Il fortino ovattato di MILANO DUE

Un paradiso per ricchi o un luogo straniante e senza identità?

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Ph. @milano.everything IG

Alle porte di Milano ci si ritrova in un paese che non sembra neanche un paese. E che non sembra hinterland di Milano. Un mondo ovattato che profuma di America. Per alcuni straniante e senza identità. 

Il mondo ovattato di MILANO DUE

# Nato come modello alternativo di sviluppo residenziale dell’hinterland

Credits clemmilanodue IG – Milano Due

Costruito tra il 1970 e il 1979 dalla Edilnord di Silvio Berlusconi, Milano Due doveva rappresentare un modello alternativo di sviluppo residenziale dell’hinterland milanese di quel periodo. Sviluppato su progetto degli architetti Giancarlo Ragazzi, Giuseppe Marvelli, Antonio D’Adamo e Giulio Possa per la parte architettonica e di Enrico Hoffer per quella paesaggistica, si trova all’interno del comune di Segrate adagiato su una collina di origine alluvionale originata dal fiume Lambro.

# Come è fatto e come funziona

Credits milano2net – Mappa Milano Due

Milano Due si compone di 28 residenze, un Centro Direzionale, un circolo sportivo, un albergo, un residence, un centro religioso cattolico, un centro civico, alcune attività commerciali e di ristorazione e vari complessi scolastici. Si autogestisce per quasi tutti gli interventi di manutenzione: dal verde alla pulizia dei vialetti e delle aree comprensoriali, alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni come ponti, strade pedonali, ciclabili, illuminazione. 

# Le linee guida di Milano Due

Credits emainvestimentiimmobiliari IG – Milano Due

Le linee guida alla base per la realizzazione di questo paese nel paese erano queste:

  • ampi spazi verdi, in contrapposizione alla scarsità di verde a Milano;
  • un triplice sistema viario separato dove le vie ciclabili e pedonali non intersecano quasi mai le strade veicolari, realizzate in trincea e a un livello inferiore rispetto alle aree urbane;
  • una struttura con un asse centrale attorno al quale si sviluppa il quartiere e i servizi essenziali; 
  • una pianificazione integrata per tenere conto sia delle esigenze abitative che della disponibilità e della fruibilità dei servizi all’interno del quartiere.

# Un quartiere per ricchi che profuma di America

Credits paolo_stefano_abbate IG – Laghetto Milano Due

A prima vista può sembrare un graziosa cittadina immersa nella natura, con il laghetto e le anatre che nuotano al suo interno e tutto quello serve per i suoi residenti. Servizi di alto livello, grande sicurezza, tutto ciò che può attirare famiglie dell’alta borghesia. E questo è capitato portando il costo delle case alle stelle, più vicino all’area C che al resto dell’hinterland. Un paradiso di ovatta? Per molti lo è, anche se c’è chi storce la bocca trovandolo un luogo straniante e senza identità. Gli edifici paiono tutti uguali, con colori simili che si ritrovano anche nell’arredo urbano e nei muretti che circondano i giardini e i vialetti. Con l’effetto di trasmettere una mentalità appagata e conformista. 

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Credits giulia_cortese1988 IG – Milano Due

Milano Due rappresenta il bene e il male tipico di un paesino americano per le top class. Grande tranquillità e privacy, spazi verdi, però si può essere obbligati a prendere l’auto anche solo per bere un cappuccino. Lo stesso discorso vale se si vuole arrivare a Milano visto che l’unica linea di bus che porta in città passa ogni 30 minuti e in caso di problemi non ci sono altre alternative. 

Un fortino ovattato in cui ci si può sentire di vivere al riparo da un mondo esterno pieno di insidie e di pericoli. Anche in questo simile all’Area C?

 

Continua la lettura con: «La Milano di oggi è peggio di un INCUBO ORWELLIANO»

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.