Ormai siamo al tutti contro tutti. Materia del contendere è sempre lei, l’infrastruttura più divisiva di Milano: la “famigerata” ciclabile di corso Buenos Aires. Esplode la protesta dei commercianti: oltre l’80% chiede di toglierla. Furiosi anche gli automobilisti. Ma c’è chi la difende. Vediamo le ultime notizie.
Quel pasticciaccio brutto della CICLABILE di BUENOS AIRES: “ha generato il caos, bisogna toglierla”. La protesta dei commercianti
Per il 92% dei commercianti ha peggiorato il traffico, l’81% chiede di toglierla
Sondaggio di Confcommercio tra le 136 attività di Corso Buenos Aires. Per il 92% ha avuto un impatto negativo sul traffico. Per il 55% anche sugli affari. L’81% chiede che venga tolta. I commercianti chiedono a gran voce che il Comune riveda i piani di sviluppo delle ciclabili e quanto meno sposti suddetta pista ciclabile in altra sede. Gabriel Meghnagi, il Presidente della Associazione ”Ascobaires” che raccoglie la voce dei commercianti del Corso meneghino, denuncia: “ha generato caos” e chiede “un passo indietro riguardo la pista che piace solo a chi usa la bicicletta” e, pare, non sia supportata anche da molte persone che prediligono la mobilità alternativa alle auto ma che ritengono le nuove piste estremamente pericolose.
“Spostarla nelle vie parallele”
I commercianti chiedono alla Giunta un tavolo di confronto tramite il quale possano essere ascoltati. La loro richiesta è di spostarla nelle vie parallele. Non solo l’ubicazione delle piste ma anche la modalità con la quale sono segnalate e non protette, vedi il caso in cui molte centinaia di metri sono delimitate da strisce disegnate e che utilizzano i mezzi parcheggiati come delimitazione fisica tra chi pedala e chi guida un mezzo, oppure il grande problema del carico e scarico merce con l’impossibilità, anche per pochi secondi, di poter lasciare un mezzo in doppia fila, insomma un insieme di più inopinabili ragioni che mettono a dura prova qualunque difesa venga mossa nei confronti dei lavori tanto voluti dall’Assessore Granelli e supportati da tutta la giunta Sala.
Una pista che si snoda da Piazza San Babila e Villa San Giovanni che idealmente dovrebbe alleggerire il traffico cittadine ma che al momento sta gettando nel caos l’intera zona. A questo va aggiunto il fatto che il traffico, quello vero e endemico di Milano non è ancora ripartito ma che, sperando in una ripresa delle attività a pieno regime, potrebbe portare Milano stretta in una morsa inimmaginabile.
Anche molti cittadini denunciano la ciclabile. C’è chi chiede di eliminarla e chi di rivederla, “vanno tolti i parcheggi, la ciclabile va messa a fianco del marciapiede“, dice Cesare D.
In generale molti cittadini denunciano questa corsa a costruire ciclabili spesso viste come iniziative di greenwashing, realizzate solo per motivi ideologici. Ma che creano un effetto opposto a quello desiderato, ingolfando il traffico, aumentando l’inquinamento e venendo spesso evitate dagli stessi ciclisti perchè abbozzate e costruite a volte in modo approssimativo o perfino pericoloso.
Ma c’è chi si schiera per la ciclabile
Si è alzata anche una levata di scudi per difendere la ciclabile. La voce più forte delle ultime ore è quella del blog UrbanFile che dichiara “la ciclabile di Buenos Aires non si tocca!“. Gran parte dei commenti dei lettori condividono la posizione del blog che difende in primis gli utilizzatori di biciclette e monopattini che hanno trovato nel nuovo tracciato un valido supporto ai loro spostamenti.
Si spera ovviamente si arrivi al più presto ad un tavolo di discussione dove all’approccio ideologico si preferisca un dibattito aperto e sincero che possa portare quanto prima a soluzioni gradita a tutti, bikers, commercianti e abitanti del quartiere e non solo.
Continua la lettura con: la ciclabile di Porta Venezia
ROBERTO BINAGHI
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