Chi l’avrebbe mai detto che la più grande galleria di urban art a cielo aperto al mondo si trovasse a solo un’ora di strada da Milano e per di più in un parco logistico? Ebbene si, per gli appassionati della street art non servirà prendere un volo per New York o Londra, basterà recarsi un po’ più a sud.
A 1 ORA da Milano la PIÙ GRANDE GALLERIA di URBAN ART a cielo aperto al mondo
# Tutto può trasformarsi in arte, anche un parco logistico
Lo scorso settembre è stato inaugurato il “Prologis Park Lodi”, il primo parco logistico ad ospitare una galleria di urban art a cielo aperto. Non solo. Si tratta della più grande mai realizzata a livello mondiale.
A ideare il parco sono stati Prologis, il leader mondiale nel settore immobiliare, e CEVA Logistics, uno dei principali operatori logistici caratterizzato da una strategia non-asset based.
L’obiettivo era cercare un modo per valorizzare gli edifici e il parco creando una migliore integrazione dell’area nel tessuto urbano e allo stesso tempo migliorare il benessere dei dipendenti e dei clienti. E come farlo se non con l’arte?
# Facciate di prefabbricati e serbatoi d’acqua come delle vere tele
Etnik, Font, Hitnes, Made, Macs, Sea Creative, Joys e Vesod: sono gli otto street artist protagonisti del progetto che sono stati invitati a trasformare il parco in una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto.
Questi artisti di fama mondiale hanno utilizzato facciate di prefabbricati e serbatoi d’acqua come delle vere tele. Murales di ogni forma e colore ricoprono più di 40mila metri quadrati del parco. Si tratta di opere site specific che dialogano proficuamente con l’ambiente circostante, seppur in maniera sorprendentemente diversa.
«Abbiamo realizzato un itinerario che mette al centro l’individuo e la natura. Un itinerario composto da otto stili differenti, che vogliono creare un ritmo e una cadenza nelle forme e nei concetti lasciando a chi lo visita un senso di nuova identità e di spirito rinnovato, frutto di un perdersi e ritrovarsi nei colori e nelle forme nuove», ha commentato Enrico HEMO Sironi, l’art director a cui è stato affidato l’intero progetto e non solo.
# La nuova idea di parco logico come un piccolo centro urbano
Il parco si inserisce in un disegno più ampio e Sironi rappresenta il volano di PARKlife, il nuovo piano di sviluppo di parchi logistici di Prologis, in Italia e nel mondo.
Questi progetti seguono una nuova filosofia che cambia il paradigma nello sviluppo dei parchi logistici e mira a mettere al centro non solo le esigenze dei propri clienti ma anche quelle dei propri dipendenti. L’obiettivo è quindi quello di pensare al parco logistico come un luogo di socializzazione, un piccolo centro urbano dove è possibile trovare una serie di servizi che vanno ad arricchire la giornata lavorativa: dal trasporto pubblico alle aree comuni, dalle attività̀ nel tempo libero a occasioni di incontro.
Per di più molte delle strutture sono state inoltre realizzate riciclando vecchi container per ridurre l’impatto ambientale dell’operazione. L’idea stessa di sostenibilità̀ si allarga e diventa fruibilità̀ e vivibilità̀ degli spazi, grazie anche all’introduzione delle opere degli artisti che ora si possono anche visitare come alll’interno di un museo.
# Da fine maggio il via alle visite gratuite
Il progetto al Prologis Park Lodi apre le “porte” della sua galleria a chiunque voglia vivere un’esperienza alternativa.
Dal 28 maggio 2022 al 18 giugno 2022, ogni sabato alle 11:00, si potrà prenotare una visita gratuita del parco che sorge a sud del capoluogo meneghino, lungo l’autostrada A1 Milano – Bologna, all’altezza del casello di Casalpusterlengo.
E per chi si è incuriosito e desidera farsi un’idea sul parco nell’attesa della visita, ecco una piccola guida sugli artisti e le loro opere inedite.
# Cosa aspettarsi da questa galleria alternativa
Tutte le opere rappresentano l’identità e i valori che Prologis vuole trasmettere agli osservatori e la prima opera che si incontra entrando nel parco è quella di LUCA FONT. Intitolata Evoluzione, desidera intraprendere un processo di trasformazione, graduale e continuo, che coinvolga il visitatore accompagnandolo dalle origini al futuro.
Ci si sposta poi sul tema della natura che interessa l’indagine artistica di HITNES dove ritroviamo le rotte migratorie degli uccelli, scorci e suggestioni di luoghi. Cuori e picchia catturano l’occhio dell’osservatore nell’opera di MADE ispirata a valori come coraggio e cambiamento attraverso l’innovazione. Lo spazio di JOYS spicca invece per sequenza di linee parallele e incrociate che si muovono con regole ben precise rappresentando armonia ed equilibrio.
MACS utilizza fantasiosamente un serbatoio dell’acqua strizzando l’occhio alle opere di Andy Warhol, mentre SEA CREATIVE, sfruttando il secondo serbatoio, gioca sapientemente con le stratificazioni tipiche delle cornici ospitanti i manifesti pubblicitari. VESOD invece proietta in una dimensione onirica il visitatore, astraendolo in un vortice dove si intrecciano figure e luoghi. Il percorso si chiude con ETNIK e la sua opera, dove i volumi architettonici che rappresentano la città in cui l’uomo si muove sono quasi sovrastati dal verde dei giardini verticali in un lavoro realmente tridimensionale.
Continua la Lettura con: I musei a cielo aperto più belli della STREET ART made in Veneto
SARA FERRI
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