Foto copertina: Urbanfile
Pavé si, pavé no. Si riaccende il dibattito sulla rimozione delle storiche pietre milanesi sulle strade della città. Da un lato Regione Lombardia, dall’altro il Comune di Milano. Ecco cosa sta succedendo.
Pericoloso? No, identitario: la SFIDA sul PAVÉ di Milano scuote la POLITICA
# L’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa: “Il Comune studi un piano per sostituirlo“
Lunedì 12 settembre l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa ha sollecitato il Comune di Milano a studiare un piano per sostituire il pavé nella strade della città perché ritenuto troppo pericoloso per ciclisti e motociclisti. Si riaccende quindi il dibattito su uno dei temi più discussi dalla politica in una sfida Regione-Comune.
Le parole dell’assessore: “Troppi sono gli incidenti che avvengono a causa della pavimentazione stradale in pavé, che due volte su tre si rivela un’insidia per i ciclisti e i motociclisti della città, la cui incolumità dovrebbe stare a cuore al sindaco di Milano. Quest’ultimo, che si erge a paladino del green, anziché costruire ciclabili in ogni dove, dovrebbe garantire la sicurezza stradale a chi in città usa l’ecologica bicicletta”.
Da via Ludovico Il Moro a Corso di Porta Romana, dai Navigli a Viale Premuda sono solo alcune delle vie più rischiose soprattutto quando piove. Conclude La Russa: “in via Ripa di Porta Ticinese” ci sono “i cartelli che annunciano le condizioni dissestate della strada, preludio dell’imminente caduta. Sarebbe bene che il Comune studiasse un piano serio per sostituirlo o riposizionarlo“.
# La replica del Sindaco Sala: “Tutelato quello che ha un senso storico“
Il Sindaco Sala è contrario a una drastica rimozione della pavimentazione in pietra dalle strade, in particolare quello inserito in un contesto architettonico antico, ma si dice favorevole a togliere le pietre da via Torino. Ecco la risposta del Sindaco di Milano: “L’ho detto diverse volte non sono contrario a rimuovere parte del pavé, va tutelato quello che ha un senso storico e che è inserito in un contesto architettonico veramente antico” aggiungendo però che “ho fatto mille volte l’esempio di via Torino, e lì ad esempio non ce lo vedo, è difficile andare in bicicletta in via Torino perché ha i binari e il pavé quindi poi le biciclette vanno sul marciapiede e siamo punto a capo.”
Conclude dicendo che la parola finale spetta comunque alla Sovrintendenza: “Se vogliamo dobbiamo anche collaborare con la Regione Lombardia in un confronto che deve vedere anche la Sovrintendenza al tavolo perché molti dei limiti nella rimozione pavé sono legati alla Sovrintendenza”.
Fonte: PrimadituttoMilano
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FABIO MARCOMIN
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