Ormai è assodato che il paziente 1 non sia Mattia Maestri, il 37enne di Codogno ricoverato per una grave polmonite il 20 febbraio. Secondo uno studio italiano pubblicato sul British Journal of Dermatology il primo caso certo di Covid sarebbe una 25enne milanese, che aveva iniziato a stare male e ad avere i sintomi sulla pelle nel novembre 2019. Tutti i dettagli della ricerca e le altre prove del virus a Milano prima del riconoscimento ufficiale della pandemia.
QUANDO a Milano si VIVEVA col COVID: CHI È la DONNA MALATA tre mesi prima di Codogno
# Lo studio del dermatopatologo Raffaele Gianotti, pubblicato sul British Journal of Dermatology, ha individuato una 25enne positiva al Covid a novembre 2019
Raffaele Gianotti, dermatopatologo dell’Università Statale di Milano e della Fondazione Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e coordinatore dello studio pubblicato sul British Journal of Dermatology, ha individuato la presenza del virus SarsCov2 in una biopsia della pelle fatta il 10 novembre 2019. “Non abbiamo appurato se la donna avesse viaggiato fuori dall’Italia, ma i sintomi sulla pelle sono comparsi all’inizio di novembre. Con l’aiuto dei laboratori dell’Istituto Europeo di Oncologia e del Centro Diagnostico italiano, abbiamo rianalizzato una decina di biopsie cutanee che io avevo nel mio archivio, riscontrando le tracce del virus nella cute di questa donna“. La paziente, contattata a posteriori, ha riferito assenza di sintomi sistemici da infezione da Covid- 19, la scomparsa delle lesioni cutanee dopo cinque mesi e la positività degli anticorpi anti SARS- CoV-2 nel sangue periferico a giugno 2020.
L’idea di approntare lo studio è arrivata, aggiunge Gianotti, “dopo aver studiato le manifestazioni cutanee in pazienti affetti da Covid-19 dell’area milanese…Mi sono domandato se avessimo potuto trovare indizi della presenza della SARS-CoV-2 nella cute di pazienti con solo malattie della pelle prima dell’inizio della fase epidemica ufficialmente riconosciuta“. Come spiega Giovanni Fellegara, responsabile del Laboratorio di Anatomia Patologica del Centro Diagnostico Italiano “Nel caso della giovane donna è stato possibile dimostrare la presenza di antigeni virali nelle ghiandole sudoripare“.
Questo studio, conclude Gianotti, “è un’ulteriore conferma che il nuovo coronavirus ha iniziato a circolare in Europa e in Cina almeno tre mesi prima dell’inizio ufficiale della pandemia“.
Fonte estratto articolo: Il Giornale
# Le altre conferme della presenza del virus in città già a fine 2019
Questa non è l’unica prova che dimostra come il Covid-19 circolasse a Milano già alla fine del 2019. Ecco le più rilevanti:
#1 La testimonianza di una professionista milanese con sintomi a dicembre 2019
La prima prova era arrivata ad aprile con la testimonianza di una professionista milanese di 41 anni che aveva dichiarato al Corriere della Sera: “È iniziata con una febbre poco sopra il 37. Era il 22 dicembre. Poi la febbre è salita. La sera del 26 ha sballato i 39.” La successiva diagnosi di polmonite e il test sierologico hanno poi certificato la presenza di anticorpi da Coronavirus.
#2 La ricerca dell’Istituto dei Tumori che retrodata la presenza del virus all’estate 2019
La seconda prova è arriva dai risultati di una ricerca dell’Istituto dei Tumori, pubblicati a novembre del 2020, secondo la quale a Milano il Covid era già presente almeno dall’estate del 2019. Dall’analisi dei campioni di sangue di pazienti residenti in 5 regioni, prelevati durante uno screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, era infatti emersa nel 14% dei casi la presenza degli anticorpi del coronavirus già a settembre 2019. Siccome è necessario un certo periodo di tempo affinché si sviluppino, è probabile che il virus circolasse almeno alla fine dell’estate.
#3 Il bambino ricoverato con sintomi e positivo alla data del 21 novembre 2019
A inizio dicembre 2020, un’indagine pubblicata sulla rivista Emerging Infectious Diseasese constatava la presenza del virus alla data del 21 novembre 2019 in un bambino milanese di 4 anni. Il bambino era stato ricoverato al pronto soccorso con sintomi respiratori e vomito il 30 novembre 2019 e un tampone orofaringeo fatto a quel tempo, analizzato successivamente nella seconda metà del 2020, è risultato positivo al Coronavirus.
Continua la lettura con: Coronavirus a Milano? Già a fine DICEMBRE
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