Negli ultimi dieci anni il servizio di trasporto pubblico milanese ha registrato un aumento dei chilometri-vettura svolti, con un record per le metropolitane, ma il numero delle corse di superficie continua a calare. A fine settembre attesa una maxi protesta, intanto gli autisti scappano da Atm e non si riesce a coprire il turnover.
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Più metro ma meno bus: cosa è successo nei mezzi pubblici di Milano negli ultimi 10 anni
# Una media di oltre 150 milioni di chilometri-vettura, con il record delle metropolitane
Dall’analisi effettuata da ATM negli ultimi dieci anni sono aumentati i chilometri vettura svolti dal servizio di trasporto pubblico: la media ha superato i 150 milioni. Il dato più basso si è registrato nel 2014, con 144 milioni, mentre il picco si è avuto nell’anno successivo grazie ad Expo2015 con 157 milioni.
Le metropolitane hanno registrato un record di 78 milioni e 321 mila di chilometri-vettura, grazie anche alle ultime arrivate M4 e M5, che nel 2023 hanno visto crescere le corse rispettivamente di oltre 250mila e di circa 22mila. Un miglioramento c’è stato anche per le corse perse, dallo 0,38% nel 2022 per M1, M2 e M3 allo 0,17% del 2023 e con un trend confermato per M4 e M5. Nonostante però un 2023 con 151 milioni e 394 mila chilometri, per le corse di superficie è stato un vero calvario e il 2024 si chiuderà probabilmente peggio.
# Nel 2023 perso però il 3% delle corse di bus e filobus, il 2,27% di quelle dei tram
Analizzando nel dettaglio i numeri positivi del 2023 si nota un peggioramento del servizio di superficie: perso il 3,03% delle corse di bus e filobus, il 2,27% di quelle dei tram. I motivi di questo calo sono da ricondurre, oltre a guasti, incagli e incidenti, al nubifragio di luglio e alla carenza di autisti. L’Assessore alla Mobilità del Comune Arianna Censi fa il quadro della situazione: “Dai dati emerge lo sforzo dell’amministrazione nel potenziare l’offerta del trasporto pubblico, anche a fronte di problemi, come quello della mancanza di autisti che incide sulle corse. Per mantenere questo servizio e ampliarlo come stiamo facendo serve un robusto intervento dello Stato. E bisogna sostenere il capitale umano che garantisce i servizi: autisti e lavoratori”.
# 200 dimissioni nel 2024, Atm non riesce a coprire il turnover
La situazione è peggiorata nel 2024 e ci sono nubi anche per il futuro. Nei primi sei mesi dell’anno si sono infatti registrate 200 dimissioni, con una media di 30 al mese. I dipendenti di ATM sono passati dai 10.468 nel 2021 ai 10.331 nel 2023, per via di 743 esoneri e 641 assunzioni. Arrigo Giana, AD di ATM, ha parlato recentemente di un possibile “ritorno alla normalità” entro il primo trimestre del 2025, con l’ingresso in azienda di 500 nuovi autisti: su 400 candidature arrivate per soli autisti, che hanno iniziato un percorso di formazione, 80 sono in fase di inserimento. Al momento però non si riesce a coprire il turnover: in entrata per il 2023 è stato pari al 5,8% mentre in uscita del 7,2%.
# Il punto e le richieste dei sindacati
Secondo i sindacati i dipendenti che lasciano l’azienda di trasporto pubblico milanese sono soprattutto autisti e personale di stazione, ma che anche macchinisti, operai, impiegati e altre figure hanno iniziato a farlo. In base alle stime della Cisl la percentuale di licenziamenti è salita al 40% negli ultimi anni, sia di giovani che di over 50. I problemi principali sono le basse retribuzioni e l’alto costo della vita e il sindacato dell’Orsa chiede ad Atm di “avviare una trattativa di riforma “generale”, che preveda un adeguamento salariale, una vera riforma del sistema lavorativo con più riposi, una migliore distribuzione dei carichi di lavoro e avviare un progetto serio sulla sicurezza, sviluppato in sinergia con le istituzioni con reale presidio del territorio”.
# A settembre la maxi protesta, tagliate 76 linee su 130
Accanto alle richieste dei sindacati, un nuovo sciopero è atteso per il 9 settembre, ci sono le proteste dei comitati di cittadini. Il gruppo Facebook “AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus”, che fa da cassa di risonanza per tutti i cittadini scontenti del servizio di trasporto pubblico, è in prima linea dopo che da novembre 2023 all’introduzione dell’orario estivo 2024 sono state tagliate le corse di 76 linee su 130. Le attese sono salite fino a 40 minuti, quando le corse non saltano, come testimoniano i numerosi post corredati da foto dei display alle fermate rilanciati dal gruppo facebook.
I tagli potrebbero inoltre aumentare con l’apertura integrale della linea M4, prevista tra fine settembre e inizio ottobre, e per questo il 26 settembre 2024 dalle 17 alle 20 è attesa una manifestazione di protesta all’interno del “palinsesto della Fake week, e che si contrappone alla Green week, davanti a Palazzo Marino. Attesi il Gruppo Comitati #la73nonsitocca, il gruppo AspettaMI e i lavoratori #ATM in collaborazione con Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano.
FABIO MARCOMIN
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