A Milano non c’erano solo le porte (Porta Garibaldi, Porta Nuova, Porta Venezia, Porta Romana, Porta Ticinese, Porta Magenta, Porta Vittoria, Porta Vigentina e Porta Lodovica), ma anche quelle che venivano chiamate pusterle: erano dei varchi secondari (Barriera Principe Umberto, odierna piazza della Repubblica, Porta Monforte, Porta Genova, Arco della pace e Porta Volta).
Col passare degli anni, alcune sono diventati luoghi alla moda, ormai pochi sanno cosa hanno rappresentato nella storia e pochi sanno che le porte non erano solo queste, ce n’era una che aveva un nome molto particolare: Porta Tenaglia.
La “PORTA di CHINATOWN”, la porta sconosciuta di Milano
# La “porta” di Chinatown
Milano è sempre stata terra di conquista. Francesi, austriaci e spagnoli hanno lasciato tracce del loro passaggio e proprio lungo gli antichi bastioni spagnoli (oggi demoliti) sorgeva una varco con un nome molto curioso: Tenaglia. Per intenderci siamo in piazzale Biancamano e la porta in questione si apriva sulla strada di quella zona che veniva chiamata Borgo degli Ortolani e che oggi tutti conosciamo come via Paolo Sarpi o meglio ancora Chinatown.
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# Una porta sfortunata
Cesare Cesariano era un architetto milanese e proprio durante l’occupazione spagnola ricevette dal governatore il titolo di architetto della città di Milano. Un titolo prestigioso che lo portò, nel 1535, a diventare uno dei direttori della fabbrica del Duomo. Nel 1521 per volontà di Don Ferrante Gonzaga, progetta e costruisce Porta Tenaglia, che nell’intento originario doveva essere una difesa del Castello Sforzesco. La sua durata, a differenza delle altre porte più celebri, fu molto breve. Trentasei anni dopo, nel 1571, su ordine di Alfonso Fonseca, la porta viene demolita per allungare il fossato del castello.
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# Perchè Tenaglia?
In effetti, a differenza delle sue “sorelle”, la porta aveva un nome curioso e se vogliamo un po’ atipico. Sono state tante le versioni che hanno cercato di spiegare la ragione, ma la versione più accreditata va ricercata alla forma poligonale formata dal Castello Sforzesco e dal Parco Sempione (che ai tempi era una riserva di caccia), per cui si andava a formare una sorta di tenaglia che teneva lontano eventuali attacchi invasori. Un’altra teoria, molto più semplice, pare che la porta ricordasse in grandi linee la forma di una tenaglia.
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# Dati incerti
Ancora oggi, per quanto venga citata nei libri storici della vecchia Milano, su Porta Tenaglia ci sono ancora molti dati non chiari e informazioni troppo frammentate per avere più notizie a riguardo. Infatti su alcune mappe antiche la porta viene collocata diversamente e non dove viene storicamente posta e anche sulla sua forma ci sono molti dubbi che temo resteranno tali per molto tempo ancora. Alcuni, addirittura, negano la sua esistenza e la relegano nel mito e nella leggenda. Nel 1580 Giovanni Battista Clerici, realizza una mappa di Milano del tempo e qui troviamo la rappresentazione più fedele e veritiera della porta.
Quello che rimane oggi è solo la domanda di dove fosse collocata davvero. La sua storia, la sua leggenda, il suo mito, a differenza delle altre porte, l’hanno resa talmente importante da intitolarle una via: infatti, esiste via Porta Tenaglia in zona Moscova.
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MICHELE LAROTONDA
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