Il sindaco di Venezia ha accolto con grande soddisfazione la nomina di Draghi a presidente del consiglio. In un’intervista illustra quali siano le tre priorità per il suo territorio insieme alle linee guida del Recovery Fund. La vera riforma è una sola: l’autonomia per i territori.
VENEZIA al nuovo governo: tre richieste più l’autonomia per il territorio
Brugnaro su Draghi presidente del Consiglio: «Grandissima scelta»
“Grandissima scelta! Draghi! Finalmente…grande Mattarella! Incrociamo le dita…tifiamo Italia“ il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha testimoniato la sua soddisfazione, su Twitter, per la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di assegnare a Mario Draghi, ex presidente della Bce (Banca centrale europea), il compito di provare a formare un nuovo Governo.
Il tema riveste un’importanza fondamentale per il presente e il futuro di una città come Venezia, protagonista in questi ultimi due anni delle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo. Dapprima, a causa delle inondazioni straordinarie di cui è stata vittima nel mese di novembre 2019 (di simili non se ne registravano dal 1966). Poi, per merito del Mose, il sistema di dighe mobili atto alla difesa della città, entrato in servizio in questi ultimi mesi, dopo ben 18 anni dall’inizio dei lavori di costruzione. Nel mezzo, la pandemia in corso, che ha messo in ginocchio tutta l’industria locale del turismo, su cui Venezia basa gran parte della propria economia.
#1 Un ristoro qualificato per la filiera del turismo
Sono questi i temi principali dell’intervista al Sindaco Brugnaro, rilasciata a Il Gazzettino. Nell’intervista, il Sindaco elenca in maniera precisa le richieste che avanzerà al nuovo Governo, motivandone la specificità rispetto ai sindaci di altre città. I turisti sono scomparsi da mesi dalla città, per i motivi già citati (inondazioni del novembre 2019 prima, pandemia poi). L’economia della città è ferma. Brugnaro chiede al Governo “una misura particolare per un ristoro qualificato rispetto alla strategia della filiera turistica di Venezia che va dal mondo della ricettività a quello delle tante persone collegate, come gli addetti dello spettacolo e della cultura, includendo anche i trasporti lagunari”.
“Ristori diversi da quelli previsti per le altre città, perché” continua Brugnaro “Venezia ha costi altissimi, i nostri conti stavano in piedi con il turismo”. Il Sindaco elenca le perdite subite dall’ACTV (azienda dei trasporti locali) nell’anno 2020 (80 milioni di euro) e quelle previste per il 2021 (60 milioni). L’azienda, oltre alle linee automobilistiche del territorio, gestisce anche le linee di navigazione utili ai turisti, ma soprattutto necessarie per la gente che vive a Venezia e nelle sue isole. I cittadini locali hanno bisogno dei battelli e di un sistema di trasporti efficiente. “Il turismo tornerà, ne sono certo, ma nell’attesa non si può disperdere un patrimonio pubblico” sentenzia Brugnaro.
#2 Bonifica di Marghera
Brugnaro continua l’intervista rispondendo a domande più che precise su alcuni temi scottanti. I dubbi che vengono sollevati durante l’intervista riguardano la mancata firma su provvedimenti riguardanti alcune attività basilari del territorio come i 157 milioni previsti per la bonifica dell’area di Marghera o il provvedimento sui passaggi delle grandi navi da crociera davanti a San Marco. “Dove sono i provvedimenti? I ministri sono spariti”
#3 Fondi per il MOSE
I soldi per far alzare le paratoie del MOSE ci sono o non ci sono?
Il costo di una movimentazione del sistema Mose si aggira sui 300 mila euro. Dice Brugnaro che “serve un provvedimento urgentissimo e immediato per liquidare le risorse al Commissario del Mose: 500 milioni di euro che il precedente governo non è riuscito a scrivere in un emendamento, gliel’hanno dichiarato inammissibile”.
# Recovery Fund per Venezia: al primo posto l’autonomia
Il Sindaco viene infine interrogato sulle aspettative, da parte di Venezia, relative al Recovery Fund. “Ci si aspetta prima di tutto una interlocuzione con il governo, che finora non c’è stata….come Città Metropolitana abbiamo presentato una lista di progetti per 3,7 miliardi di euro, ovviamente una lista di sogni da realizzare entro il 2026…nelle grandi riforme non possono esserci solo la giustizia e la scuola. Deve esserci l’autonomia. L’autonomia del Veneto, l’autonomia del territorio”
Fonte: Il Gazzettino