Siamo convinti che tante intitolazioni di vie, piazze, corsi, siano state assegnate a casaccio.
Non solo si annoverano molteplici e fastidiose dediche a re, reginette, principini e saltimbanchi di casta savoiarda, che fanno assomigliare Milano ad un feudo piemontese e dei quali abbiamo già scritto. Sono numerosissime anche le intitolazioni a paesi e cittadine di scarsa importanza che trasmettono un’idea di città provinciale.
Alcuni esempi? Corso Vercelli (decisamente troppo centrale ed importante come via per la sonnacchiosa cittadina piemontese), corso Lodi (praticamente un quartiere di Milano), via Bisceglie (nella bellissima Puglia forse altre località meriterebbero maggior attenzione), via Corleone (inutile aggiungere altro…).
La vocazione internazionale di Milano, la sua centralità nella storia mondiale, i suoi legami con tante realtà lontane, i suoi gemellaggi, ci spingono a proporre qualche cambiamento, ricaratterizzando vie che fisicamente e simbolicamente ci colleghino ad altre città e continenti: sarebbe bello poterle rinominare per parte del tratto.
Nuovi nomi alle strade per una MILANO INTERNAZIONALE
Viale Fulvio Testi (importante poeta e letterato): decisamente troppo lunga per un solo personaggio, potrebbe dopo qualche numero civico diventare BERLINO CHECK POINT CHARLIE. La capitale tedesca con il suo muro fa parte del nostro immaginario.
Viale Monza (cittadina alle porte di Milano): dopo qualche decina di metri diventerebbe PROSPETTO SAN PIETROBURGO, meravigliosa città con la quale dovremmo tornare presto gemellati.
Via Padova ci immetterebbe in VIENNA RING: il profondo legame storico culturale con la città di Maria Teresa non si è mai interrotto e suonerebbe molto musicale alle nostre orecchie.
A proposito di musica, il compositore partenopeo Antonio Nicola Porpora ci porterebbe in via della STEPPA TRANSIBERIANA fino a Vladivostok.
Viale Rubicone: il piccolo corso d’acqua dall’importante storia ci immetterebbe in via dell’INDIPENDENZA SCOZZESE, in onore di quella splendida ed aspra terra patria di William Wallace.
Via Gallarate (non ce ne vogliano i gallaratesi): la cambieremmo completamente in BOULEVARD DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE. Per quanto vi possano stare antipatici i transalpini, quella strada porta in Francia con cui Milan (alla francese) ha tante cose in comune. Oltre alla storia, anche le similitudini linguistiche.
Novara merita di dare il nome a tutta un’arteria così nevralgica? Visto e considerato che è in direzione Lione, diventerà CORSO LYONNAISE, in onore della bellissima città transalpina dell’Angelo di Fourvière, con la quale siamo gemellati: sarebbe più appropriato.
Via Lorenteggio, di vaga e poco certa origine medievale, non ci dispiacerebbe fosse condivisa con la località tanto amata da molti milanesi: CARRETERA FORMENTERA.
Via dei Missaglia, un’importantissima famiglia di armaioli che merita sicuramente un posto di rilievo nella toponomastica. Ma la via a loro dedicata è lunghissima: visto che si dirige verso sud, potrebbe essere condivisa con TANGERI PORTA D’AFRICA, città di contrabbandieri, spie ed intrighi, ricca di fascino e storia, via d’ingresso per il continente africano.
Per Lodi basta una fermata della metro: dedicheremmo il corso ad ISTANBUL, magnifica e importante città sul Bosforo.
La Cina, sempre più presente nella nostra città a tutti i livelli, sarebbe giusto collegarla in qualche maniera: VIA DELLA SETA, che sia di buon auspicio per un legame sempre più solido! Il viale che porta a Linate, il Forlanini, è estremamente lungo… e va nella direzione giusta.
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ANDREA URBANO
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Secondo me qualcuno si è bevuto il cervello…
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