Milano, così come la conosciamo oggi, esiste da poco tempo. Il capoluogo lombardo ha assistito a numerose espansioni del proprio territorio. Dopo i 5 paesi dei dintorni da annettere, questi sono i 7 paesi, un tempo autonomi, che sono diventati quartieri di Milano.
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7 paesi dell’hinterland che sono entrati a far parte di Milano
# I 2 momenti principali di espansione
Durante l’epoca napoleonica, nel 1873, molti comuni limitrofi (i Corpi Santi e Porta Magenta) furono annessi alla città della Madonnina per ragioni di efficienza amministrativa.
La serie di annessioni più importanti avvenne nel 1923, durante il regime fascista, quando 11 comuni, tradizionalmente indipendenti, furono incorporati, realizzando la cosiddetta Grande Milano. L’obiettivo era di rafforzare l’importanza economica e politica di Milano, consolidando la città come capitale industriale del Paese. Questi sono 5 quartieri di Milano che una volta erano paesi.
#1 Affori
Affori, situato a nord di Milano, era un comune autonomo fino al 1923. Le sue origini risalgono al XVII secolo, quando si sviluppò attorno alla Villa Litta, una lussuosa residenza che appartenne all’arcivescovo Giovanni Visconti e successivamente alla famiglia Litta. Il nome Affori deriverebbe dal latino “Ad fontem” per la presenza di risorgive, o da “Ad forum” per la vicinanza a un mercato.
Nel 1869, Affori incorporò i comuni di Dergano e Bruzzano, creando una realtà più vasta che fu poi ulteriormente semplificata nel 1912, quando il comune tornò a chiamarsi semplicemente Affori. Con la grande riforma del 1923, fu definitivamente annesso a Milano. Affori è conosciuto per la sua tradizione musicale, rappresentata dalla Banda d’Affori, gruppo che ispirò la celebre canzone milanese “Il tamburo della Banda d’Affori.”
Oggi, il quartiere è servito dalla linea M3 della metropolitana (Affori Centro e Affori FN) e offre attrazioni come il Parco di Villa Litta e la Chiesa di Santa Giustina, un gioiello architettonico della zona.
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#2 Baggio
Baggio si trova nella parte occidentale di Milano ed è noto per la sua storia antica. Il nome potrebbe derivare da “badia aggeris” (abbazia sul terrapieno) o da “Badalocum“, un toponimo legato a una torre militare di epoca romana. Il comune di Baggio ha conosciuto un importante sviluppo a partire dal XIX secolo, con la costruzione di infrastrutture e l’espansione dei servizi.
Nel 1869, Baggio inglobò i comuni di Sellanuova e Muggiano, a loro volta arricchiti dall’annessione di Assiano nel 1841. Nel 1923, Baggio fu infine incorporato nel territorio di Milano, diventando un quartiere residenziale della città. Oggi Baggio conserva una forte identità locale, con tradizioni e festività che rievocano il passato rurale e il suo storico legame con la vita contadina.
Una delle peculiarità di Baggio è la “Sagra di Baggio“, un evento annuale che celebra le radici agricole del quartiere e che si svolge ancora oggi, attirando numerosi visitatori. Tra i punti d’interesse, spiccano la Chiesa di Sant’Apollinare e il Parco delle Cave, un grande spazio verde che rappresenta uno dei polmoni verdi della città.
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#3 Crescenzago
Crescenzago, situato a nord-est di Milano lungo il Naviglio Martesana, era un comune autonomo fino alla sua annessione nel 1923. Le prime testimonianze del luogo risalgono all’epoca medievale, quando era un borgo agricolo attraversato da importanti vie di comunicazione che conducevano al nord. Il Naviglio Martesana, costruito nel XV secolo, ha rappresentato una via di sviluppo per la zona, favorendo i commerci e l’insediamento di attività produttive.
Nel corso dell’Ottocento, Crescenzago crebbe grazie alla presenza di filande e industrie tessili che sfruttavano le acque del Naviglio. L’espansione urbana e industriale spinse alla fusione con Milano nel 1923, con l’obiettivo di favorire uno sviluppo urbano più organico.
Oggi Crescenzago è un quartiere residenziale caratterizzato da un mix di vecchie case di ringhiera e moderne costruzioni, con aree verdi come il Parco Lambro. La storica chiesa di Santa Maria Rossa, risalente al XIII secolo, rappresenta uno dei monumenti di maggior rilievo, testimoniando il passato del borgo come centro religioso e agricolo.
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#4 Turro
Turro, conosciuto anche come Turro Milanese, fu ammesso a Milano in maniera un po’ particolare: nel 1918, durante la Prima Guerra Mondiale. A causa di problemi amministrativi e finanziari, il comune era stato commissariato dal 1914 e, data l’impossibilità di indire nuove elezioni per via del conflitto, si decise di incorporarlo a Milano tramite un decreto luogotenenziale del gennaio 1918.
Situato a nord-est di Milano, Turro era in origine un piccolo borgo agricolo attraversato dal Naviglio Martesana. La sua economia era legata alle attività agricole e alla produzione artigianale. Con l’espansione della città nel XX secolo, il quartiere si è trasformato in un’area residenziale, mantenendo però alcuni scorci storici lungo il Naviglio.
Oggi, la zona di Turro è servita dalla linea M1 della metropolitana e offre interessanti percorsi lungo la Martesana, dove si possono ancora vedere antichi mulini e cascine ristrutturate. Questo piccolo borgo, un tempo autonomo, ha mantenuto una sua unicità nonostante l’integrazione nella grande Milano.
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#5 Trenno
Trenno, situato nella zona ovest della città, è uno dei quartieri più verdi di Milano, grazie alla presenza dell’omonimo parco. Prima di essere annesso a Milano nel 1923, era un comune rurale caratterizzato da un’economia basata sull’agricoltura. Il suo territorio comprendeva diverse frazioni, tra cui Figino di Milano, Quinto Romano e Quarto Cagnino, annesse nel 1869, oltre a Lampugnano nel 1841.
Durante il processo di espansione urbana del XX secolo, Trenno ha visto crescere notevolmente la popolazione, trasformandosi da borgo agricolo a quartiere residenziale. Nonostante questo sviluppo, ha mantenuto una vocazione verde, con ampi spazi dedicati al tempo libero e allo sport. Il Parco di Trenno, uno dei più grandi di Milano, è frequentato da sportivi e famiglie ed è caratterizzato da ampie aree verdi e percorsi ciclabili.
L’integrazione con Milano ha permesso a Trenno di svilupparsi pur conservando una certa tranquillità, grazie alla protezione delle sue aree verdi e alla presenza di numerosi centri sportivi.
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#6 Bruzzano
Bruzzano, situato a nord di Milano, era un comune agricolo autonomo fino all’annessione del 1923. Le sue origini risalgono al Medioevo, e il nome potrebbe derivare dal termine latino “Brutianus“, legato alle terre coltivate dai Bruzi, una popolazione dell’Italia meridionale. Durante il XIX secolo, il territorio di Bruzzano si espanse grazie all’incorporazione di Dergano e Affori nel 1869, sebbene questi ultimi vennero successivamente distaccati, con Affori che divenne un comune autonomo.
Con l’espansione urbana del XX secolo, Bruzzano si è trasformato da borgo agricolo a quartiere residenziale, mantenendo però una parte della sua identità storica.
Bruzzano non ha nessuna metropolitana
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