I locali di cucina romana hanno invaso da anni la nostra città. Ci sono ormai intere vie dove a dettar legge sono la cacio e pepe, il trapizzino e la pizza in teglia. Ma ora Milano prova rispondere, pur se con cautela. Scopriamo come è fatto il primo ristorante milanese nella capitale e cosa mette in tavola.
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Ha aperto il primo ristorante a Roma di cucina milanese
# Dalla “Milano da Bere” alla Galleria Alberto Sordi
Nato negli anni della “Milano da Bere” in Brera, per esattezza nel 1988 su volontà di uno degli ultimi dandy milanesi, Italo Manca, lo Stendhal raddoppia, sbarcando nella Capitale. Lo fa portando le sue atmosfere retrò e la sua milanesità in uno dei luoghi intitolati a uno dei romani più autentici: nella rinnovata Galleria Alberto Sordi dall’architettura Liberty. Una scelta strategica, siamo infatti a ridosso di via del Corso e a pochi passi dai palazzi delle istituzioni nazionali, Palazzo Chigi e Piazza Montecitorio. Il primo piatto è stato servito il 2 luglio.
# «Più che un ristorante, siamo un bistrot in stile parigino»
Del locale milanese riprende le pareti di colore verde e gli interni di design. Si sviluppa su due piani con 50 posti a sedere, tra tavolini e banconi su due livelli, con un bancone al primo piano con vista sulla cucina. Reso più contemporaneo, rispetto a come è nato e a come era concepito negli anni ’80 e ’90, «Più che un ristorante, siamo un bistrot in stile parigino. Siamo nati a Milano con questo concetto e lo manteniamo anche a Roma, visto lo spazio limitato a nostra disposizione. Speriamo che piaccia» racconta Marcello Forti, che dagli anni 2000 ha rilevato il ristorante in Brera e oggi si è lanciato nell’avventura capitolina. Ma che cosa si può mangiare?
# Dai classici milanesi agli healthy food, fino ai piatti della tradizione romana
La Galleria Alberto Sordi oltre ad essere stata riqualificata è stata anche ripensata dal punto di vista della fruizione e del format. L’obiettivo è infatti offrire una meta di shopping e una pausa gourmet a chi passeggia e lavora in centro, ha aperto infatti tempo fa il negozio dell’alta pasticceria di Iginio Massari, per questo lo Stendhal replica a Roma gli orari 11-23 e offre una proposta di menu variegata. Spazio quindi a light lunch, merenda, aperitivo o dopo cena. Lo chef Edoardo Ferrera, responsabile della cucina del gruppo, mette nei piatti, grazie allo chef in loco Michael Layton, i classici della tradizione milanese, healthy food e alcuni capisaldi della cucina romana.
Tra i primi troviamo ad esempio risotto giallo, cotoletta di vitello, presente anche all’aperitivo come finger food a forma di cubi accompagnato dal Negroni Sbagliato, ossobuco e mondeghili. Tra i secondi caesar salad o avocado toast, in particolare per pranzi veloci o fuori pasto. Infine un richiamo alla tradizione italiana, con anche pietanze di mare e alternative vegetariane, e alla romanità con il supplì ‘alla milanese’ con riso giallo, ossobuco e gremolada, il “Meneghino Stendhal”, tonnarelli cacio e pepe, carbonara e gnocco di patate di Leonessa all’amatriciana con pecorino affumicato. I prezzi: 30-40 euro a pranzo, 60-70 euro a persona a cena.
Fonti: CiboToday, Puntarella Rossa, Gambero Rosso
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FABIO MARCOMIN
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