L’Alto Adige procede in “autonomia”, anticipando quanto stabilito dal Governo nazionale in merito alle riaperture delle attività economiche e sociali. Da lunedi 11 maggio potranno aprire tutte le attività. Anche il Friuli accelera: da lunedì riaperti i negozi.
🔴 Lo strappo dell’ALTO ADIGE: da lunedì 11 riaprono bar, ristoranti e parrucchieri
“Si tratta di una proposta di buon senso” dice il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, “la riapertura non può essere uno scontro tra istituzioni ma una collaborazione”.
La pensa allo stesso modo il governatore Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano e presidente della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige: “Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo. La Provincia vuole affrontare questa fase all’insegna dell’applicazione della sua autonomia”.
La provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige
Il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato con 28 sì, 1 no e 6 astensioni, la legge che dispone l’apertura immediata dei negozi e, lunedi 11 maggio, l’apertura di:
# attività di servizi alla persona come parrucchieri, barbieri, estetisti, centri estetici
# servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande come bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie
# istituzioni culturali come musei, biblioteche e centri giovanili
Indicazioni precise riguardano le modalità di fruizione:
# nei ristoranti e nei bar il numero degli avventori non può essere superiore ai posti a sedere
# i tavoli dovranno essere disposti in modo tale che le persone siano distanziate 2 metri
# a tavola si può fare a meno della mascherina
# il personale di servizio deve utilizzare maschere di tipo FFP2
Lunedì 18 maggio sarà il turno dei servizi per l’infanzia a gruppi ridotti: al massimo 4 bambini per gruppo negli asili e 6 bambini per gruppo nelle elementari, per mezza giornata senza il vitto.
Lunedì 25 maggio riapriranno, invece, tutte le strutture ricettive e gli impianti a fune.
Per quanto riguarda le scuole superiori, queste possono offrire servizi di consulenza didattica ai maturandi a gruppi di massimo 6 studenti e rispettando la distanza di almeno 2 metri.
Per gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie, le manifestazioni sportive, restano in vigore le normative nazionali.
Così come l’osservanza rigorosa delle misure di sicurezza, il divieto di assembramento, l’osservanza di una distanza di 2 metri e di un adeguato rapporto tra superficie e persone per tutte le attività economiche.
La Provincia ha inoltre intenzione di istituire una commissione di esperti che monitorerà la curva del contagio, al fine di provvedere con eventuali restrizioni in corso d’opera.
La ratio
Alla base delle azioni intraprese in applicazione dell’autonomia, c’è il documento intitolato “Proposte al Governo per la Fase 2: più competenze alle Regioni”, inviato dai presidenti di 13 regioni italiane a Giuseppe Conte, a Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato.
Firmano i governatori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto e dal presidente della Provincia autonoma di Trento.
“Il documento che in 13 governatori abbiamo firmato e inviato al governo la scorsa settimana chiede di dare alle Regioni la possibilità di fare le scelte, più o meno restrittive, a seconda delle necessità che le Regioni stesse hanno al proprio interno. Le Regioni hanno un rapporto diretto con il territorio e le competenze sancite in costituzione e devono avere la possibilità, all’interno di un quadro deciso dal governo nazionale, di muoversi a rispetto alle esigenze pandemiche e di conformazione territoriale e urbana”, dichiara il presidente del Friuli-Venezia Giulia che ha dichiarato di riaprire da lunedì 11 il commercio al dettaglio.
La posizione della Lombardia
Tra i firmatari del documento “c’è anche il presidente Fontana, che non chiede di aprire o chiudere a prescindere, ma di permettere alla Regione di fare le scelte più utili, in modo responsabile. E l’ha firmata anche il Piemonte, altra regione che si trova in una situazione difficile dal punto di vista pandemico” aggiunge Fedriga, e rincara: “Se applichiamo le misure di un territorio particolarmente colpito alla Calabria o al Molise, dove i contagi sono bassissimi, come possiamo poi spiegarlo ai cittadini?”.
Fonti: Adnkronos, primocanale, Ansa, Agi, La Repubblica
BARBARA VOLPINI
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