Ricordo benissimo come vent’anni fa sono cominciati ad apparire, per le strade della Riviera del Brenta, i cartelli che indicavano le stazioni SFMR. Con grande curiosità, e con i mezzi d’informazione del tempo, scoprivo che dieci anni prima era partito un progetto regionale di tutto rispetto. Questo prometteva la realizzazione del sistema ferroviario metropolitano regionale del Veneto.
Venezia: la “STAZIONE DELLE MERAVIGLIE” è diventata meta di sbandati e di scambisti
# SFMR: Il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale
L’ambizioso progetto voleva collegare tutto il Veneto con bus, auto e ferrovie in un unico mosaico di mobilità funzionale. Un treno ogni quindici minuti. Una rete integrata di parcheggi vicino alle stazioni. Fermate dei bus cittadini e provinciali pronti a fare la staffetta con i Minuetto, i Vivalto, i Pop e i Rock per portare tutti quasi ovunque in tempi umani.
Nel 1990, il progetto fu approvato dalla allora Giunta Regionale, con un costo preventivato di 6 miliardi di lire. Ne è stato forse speso uno, fino ad oggi, tutto per strade, cavalcavia, eliminazione di qualche passaggio a livello e poco più.
# Venezia Porta Ovest: da fiore all’occhiello a cattedrale nel deserto
Chi vive ad Oriago, frazione del comune di Mira, confinante con il comune di Venezia dal lato Ovest, lo sa bene.
La storica linea ferroviaria che collega Adria (Rovigo) a Venezia, serve da tempi remoti il paese, grazie alla sua stazione “centrale” (si parla di un paese che conta 11000 abitanti). La costruzione della Stazione Venezia Porta Ovest, a 2 minuti in macchina da quella di Oriago, fa parte del progetto SFMR (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale).
Dal 2002 al 2008 sono stati spesi oltre 30 milioni di euro per questo posto e per la linea Mestre – Adria. La stazione doveva servire per disincentivare l’uso delle auto e portare turisti a Venezia dalla Riviera del Brenta. Per questo erano stati comprati nuovi treni elettrici, erano stati costruiti diversi sottopassi, era stata elettrificata parte della linea. Sono inoltre ancora in corso investimenti per 20 milioni di euro, atti a rendere sicura la linea a binario unico.
Ma di treni ogni 15 minuti e servizio bus pronto ad aspettarti al parcheggio, chi vive da queste parti, ad oggi ne ha solo sentito parlare. Tabella dei treni alla mano, chi arriva in stazione e deve dirigersi a Venezia, se vede passare il treno, fa prima ad ingranare la retro e andarci in macchina. La frequenza, anziché di un treno ogni quindici minuti, parla chiaramente, in più fasce giornaliere, di un treno all’ora.
Il parcheggio con oltre 700 posti auto è spesso vuoto, pieno di cartacce ed erba. Delle attività commerciali preventivate, nemmeno l’ombra.
# Parcheggio meta di scambisti e voyeur
E così, quella stazione che doveva essere il fiore all’occhiello per la rinascita economica di Mira e Oriago è da anni meta di sbandati, scambisti del sesso, voyeur e nomadi.
Il parcheggio è famoso al punto che lo si trova nei siti “di settore” come uno degli hot spot classici, in zona, per la camporella.
Sono famosi alcuni episodi di cronaca locale risalenti a pochi anni fa, che parlano di scambisti e voyeur in azione nel parcheggio. Sembra che la sua fama sia dovuta alle varie citazioni presenti in alcuni siti e forum inequivocabili, come trovacamporella.com, Placesforlove.com, CarSex e via dicendo. “Enorme parcheggio della stazione con moltissime zone buie, gira parecchia gente la sera per il cruising”. “Ci vado ogni sera e mi è capitato di trovare coppie… Un paio di volte pure un trans… Venite numerosi!”. “Carino e spazioso”, sono solo alcune delle “recensioni” che si è conquistato il parcheggio con il passare del tempo.
# Il sindaco di Mira denuncia la cosa
Tutto ciò non lascia ovviamente indifferente, oltre ai cittadini, il sindaco di Mira Marco Dori: “Ci troviamo di fronte a una vera e propria cattedrale nel deserto. La stazione Porta Ovest è aperta ma i problemi di degrado sono sempre in agguato visto che l’area parcheggio è semivuota. La Regione riprenda in mano il progetto Sfmr abortito, o almeno i tratti realizzati, con grande dispendio di denaro pubblico. E li valorizzi“.
L’unica risposta alla denuncia del sindaco Dori, assieme ad amministrazione locale e all’assessorato regionale ai trasporti, giunge da Sistemi Territoriali. Il suo presidente Gianmichele Gambato ammette il problema ma sostiene di non essere il soggetto indicato a dare risposte. “Certo”, dice Gambato, “l’inutilizzo di questa stazione ci costringe ad affrontare continuamente problemi di gestione della sicurezza e di manutenzione. Come Sistemi Territoriali ci è stata data in gestione questa struttura e noi facciamo il nostro meglio per farla funzionare”.
Ad oggi, nella pratica, la situazione è ancora la stessa di tre anni fa.
Credits: nuovavenezia.it
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LUCIO BARDELLE
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