I 30 «paesi orribili vicino a Milano»: idee per rilanciare i pustass dei dintorni

Queste 30 città sono davvero dei postacci? Cosa servirebbe per trasformare questi luoghi in mete affascinanti e attrattive?

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Il profilo Instagram il.barons ha dedicato 3 reel ai 30 paesi vicini a Milano considerati “orribili”, con una motivazione ironica e provocatoria. Il risultato? Oltre mezzo milione di visualizzazioni. Quali sono questi paesi e, scherzi a parte, quali idee potrebbero contribuire a un loro rilancio?

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I 30 «paesi orribili vicino a Milano»: idee per rilanciare i pustass dei dintorni

# La lista dei 30 “postacci” e il loro potenziale:

Credits: Google Maps

Escludendo quei luoghi che, più che paesi, sono vere e proprie città, in alcuni casi anche molto belle (come Brescia e Bergamo), i “posti orribili” menzionati da il.barons, risultano questi: Busto Arsizio, Gallarate, Sesto San Giovanni, Abbiategrasso, Cinisello Balsamo, Rho, San Giuliano Milanese, Gorgonzola, Melzo, Treviglio, Usmate Velate, Casal Pusterlengo, Nerviano, Rozzano, Magenta, Parabiago, Bresso, Legnano, Turbigo, Mortara, Opera, Pero e Cassolnovo.

I video de il.barons sono chiaramente ironici, tanto che le ragioni con cui una località viene aggiunta alla lista sono assolutamente surreali e demenziali. Nell’ironia, però, i 3 reel sollevano un tema molto interessante: tante località “intorno a Milano” sono spesso trascurate e sottovalutate dai milanesi, anche se diverse di queste, in realtà, nascondono una gran potenziale inespresso. Ecco alcune idee per rilanciare, o raccontare meglio , i “postacci” intorno a Milano.

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#1 Rivitalizzazione del patrimonio culturale specifico

Busto Arsizio

Molti di questi paesi vantano un patrimonio storico e culturale unico, magari piccolo, ma sicuramente caratteristico. Investire nella valorizzazione di chiese, ville storichemusei locali potrebbe attrarre visitatori e stimolare un senso di identità tra i residenti. Eventi come rievocazioni storiche, festival culturali e mostre potrebbero animare le piazze e riportare l’attenzione sulla bellezza di questi luoghi.

Ecco due esempi:

  • Busto Arsizio: qui si potrebbe investire nella valorizzazione della storica Villa Marinoni, una residenza nobiliare che ha bisogno di restauro. Eventi culturali e concerti nella villa potrebbero riportare alla luce il suo fascino storico.
  • Abbiategrasso: la chiesa di Santa Maria Nuova e il Castello Visconteo potrebbero diventare fulcri di eventi culturali, come festival medievali che rievocano la storia locale.

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#2 Utilizzo e sviluppo di spazi verdi e attività all’aperto

Gorgonzola

Un miglioramento degli spazi verdi, o un miglior utilizzo degli spazi già esistenti, e la creazione di aree ricreative potrebbero rendere più accoglienti i comuni. Parchi attrezzati, percorsi ciclo-pedonali e aree picnic incoraggerebbero le famiglie a trascorrere tempo all’aria aperta, mentre eventi sportivi e manifestazioni nel verde potrebbero attrarre visitatori.

Ecco due esempi:

  • Sesto San Giovanni: potrebbe essere utile potenziare il Parco Nord, già esistente, con percorsi ciclabili e eventi sportivi come gare di corsa o giornate di fitness all’aperto.
  • Gorgonzola: Creare un percorso naturalistico lungo il naviglio della Martesana, completo di aree picnic e punti di osservazione per il birdwatching, potrebbe attrarre famiglie e appassionati di natura.

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#3 Migliore promozione di ristorazione, cucina e prodotti locali

Rho

Ogni paese ha le sue specialità culinarie e prodotti tipici che meritano di essere scoperti. Un circuito enogastronomico che promuova ristoranti, trattorie e mercati locali potrebbe non solo valorizzare la gastronomia ma anche favorire l’economia locale. Eventi come sagre e festival del cibo rappresenterebbero un’ottima occasione per attrarre turisti.

Ecco due esempi:

  • Melzo: potrebbe organizzare una Festa della Patata per celebrare la sua tradizione agricola e attirare visitatori, valorizzando i prodotti locali attraverso mercati e degustazioni.
  • Rho: riprogettare il mercato del sabato per includere anche prodotti artigianali e street food di qualità potrebbe incentivare l’afflusso di visitatori nei weekend.

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#4 Progetti di collaborazione con artisti e creativi

Legnano

Dare spazio a artisti e creativi locali per sviluppare installazioni artistiche e progetti di arte pubblica potrebbe trasformare i paesi in veri e propri musei a cielo aperto. Street art, murales e performance artistiche potrebbero rinfrescare l’immagine di questi luoghi, rendendoli più dinamici e attrattivi.

  • Legnano: realizzare un festival di street art che coinvolga artisti locali e internazionali per creare murales nei punti nevralgici della città, rendendola un museo a cielo aperto.
  • Treviglio: creare un progetto di arte partecipativa, dove gli abitanti possono contribuire alla creazione di opere d’arte nei parchi e nelle piazze, potrebbe rafforzare il senso di comunità.

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#5 Rinforzare l’identità originale: narrazione avvincente e marketing social

Cinisello Balsamo

Spesso quello che manca è un’identità. Chi ci vive tende a qualificarsi con riferimento a Milano, sminuendo le doti caratteristiche del luogo in cui vive. Invece le diversità andrebbero rinforzate e valorizzate: con una forte e originale presenza online e sui social media ogni paese potrebbe attrarre un pubblico più giovane e moderno. Campagne di marketing che enfatizzano le peculiarità e le attrazioni locali, accompagnate da contenuti visivi accattivanti, potrebbero fare la differenza nel modo in cui questi comuni sono percepiti.

  • Cinisello Balsamo: potrebbe sviluppare un’app mobile che guidi i visitatori attraverso i punti d’interesse storici e culturali, combinando elementi di realtà aumentata per arricchire l’esperienza.
  • Nerviano: utilizzare i social media per raccontare le storie degli abitanti e le tradizioni locali, creando campagne virali che attirino l’attenzione su eventi e manifestazioni.

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Questi paesi “nei dintorni di Milano”, che Il.barons ha chiamato, ironicamente, “orribili” vicino a Milano non devono rimanere prigionieri di un’immagine negativa. Con idee creative e un approccio innovativo, è possibile trasformare questi luoghi in mete affascinanti e attrattive, ripristinando il loro buon nome. Non resta che mettersi all’opera!

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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