Mi sono trasferito all’estero in un momento che Milano andava molto bene e mi si diceva: che sei venuto a fare qua a Berlino?, che all’epoca era in forte crisi. Io rispondevo perchè mi piaceva mettermi in gioco in una realtà differente, dove non conoscevo neppure la lingua.
Dopo una decina d’anni mi sono sentito di dover tornare. E quando mi hanno chiesto perchè sei tornato?, nella Milano in crisi del 2011, la prima risposta che davo è che quando sei all’estero arriva un momento in cui dici basta, non mi voglio sentire più ospite a casa di altri.
Però dal punto di vista personale, la cosa che mi mancava di più era un’altra. Era quel tipo di intelligenza che io riesco a trovare solo negli italiani.
Negli anni che ho vissuto all’estero, in Germania e in altri paesi, ho trovato persone molto intelligenti e in gamba, ma non quel tipo di intelligenza che ritrovo in Italia.
Tanto che in Germania l’unico in cui l’ho ritrovata è Giovanni Di Lorenzo, uno che si è trasferito da Roma ad Hannover a 11 anni senza sapere neppure la lingua ed è diventato il più grande giornalista tedesco. Quando l’ho incontrato mi ha spiegato che il successo che ha avuto in Germania è stato grazie a quel senso del bello e della verità che noi italiani abbiamo insiti nella nostra cultura e, forse, nel nostro spirito.
Ogni paese ha cose bellissime. La Germania ha questa capacità straordinaria di organizzazione, di “mettere a posto” e di ripetere all’infinito un modo di fare, migliorandolo ogni volta un po’. Ma questa intelligenza creativa che è mossa da una estetica superiore io non l’ho trovata in nessun altra parte del mondo. E quando ero via ho scoperto che mi mancava al di sopra di tutto il resto.
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ANDREA ZOPPOLATO