Siamo entrati nello Storto! Si staglia imponente su Milano da qualche tempo ormai, alle spalle di Torre Allianz, realizzata dall’archistar Arata Isozaki e davanti alle fondamenta della terza torre, progettata da Daniel Libeskind, è la Torre Generali di Zaha Hadid.
Ancora incompleta, noi milanesi l’abbiamo già battezzata. Si chiama lo Storto. Si innalza sul cielo di Milano facendo una torsione che trascina con se le due linee portanti, visibili anche a grande distanza. Il palazzo sembra vivo e sembra aver voglia di voltarsi a guardare qualcosa che ha lasciato indietro.
Noi di Milano Città Stato siamo entrati nel ventre dello Storto. Lo abbiamo percorso fino al 20simo piano in una speciale occasione di lancio della Faimarathon, che avrà luogo il prossimo 16 Ottobre e che a Milano vedrà protagonista di tour organizzati proprio CityLife e tutta l’area della ex Fiera.
Una volta dentro “il mostro”, attraversato il cantiere alla base, si entra in un ascensore superveloce, che in dieci secondi porta al 20simo piano. Da li un’ampia area circolare ruota intorno alla colonna centrale, dove hanno sede gli ascensori e i servizi dell’intera struttura. Si resta senza fiato. Sospesi su una Milano che sembra immensa, dove la vista è a 360’ e dove le pareti sono interamente in vetro.
Fluttuando nel nulla la vista si perde. In un istante si sente il legame della città con la Pianura Padana. Le direttrici principali di Milano si irradiano dal centro verso l’esterno con un invito a percorrerle idealmente fino all’orizzonte, dove la città si fonde con la campagna e allora è chiaro il senso di tutto. Milano motore di un’area intera, cuore pulsante della Lombardia.
Novembre 2017 è la data fissata da Armando Borghi, Amministratore delegato di CityLife, per l’apertura della Torre: 33 piani, 170 metri di altezza. Sotto ci saranno 33000 metri quadrati di centro commerciale, che sarà sviluppato come una piazza con delle strade, un asilo, 20 ristoranti, ma ciò che più conta per la città, ci saranno 170.000 metri quadrati di parco pubblico.
La giornata è grigia, ma quando lasciamo lo Storto, all’improvviso, il cielo si apre e la torre si illumina, un ultimo sguardo e quella torsione sembra quasi un inchino a noi, alla città, che lo saluta con entusiasmo.