Milano è una «metropoli internazionale»? I 7 punti deboli che la portano lontano dalle grandi del mondo

Le principali motivazioni che mettono Milano in secondo piano sullo scenario globale

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Le principali motivazioni che mettono Milano in secondo piano sullo scenario globale.

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Milano è una «metropoli internazionale»? I 7 punti deboli che la portano lontano dalle grandi del mondo

#1 Arredo urbano incoerente e spesso in pessimo stato

Credits: Urbanfile – Palificazione Porta Ticinese

L’arredo urbano è una delle noti più dolenti per l’estetica di Milano. L’asfalto sui marciapiedi è spesso rovinato perché di scarsa qualità, i paletti dissuasori sovente divelti e arrugginiti oltre a essere di fattezze diverse perfino nella stessa via, i cartelli stradali si moltiplicano ad ogni aggiornamento del codice della strada e la palificazione è compulsiva. Si veda nella foto Piazza 24 Maggio riqualificata solo qualche anno fa: si contano ben 83 semafori e si supera il centinaio di pali contando quelli dell’illuminazione pubblica e della segnaletica stradale.

#2 Illuminazione carente e brutta, anche in centro e nei pressi di palazzi e monumenti storici

Credits: Urbanfile – Milano al buio

Alcune tra le nuove zone riqualificate della città possono giovare di un’illuminazione diffusa e con impianti ad alta efficienza. Lo stesso non si può dire per tutto il resto di Milano, iniziando dal centro storico dove strade e piazze scarsamente illuminate sono la prassi, così come molti palazzi storici e monumenti sono tenuti al buio. Senza considerare la scarsa qualità dell’illuminazione a Milano se raffrontata alla cura per le luci che hanno le grandi metropoli internazionali. 

#3 Trasporto pubblico non integrato tra metropolitana e ferrovia suburbana

Mappa Atm metro e linee S

Uno piccolo sforzo, almeno visivo, è stato fatto con la nuova mappa Atm in cui sono ben visibili il passante e tutte le linee suburbane. Purtroppo l’integrazione reale non c’è ancora e soprattutto i due sistemi di metro e passante, gestiti da due società di trasporto differenti, risultano ancora due infrastrutture di trasporto a sé stanti. Al contrario di quanto accade a Berlino con le S-Bahn o a Parigi con la RER. Altrove i trasporti tra città e hinterland trovano una strategia unitaria. 

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#4 Il verde per abitante è troppo poco e poco valorizzato

Credits: shakespeare_hotel IG – Hyde Park Londra

Nella classifica delle città lombarde Milano è penultima tra quelle con più verde ogni abitante con 17,9 mq. Fatto salvo il quadrante di San Siro, ci sono solo due parchi di grandi dimensioni in città: il Parco Sempione e i Giardini Indro Montanelli, comunque piccoli per gli standard delle altre metropoli, a seguire quello di Citylife e la Biblioteca degli Alberi. Nulla a che vedere con il Prater di Vienna o l’Hyde Park di Londra. Nelle grandi città del mondo, inoltre, gli spazi verdi sono più valorizzati e vivi, spesso sono il centro di attività creative e un punto di riferimento costante per i cittadini. A Milano invece chiudano la sera. 

#5 La debolezza politica: nessun ente regolatorio nazionale o internazionale ospitato in città

Credits: milano.repubblica.it – Possibile Sede Tribunale dei Brevetti

Persa la sfida per EMA, l’Agenzia Europea per il farmaco assegnata ad Amsterdam dopo il sorteggio in cui Milano partiva da favorita, Milano continua a ospitare nessun ente regolatorio internazionale. Persino a Parma ha sede un’Agenzia Europea, quella che si occupa della sicurezza alimentare. A differenza delle grandi città del mondo, poi, è clamorosa la debolezza di rappresentanza politica di Milano. Nessun ente di rilevanza nazionale, nessuna rappresentanza ufficiale della grande Milano nei luoghi che contano in Europa. E la debolezza successiva è sia causa che conseguenza di questa miopia politica. 

#6 Sindaco senza alcun potere e la città con il più alto residuo fiscale al mondo

Credits: dayitalianew.com

Milano è l’unica tra le metropoli mondiali a non avere un briciolo di autonomia, gestionale o finanziaria. Il Sindaco non ha l’ultima parola nemmeno sulla scelta di riaprire i Navigli o sulla modifica di un parco pubblico perché questa è in capo alla Soprintendenza centrale di Roma. Inoltre le risorse per gli investimenti pubblici sono ridotte al minimo perché, nonostante Milano produca oltre il 10% del Pil nazionale, la città riceve indietro dallo Stato solo l’1% di quanto versa: 450 milioni a fronte di oltre 40 miliardi di tasse. Si tratta del residuo fiscale più grande al mondo. E concludiamo anche con una nota di demerito per i cittadini. 

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#7 Come conoscenza dell’inglese i milanesi sono lontanissimi delle altre metropoli europee

Credits: valetinapicciani.it

I milanesi sono quelli che rendono grande Milano nel mondo. Vero. Ad esempio, sono i migliori insieme ai “cugini” viennesi per la raccolta differenziata. Ma rimane comunque un punto di debolezza. Anche se l’area metropolitana che parla meglio l’inglese in Italia è quella di Milano, purtroppo però, nonostante sia il più importante centro finanziario italiano, la città si attesta a livello internazionale appena alla 35esima posizione, lontanissima non solo dalle città baltiche, ma anche da Berlino, Parigi, Madrid e Lisbona.

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2 COMMENTI

  1. Al 5° punto affermate: “Fatto salvo il quadrante di San Siro ci sono solo due parchi di grandi dimensioni in città: il Parco Sempione e i Giardini Indro Montanelli, comunque piccoli per gli standard delle altre metropoli, a seguire quello di City life e la Biblioteca degli Alberi”.
    Avete dimenticato il Bosco in Città, il Parco di Trenno e il Parco delle Cave, il Forlanini. Questi, uniti ai precedenti, fanno di Milano una delle città più “verdi” d’Italia. Sicuramente.
    Altrettanto sicuramente mal distribuito, in quanto concentrati in alcune parti della città.
    Ad onor del vero!!!

  2. ….il Parco Lambro, il parco Nord, il parco Agricolo Sud Milano, il parco dell’Idroscalo (non è nel comune ma comunque non ci vanno solo i cittadini di Segrate).

    Poi va beh…se proprio vogliamo fare il paragone con l’aspetto del Bois de Boulogne ed il Bois de Vincennes a Parigi, Villa Borghese o Villa Doria Pamphili a Roma, o alla estensione del gigantesco Anglischer Garten di Monaco, qualche punto lo si perde…

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