Negli ultimi decenni ci sono state diverse città italiane che hanno messo a punto studi o ipotizzato la realizzazione di un metropolitana sul loro territorio. Scopriamo quali sono.
Progetti di METROPOLITANE abbozzate ma MAI REALIZZATE in altre città italiane
# Metropolitana di Aosta: poteva essere la più corta al mondo
Circa 10 anni fa era stato presentato uno studio di fattibilità per la realizzazione di una rete metropolitana ad Aosta che sarebbe potuta diventare la metropolitana più corta al Mondo. Lunga 1,2km e sarebbe dovuta essere composta da una linea sola.
Il percorso sull’asse nord-sud della città dall’Ospedale Parini alla Biblioteca regionale alla funivia Aosta – Pila con fermata intermedia nel costruendo polo universitario alla caserma Testafochi, o in Croce di Città. Avrebbe utilizzato un sistema di trasporto a fune sotterraneo con due carrozze per andata e ritorno da 50 posti, a 12 metri di profondità e per un investimento complessivo di 50 milioni di euro.
Leggi anche: Una METROPOLITANA unica al MONDO: è la più alta, la più corta e nel paese più piccolo
# Metropolitana di Bologna: tre linee per 37 km
Anche il Comune di Bologna aveva presentato un progetto per la costruzione di una rete metropolitana per un investimento complessivo di 1,8 miliardi di euro. In totale erano state previste 3 linee, per una lunghezza di 37,6 km di cui 25 km in galleria, e 56 fermate. I passaggi dei treni sarebbero stati ogni 75 secondi nelle tratte centrali e ogni 9 minuti in periferia.
La linea blu prevedeva l’interscambio con la Stazione Centrale e con la linea rossa nel centro storico, per poi proseguire verso nord-est. La linea rossa avrebbe attraversato la città da ovest, con una biforcazione a sud verso Casalecchio e nord al casello autostradale, a est fino a San Lazzaro. La linea verde dopo aver incrociato la linea blu si sarebbe diretta verso l’Aeroporto Marconi
# Metropolitana di Firenze: una linea per 15 fermate
Uno studio di fattibilità presentato tra il 2006 e il 2008 ipotizzava la realizzazione di una metropolitana automatica nel Comune di Firenze. Il progetto prevedeva la costruzione di un’unica linea con 15 fermate con un tracciato che avrebbe sottopassato in 3 punti l’Arno e una profondità media delle fermate tra i 18 e i 28 metri, a seconda che il corpo della stazione fosse a singola o doppia canna.
Tra le fermate immaginate quella di via Careggi per l’interscambio con il capolinea del tram, di piazza dell’Unità d’Italia vicina alla stazione dei treni di Santa Maria Novella, di piazza San Marco a servire l’Università e della stazione ferroviaria di Campo di Marte per pendolari e tifosi diretti allo stadio di calcio della Fiorentina.
# Metropolitana di Palermo: una linea lunga 20 km
Il progetto presentato nel 2014 all’interno del “Piano di trasporto pubblico di massa” del Comune di Palermo ipotizzava tra le opere future una linea metropolitana leggera lunga 20,77 km con attraversamento della città dallo svincolo della via Oreto a Tommaso Natale-Partanna Mondello, con l’ultimo tratto in superficie.
Le fermate sarebbero dovute essere 23, con un treno ogni 90 secondi, la capienza massima di 400 passeggeri e una velocità commerciale di 32 km/h. Tra le stazioni principali quella di interscambio con la Stazione Centrale dei treni, quella del Teatro Massimo e dello stadio “La Favorita”. L’investimento stimato era di 3,5 miliardi di euro.
Continua la lettura con: La richiesta dei pendolari: la S12 come una “METROPOLITANA LEGGERA” tra Milano e Lodi
FABIO MARCOMIN
Copyright milanocittastato.it
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.