Per Giuseppe Verdi era un periodaccio. Aveva perduto la moglie e due figli e la sua seconda opera, “Un giorno di regno”, era stata un fiasco. Stava per dare alle fiamme anche il “Nabucodonosor” quando le parole del coro Va, pensiero, sull’ali dorate gli ispirarono una melodia elettrizzante. Il Nabucco fu messo in scena per la prima volta alla Scala il 9 marzo 1842. Fu un trionfo con 64 repliche.
I patrioti italiani si identificarono negli ebrei esuli e il Va, pensiero con le sue parole “Oh mia patria sì bella e perduta!” riecheggiarono nei moti risorgimentali. Lo stesso Verdi venne scritto sui muri come acronimo di “Vittorio Emanuele Re d’Italia”. Il Nabucco portò molta fortuna a Verdi: sul palco della prima come soprano cantava Giuseppina Strepponi. Nel 1859 sarebbe diventata sua moglie.
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