Se oggi non si può dire che ATM creda molto nelle filovie (abbiamo solo tre linee gestite con questi veicoli, la circolare 90/91, la 92 e la 93), la prima sperimentazione milanese di questo sistema di trasporto pubblico risale al 1906, durante l’Esposizione Internazionale.
Sul perimetro di 3 chilometri del polo espositivo di Piazza d’Armi (che diventerà poi la Fiera, oggi City Life) venne predisposta una linea filoviaria, sulla quale circolarono alcune piccole vetture con sistema di captazione della corrente a trolley (“automobili elettrici a filo aereo”; non è un refuso, all’epoca “automobili” era maschile!).
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Ad occuparsi del progetto fu la Società per la trazione elettrica STE (con sede in via Vignola 6), che chiedeva per una corsa 10 centesimi di lira, mentre per un abbonamento valido per tutto il periodo fieristico 2 lire e 75 centesimi.
Le vetture filoviarie, terminata l’Esposizione, furono sfruttate dalla STE per un più ambizioso progetto: la linea filoviaria ligure La Spezia – Porto Venere, inaugurata lo stesso anno 1906. Progetto che ebbe però scarso successo e vita breve.
Milano avrà la sua prima vera linea filoviaria cittadina solo nel 1933 (linea 82, filovia Stigler Ransomes, carrozzata dalla Macchi di Varese).
MAURO COLOMBO
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