Sono le venti e venticinque minuti, l’ora in cui Evita Peròn è passata all’immortalità”. Il suo corpo viene lasciato in esposizione al pubblico per tredici giorni, dopo di ché viene mummificato e collocato in una cappella privata. Nel 1955 il generale Peròn viene destituito e si teme per la sorte della salma di Evita. Così si organizza l’ “Operazione Evasione” per metterla al sicuro all’estero. Dopo una serie di spostamenti, la salma della Peròn raggiunge Milano ricevendo sepoltura il 13 maggio 1957 al giardino tombale 41 , pietra tombale n.86, sotto il falso nome di Maria Maggi de Magistris.
Il luogo viene tenuto nascosto, tra i pochi solo il presidente argentino Aramburu lo conosce. Il segreto viene mantenuto finché il 29 maggio del 1970 l’ormai ex presidente Aramburu viene rapito da un gruppo di peronisti che vogliono sapere dove riposi Evita Peron. Il presidente erroneamente risponde che si trova in un cimitero di Roma. Ma alla fine i peronisti riescono ad ottenere il luogo esatto.
Ma la storia non è ancora finita, anzi. Come possono portare via dal cimitero di Milano la salma di Evita Peron, che è nascosta sotto un nome di un’altra donna? Ci vuole uno stratagemma. Così il primo settembre 1970 un presunto fratello di Maria Maggi chiede di poter portare la salma della sorella in Spagna. Permesso accordato. E il presunto parente che in realtà vuole la salma di Evita riesce a trasferirla in Spagna, direttamente dove si trova in esilio l’ex presidente Peròn che conserverà i resti dell’amata nella sua villa di Madrid. Quando Peròn può fare ritorno nel suo Paese, nel 1974, decide di far rientrare anche la salma della moglie. Dopo varie peripezie, giunge finalmente nell’ottobre del 1976 al cimitero della Recoleta dove risiede tuttora.
Fonte: Milano Segreta, Francesca Belotti- Gian Luca Margheriti, Newton Compton Editori
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