Lungo le sponde del Naviglio e tra le viuzze del centro ci si ritrova in un’epoca antica. Andiamo alla scoperta di un borgo affascinante ai confini di Milano. Che molti milanesi non hanno mai visto. Foto cover: @marikapinto IG
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Alle porte di Milano c’è uno dei «borghi più belli d’Italia»
# Cassinetta di Lugagnano, «il borgo diviso in due»
Il borgo non ha sempre avuto questo nome in quanto anticamente era diviso in due nuclei urbani: quello di Cassinetta e quello di Lugagnano. Situati sulle rive opposte del Naviglio Grande e collegati tra di loro da un ponte a schiena d’asino, il primo prende il nome dalla quattrocentesca Cassina Biraga mentre il secondo è di origine romana, con molta probabilità il nome deriva da Lucanianus. I primi documenti della sua esistenza risalgono agli inizi del 1200.
# Le “ville di delizia”
Cassinetta di Lugagnano è famoso per le “ville di delizia”, uno dei motivi per cui è stato inserito nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia“. Queste ville erano le residenze nobiliari estive sul Naviglio costruite nel ‘700, appartenute alle più importanti famiglie milanesi: Trivulzio, Visconti, Mantegazza, Castiglioni, Parravicini. Passeggiando lungo le sponde del Naviglio e tra le viuzze del centro si viene catapultati indietro nel tempo.
Da vedere anche la chiesa di origine quattrocentesca, rimaneggiata nel Settecento, di Santa Maria Nascente e Sant’Antonio Abate.
# Il percorso ciclabile e navigabile che conduce a Milano
Il borgo, abitato da meno di duemila abitanti, è raggiungibile anche in bicicletta da Milano, pedalando a fianco del Naviglio Grande partendo dalla Darsena, con il tratto che arriva a Cassinetta di Lugagnano completamente immerso nel verde fino al vicino Castelletto di Cuggiono. Il percorso ciclabile fa parte di un anello di 200 km lungo il quale si snoda l’area del Parco cicloturistico dei Navigli.
Da qui si può anche partire per navigare il Naviglio, qui è presente l’attracco del battello, per ammirare un paesaggio ricco di scorci naturalistici e atmosfere romantiche o per andare direttamente a Milano.
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FABIO MARCOMIN
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