Italia Direzione Nord: nell’incontro conclusivo della manifestazione alle Stelline, incalzato sul tema dal giornalista Fabio Massa, organizzatore dell’evento, e da Andrea Pezzi, il sindaco Sala esprime la sua posizione su Milano città stato (qui l’articolo su Affari Italiani):
“Io non parlo di Milano come città-Stato, perché altrimenti gli avversari mettono su le difese. Io porto i fatti: i milanesi senza dirlo già si sentono qualcosa di diverso, parte di una città internazionale che compete con Berlino e altre”
La dichiarazione di Sala da una parte ci rende felici, dall’altra però non riusciamo a condividerla del tutto.
Siamo felici perchè
Proprio la settimana scorsa Sala pareva aver rovesciato una secchiata di acqua gelata sul progetto di dotare Milano dello stesso tipo di autonomia che hanno tutte le principali città del mondo. In un incontro alla Bocconi, il sindaco aveva dichiarato: “No a Milano città stato” con la motivazione, a nostro avviso contraddittoria, che “Milano rifiuta di immaginarsi come città stato ma vuole mettere la sua esperienza a disposizione del Paese”. (qui la notizia Ansa).
Una dichiarazione che ha innescato una consueta voglia di emulazione tra i custodi dello status quo, come lo storico Presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, che giorni dopo ha ripetuto le parole del sindaco accentuandone la contraddizione: “No alla città stato, sì al volano economico“. (qui l’articolo).
Contraddizione perchè come mostrano tutti i casi internazionali, il modello di città stato o di città regione è quello più efficace proprio per fare da volano all’economia delle città e del Paese di cui fanno parte.
Siamo pertanto felici che Sala si sia dichiarato a favore di Milano città stato e sarei felici se i mostri sacri della città per coerenza gli vadano a ruota anche in questo caso, smentendo le loro parole che tradiscono una ignoranza su un tema così importante per gli interessi della città che rappresentano.
Questo non riusciamo però a condividerlo
Il limite della risposta di Sala a nostro avviso è che dichiarare di preferire agire, evitando di parlarne, potrebbe avere senso da manager (sempre che poi porti a casa il risultato) ma non ha senso come politico e come sindaco.
Crediamo infatti che una delle priorità di un sindaco sia proprio quella di delineare chiaramente le visioni a cui mirare e coinvolgere i cittadini per farli partecipi nel processo di raggiungimento. Perseguire un obiettivo così ambizioso e di impatto per la comunità senza coinvolgere i cittadini crediamo sia un grave errore: faremo di tutto per convincere il nostro sindaco a cambiare idea anche su questo punto.
ANDREA ZOPPOLATO
Responsabile progetto Milano città stato
Perché Milano città stato (far diventare Milano una città regione)?
1. Per avere un solo POTERE sul territorio e nei rapporti con Roma (invece che comune, città metropolitana e regione con confusione di competenze e responsabilità)
2. Per avere una gestione diretta delle RISORSE per risolvere i problemi di Milano
(Invece che dover sempre chiedere a regione o stato le risorse per realizzare qualcosa di strutturale sul territorio) e gestire direttamente i fondi europei (riuscendo anche a farsene assegnare di più)
3. Per avere un MODELLO per consentire a Milano di rilanciare il Paese (diventando un laboratorio di sperimentazione con autonomia di decisioni e possibilità di legiferare norme più efficienti).
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