I nuovi criteri per la riqualificazione di edifici abbandonati, che premiano gli interventi in periferia, costringono a rivedere il progetto di trasformazione urbanistica tra via Pirelli e via Melchiorre Gioia. Ecco cosa rimarrà del disegno iniziale e cosa verrà eliminato.
Un sogno breve ma intenso: NO al PONTE SERRA di Porta Nuova
# I nuovi criteri per la riqualificazione degli edifici abbandonati portano al ridimensionamento del progetto di via Pirelli 39
Lo scorso anno era scoppiata una polemica tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia a causa di una legge regionale, bocciata dalla Consulta, che prevedeva in caso di recupero immobiliare un incremento volumetrico del 25% se il palazzo oggetto di riqualificazione risultava abbandonato da più di 5 anni. Una norma che limitava i poteri dei singoli comuni senza tenere conto delle peculiarità dello specifico territorio. La successiva modifica della legge ha introdotto un range di incremento volumetrico compreso tra il 10% e il 25%.
La giunta milanese, nella seduta del 6 dicembre, si è riunita proprio per stabilire i criteri con cui integrare la legge regionale sulla riqualificazione dei palazzi abbandonati, indicando come massimo indice volumetrico aggiuntivo il 10% ma solo per gli immobili localizzati nelle aree periferiche della città e quindi oltre la circonvallazione. Pertanto il progetto di via Pirelli 39, con la Torre Botanica e il Pirellino, verrebbe escluso da questi benefici in quanto Porta Nuova è un’area centrale.
Errata corrige: il progetto di via Pirelli 39 è incluso tra quelli che potranno beneficiare dell’incremento di volumi ma, come per tutti gli immobili soggetti a riqualificazione, rispetto alle condizioni iniziali la percentuale aggiuntiva scende dal 25% al 10%.
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# Come si sarebbe dovuta trasformare l’area compresa tra via Pirelli e via Melchiorre Gioia
Il progetto di ridisegno complessivo dell’area tra via Pirelli 39 e via Melchiorre Gioia, assegnato al pool di studi di architettura composto da Stefano Boeri Architetti, Diller Scofidio + Renfro, avrebbe previsto: un nuovo grattacielo residenziale di Porta Nuova, ribattezzato la “Torre Botanica”, ricoperto di 1.700 metri quadrati di vegetazione distribuiti su più piani, la riqualificazione dell’ex-edificio degli uffici comunali al civico 39 di via Pirelli con un rivestito di vetrate e una terrazza panoramica all’ultimo piano, infine la trasformazione del ponte a scavalco su via Melchiorre Gioia in un nuovo hub a servizio della città e una serra delle biodiversità.
# Coima sarà costretta a eliminare proprio la parte pubblica del progetto
Tra le parti del progetto ad essere sacrificate ci sarà proprio la serra della biodiversità e tutto l’hub di servizi a corredo, mentre rimarrà a realizzazione della Torre Botanica e la rigenerazione del “Pirellino”. Come già annunciato dal CEO di Coima Manfredi Catella al momento della polemica tra Regione e Comune, la necessaria rivisitazione al ribasso del progetto, e la conseguente riduzione degli investimenti programmati a causa del taglio alle volumetrie, porterà all’eliminazione o a un forte ridimensionamento della parte pubblica. Con molta probabilità l’elemento più scenografico di tutta la riqualificazione non vedrà mai la luce.
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Fonte: Urbanfile
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FABIO MARCOMIN
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L’edificio a ponte del Pirellino è sempre stata la parte più debole e oggettivamente meno riuscita del progetto. L’intradosso è inguardabile. Ora che la proposta della serra sembra tramontare, spero che lo abbattano, ma ci credo poco, perchè in Italia la demolizione è considerata un’azione blasfema.
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