Nella città delle riqualificazioni non poteva mancare il restyling di Eataly che ha festeggiato con un nuovo look e una diversa riorganizzazione i 10 anni dall’apertura del punto vendita nell’ex teatro Smeraldo di piazza XXV aprile. Da clienti della prima ora siamo andati a vedere con i nostri occhi cosa è cambiato. Qualcosa ci è piaciuto, altro un po’ meno.
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Il nuovo Eataly? Ci convince… a metà (fotogallery)
# Dopo 10 anni Eataly cambia faccia
Alla sua apertura 10 anni fa, eravamo tra quelli addolorati per la perdita di un tempio della cultura milanese, il teatro Smeraldo. Ma poi, mese dopo mese, il lutto è stato alleviato dalla ricca offerta di prodotti di qualità, in particolare da quelli provenienti da piccole realtà regionali e nazionali. A distanza di 10 anni dalla prima apertura, Eataly di piazza XXV aprile ha deciso di presentarsi ai milanesi con una nuova veste. I lavori sono durati l’intera estate che lo avevano trasformato in un cantiere con alcuni scorci che lasciavano pregustare le novità. Finalmente il nuovo Eataly si è svelato e, come sempre accade quando qualcosa cambia a Milano, si è subito acceso tra i cittadini il dibattito sul giudizio da dare alla trasformazione. Queste le nostre impressioni.
# Punti forza: estetica e più punti vendita
Partiamo con il principale punto di forza. L’estetica. E’ diventato più bello. Soprattutto l’ingresso. Prima l’entrata era ingolfata dalle casse che lo rendevano più simile a un classico supermercato che a un piccolo centro commerciale. Le casse sono state “nascoste” all’interno, dove prima c’erano sedie e tavoli utilizzati anche da studenti e da smart worker.
All’ingresso ora si viene accolti da una pasticceria e caffetteria che orienta i clienti sulla principale differenza concreta rispetto alla versione precedente. Rispetto a prima ci sono molti più punti vendita di prodotti gastronomici da consumare in asporto o anche in loco. In buona parte gestiti in modo autonomo, con proprie casse, un po’ come gli spazi di ristorazione del Mercato Centrale in Stazione o dell’ex Fico di Bologna. In particolare, se si entra, tutta la parte sinistra del piano terra ospita ora singoli punti di vendita, quando in precedenza lo spazio era interamente occupato da scaffali di prodotti.
# Meno frutta e verdura, meno extra food, più prodotti con marchio “Eataly”
Sempre nel piano terra, uno dei motivi che avevano reso più popolare Eataly a Milano era l’impressionante offerta di frutta e verdura che, invece, ora sembra assai ridimensionata e collocata in fondo al piano.
Sembra evidente la diminuzione della superficie lasciata ai prodotti freschi o a veloce deperibilità che prima erano uno dei fattori di grande successo. Il reparto vini, sempre di livello notevole, è stato portato al piano superiore mentre i ristoranti sono stati portati all’ultimo piano. La gastronomia al piano rialzato è rimasta uguale. Nell’offerta dei prodotti, a prima vista sembra aumentata notevolmente quella di marchio commerciale Eataly, presente ormai in quasi tutte le categorie merceologiche con una precedenza nella posizione rispetto alle altre marche. In generale, ci sono più prodotti brandizzati Eataly e meno prodotti extra food (es. libri).
In sintesi, il locale è più bello e più gradevole, incentiva di più le consumazioni in loco. L’altra faccia della medaglia è che c’è meno offerta di prodotti da “supermercato di qualità”, con alcune sezioni di prodotti in vendita che appaiono ridimensionate.
# Fotogallery
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ANDREA ZOPPOLATO
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