Siamo abituati a pensare a Milano come unica grande area metropolitana lombarda. Tuttavia, i numeri dicono che l’area bergamasca costituisce una estesa conurbazione, tanto da poterla considerare una “Milano in miniatura”.
Meno di 50 Comuni “conurbati”, cioè contigui tra loro, dell’area del Capoluogo orobico e del suo circondario contano, infatti, quasi 500 mila abitanti. E questo è il dato che riguarda soltanto i residenti: se si considerano, poi, i movimenti da e per Bergamo e dintorni, ecco che i volumi degli arrivi giornalieri nell’area metropolitana bergamasca si impennano. Ma per poterla considerare un unico spazio urbano è necessario fare a Bergamo quello che è già stato fatto a Milano: la metropolitana. Non una, ma tre linee. Ecco quali.
Tre LINEE METROPOLITANE per rendere BERGAMO e hinterland una CITTÀ da MEZZO MILIONE di ABITANTI
# Ogni giorno entrano 68mila persone: quasi tutti “su gomma”
È evidente come la situazione demografica e socio-economica descritta si traduca in un traffico stradale al collasso: la ferrovia a doppio binario da Treviglio, le ferrovie a binario unico e la tramvia per Albino non possono bastare a dare respiro a un territorio che nel 2022 ha fatto registrare un prodotto interno lordo di 37,3 miliardi di euro.
La grande concentrazione di imprese e distretti industriali, l’elevato tasso di edificato residenziale e la presenza del terzo scalo aeroportuale d’Italia dopo Fiumicino e Malpensa si affidano tuttora principalmente al trasporto su gomma, con le inevitabili ricadute negative su tempi di percorrenza, livelli di inquinamento e qualità della vita. Una zona dunque che, nonostante l’alto grado di avanzamento economico e sociale, fa fatica a convivere con la propria vocazione produttiva.
# Una rete di tre linee metropolitane per Bergamo e i comuni dell’hinterland
Da questa presa d’atto, nasce l’idea di una rete di metropolitane per Bergamo e per i Comuni contigui, che raggiunga tutti i punti nevralgici di questa città metropolitana esistente di fatto, seppur non formalizzata a livello normativo, e che si interconnetta perfettamente con l’Aeroporto, con le principali aree industriali e con le fermate della rete ferroviaria locale, che entro il 2026 sarà arricchita del collegamento tra stazione centrale, polo fieristico e scalo di Orio al Serio.
Ecco qui elencate le tre linee di metropolitana automatica (sotterranee e in superficie), a frequenza massima potenziale di un treno ogni 90 secondi:
- M1 Osio – Dalmine – Bergamo centro – Alzano L. – Albino (sfruttando la tratta della tramvia 1, che oggi garantisce frequenze di una corsa ogni 15 minuti);
- M2 Villa d’Almè – Bergamo FS – Aeroporto – Trescore;
- M3 Ponte S. Pietro – Stezzano FS – Aeroporto – Seriate – Alzano L.
A supporto di queste, la rete ferroviaria, sulla quale – una volta realizzati il raddoppio binari verso Brescia, Lecco e Carnate e nuove fermate in corrispondenza dei centri urbani oggi sprovvisti – sarebbe possibile attivare un servizio suburbano in grado di garantire una frequenza di un treno ogni 15/30 minuti (sul modello linee S di Milano).
Il progetto complessivo mira a un orizzonte temporale di 10/15 anni e all’utilizzo di risorse private, considerato l’interesse degli importanti soggetti imprenditoriali che hanno investito con impegno in quest’area, facendone il proprio quartier generale.
# L’Autostrada A4 potrebbe finalmente rivolgersi al solo traffico nazionale e merci
La rete stradale locale sarebbe a quel punto dedicata al traffico marginale, quindi non intercettabile coi mezzi pubblici. Appannaggio delle linee bus resterebbero le destinazioni meno facilmente raggiungibili delle aree collinari e i quartieri non serviti dalla rete su ferro. L’Autostrada A4 potrebbe finalmente rivolgersi al solo traffico nazionale e merci, senza essere gravata dagli spostamenti locali. I benefici in termini di accorciamento dei tempi nei collegamenti e di abbattimento del traffico sulle tangenziali, così come sull’Autostrada e sulle arterie da e per l’Aeroporto, sarebbero immediati.
Si prospetta qui una vera rivoluzione, che consentirebbe a Bergamo di coniugare produttività e qualità della vita, nel segno di quella sinergia tra Città Alta – antica, monumentale, adatta a una mobilità lenta e green – e Città Bassa – operosa, industriale e aperta all’economia internazionale – che, se giustamente valorizzata, potrebbe portare Bergamo a competere con Milano nel primato sociale, culturale, economico e logistico lombardo.
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MARCO FIGURA
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