Creattività, Philip Kotler, Milano, IULM e Markethink queste le parole chiave dell’evento a porte chiuse che ha visto, come ospite d’onore, uno dei maestri indiscussi del Marketing mondiale: Philip Kotler.
Due ore di evento super blindato nel quale si è assistito, in una sala messa a disposizione da IULM, ad un dialogo sul marketing e non solo. Da una parte il milanesissimo Massimo Soriani Bellavista che si caratterizza nel panorama della formazione ispirandosi alla creatività e all’emozione e dall’altra lo statunitense super senior marketing Guru, Philip Kotler.
Qui di seguito vi proponiamo la conversazione dei nostri due inviati.
Luisa Cozzi: Cosa ci fa un ingegnere informatico alle conversazioni in esclusiva con uno dei maestri mondiali del Marketing?
Marco Torchio: come ingegnere ho sicuramente un’impostazione e forma mentis molto più pragmatica di un “markettaro”,-passatemi il termine- ma sia per il lavoro che faccio in ambito web e quindi molto legato alle esigenze del marketing, sia per mio interesse personale, sentire e ragionare di marketing puro è stato molto interessante, ed anche formativo.
L: IULM, l’Università di Comunicazione e Lingue, è la location meneghina ideale per ospitare un personaggio di questo calibro, se parliamo di Comunicazione e Marketing, pensi ci siano altri Atenei milanesi che avrebbero potuto fare da cornice ideale per questa super conversazione? Se sì, quali e perché?
M: IULM sicuramente è molto adatto, ma anche Bocconi potrebbe esserlo perché anche in quell’Ateneo vengono affrontati questi temi. Non a caso in platea c’erano vari bocconiani. Comunque, a prescindere dalla location, credo molto che una contaminazione di questi argomenti in altre discipline potrebbe essere interessante ed utile. Quindi, con un po’ di campanilismo, un incontro di questo tipo si potrebbe fare anche al Politecnico di Milano.
L: Noi di Milano Città Stato, perché: un’esigenza o un auspicio? Personaggi come Philip Kotler potrebbero portare, a tuo avviso, dopo averlo ascoltato, studiato e compreso nella sua interezza, un’ispirazione creativa e comunque un modo nuovo di proporre la città stato milanese?
M: Milano Città Stato è sia un auspicio che un’esigenza. Sia per questioni di ordine politico statale, sia per quelle più pratiche relative alla vita dei cittadini ed al loro rapporto con le istituzioni, a tutti i livelli. A questo proposito, considerazioni come quelle di Kotler applicate ad esempio ai servizi al cittadino, ossia con la giusta attenzione alle esigenze, all’interfaccia, al modo di porsi e così via, sarebbero sicuramente utili.
L: Qual è la lezione o l’ispirazione che ti porti a casa dopo due ore di Markethink? Oltre alla penna gialla con una lampadina che si illumina quando hai un’idea?
M: La cosa che più mi ha colpito, nella sua semplicità, è stata l’idea di portare l’insegnamento del marketing anche nelle scuole primarie. Kotler ha provocatoriamente parlato perfino di scuola elementare, ma più concretamente credo che introdurre questa materia almeno alle Superiori sarebbe sicuramente utile, a prescindere dall’indirizzo di studi. Il marketing come disciplina umanistica prima che di business, che considera esigenze e bisogni delle persone in generale, e che infine si coniuga sul business o, tornando in ambito civico, sui servizi ai cittadini.