La capitale fa un passo deciso verso la riforma costituzionale che le darebbe autonomia e risorse. Non è forse giunta l’ora che anche Milano alzi la voce?
ROMA ACCELERA per la “CITTÀ STATO”. MILANO ancora al PALO
# L’Assemblea Capitolina vuole l’autonomia per Roma, il Parlamento fa un passo avanti in quella direzione
Come riporta l’agenzia di stampa Ansa, l’Assemblea Capitolina si è riunita il 18 gennaio 2024 in seduta straordinaria per chiedere all’unanimità che vengano conferiti a Roma funzioni e fondi adeguati al suo status di capitale. Le parole del Sindaco Roberto Gualtieri sul testo approvato in Campidoglio: “Un testo equilibrato, approvato all’unanimità. L’auspicio è che questo tema non sia oggetto di divisione tra gli schieramenti ma unisca tutti”.
La “risposta” del Parlamento è in un ordine del giorno approvato in Senato, con primo firmatario Andrea De Priamo di Fratelli d’Italia, affinché vengano adottati “interventi normativi per il riconoscimento della centralità di Roma Capitale con il conferimento di poteri e risorse speciali”. Dopo che la questione era caduta nel dimenticatoio, a seguito della caduta del governo Draghi, vengono ripresi in mano i fili per far ripartire l’iter legislativo per approvare la riforma per Roma Capitale.
# L’obiettivo del governo è concludere il percorso entro la fine della legislatura
Tra i banchi dell’Assemblea capitolina c’erano anche parlamentari di maggioranza e opposizione. Tra questi il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli di FdI che ha dichiarato le intenzioni “della maggioranza a concludere entro la legislatura il percorso”. Roberto Morassut del Pd spera “un salto di qualità” della riforma. Anche i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera Maurizio Gasparri e Paolo Barelli, non presenti in Campidoglio, sono favorevoli a concludere il processo in tempi brevi: “Ogni iniziativa che rilanci il tema di Roma Capitale, con adeguati poteri anche a livello costituzionale, è vista favorevolmente da Forza Italia. Siamo particolarmente impegnati affinché, in questa legislatura, si intervenga anche a livello costituzionale”
# Cosa vuole il Sindaco Gualtieri per la Capitale
Il Sindaco Gualtieri chiede fondi e la riassegnazione di poteri e competenze per la Capitale. Per quanto riguarda il capitolo risorse esisterebbe un “un gap minimo
tra i 500 milioni e il miliardo annuo”, in base ai suoi calcoli sui trasferimenti dovuti alla
città. Sul percorso da intraprendere il primo cittadino romano predilige la riforma costituzionale ma è favorevole, nell’attesa di quella, che ci si muova tramite legge ordinaria per attribuire a Roma deleghe e poteri amministrativi su: cultura, lavori
pubblici, trasporti, servizi alla persona, porti e aeroporti solo per citarne alcuni. Il sogno sarebbe avere “un vero e proprio Testo Unico su Roma Capitale che raccolga il quadro normativo spesso diffuso e disseminato”.
# Milano rimane ancora a guardare
Milano cosa fa? Per ora rimane a guardare dato che né il Sindaco Beppe Sala né il Consiglio Comunale a Palazzo Marino sembrano interessati a richiedere più poteri e risorse per la città che produce il 10% del PIL italiano. Tutte le grandi città del mondo hanno lo status di città stato, tra queste: Vienna, Madrid, Londra, Praga, Amsterdam, Basilea, Mosca, San Pietroburgo, Berlino, ma anche Brema e Amburgo. Eppure basterebbe poco per fare il primo passo verso una “città regione”, quanto di più vicino esiste alle città stato.
# Lo prevede la Costituzione Italiana
Lo prevede l’art. 132 della Costituzione italiana: “La Costituzione Italiana, all’art.132, prevede che uno o più comuni di un territorio con una popolazione di almeno un milione di abitanti possa fare richiesta tramite referendum di essere trasformato in regione“. Ma a quanto pare proprio gli stessi politici non sono a conoscenza della possibilità, come emerso in un botta e risposta tra Sala e Fontana durante il convegno promosso da Assolombarda ‘Your Next Milano’ sul futuro di Milano nell’ottobre 2023.
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# I milanesi sono favorevoli a dare maggiore autonomia alla città
Nel sondaggio sull’autonomia di Milano fatto sulla nostra testata nel marzo 2019 il 93% dei milanesi è risultato favorevole per un referendum per decidere se assegnare più autonomia a Milano e il 61% ha scelto la forma di città-regione. Alla luce di questi risultati avevamo infatti deciso di impegnarci per avviare l’iter referendario per portare Milano a diventare una città regione, prima dell’arrivo della pandemia.
Nel 2021 in un sondaggio della Ipsos di Nando Pagnoncelli, commissionato da una lista che sostiene il sindaco Sala, il 63% dei milanesi ha risposto di sì alla domanda: “Sarebbe opportuno che alla città di Milano venissero attribuiti poteri o competenze speciali come se Milano fosse una regione o una provincia autonoma?”.
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# I vantaggi e benefici per Milano con più risorse e poteri
La Lombardia che produce un PIL del 22% nazionale, riceve 23 miliardi dallo Stato che a sua volta redistribuisce sul territorio in varie forme. Il Comune di Milano riceve come trasferimenti da Regione e Stato solo 450 milioni circa. Se Milano fosse già una regione, considerando che la Città Metropolitana ha oltre un terzo degli abitanti della Lombardia e soprattutto produce circa il 50% del PIL, avrebbe diritto a oltre 11 miliardi ogni anno. Una somma ottenuta dalla ripartizione del budget tra Lombardia e Regione Milano per mantenere invariato il residuo fiscale, che è calcolato in base al PIL.
Con queste risorse, in aggiunta alle competenze e alle funzioni assegnate che consentirebbero una gestione più snella senza troppi livelli burocratici, la nostra città potrebbe ad esempio: prolungare linee metropolitane in tutto l’hinterland e farle funzionare h24, riaprire i Navigli, rifare l’arredo urbano e mantenerne il decoro e realizzare parcheggi sotterranei per le biciclette e per le auto. Si potrebbe andare avanti all’infinito con le liste delle cose possibili con lo status di città regione.
Non è giunta l’ora di darsi una mossa?
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FABIO MARCOMIN
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