Aggiudicato il bando di gara per completare il suo recupero e per la sua gestione: l’obiettivo è di farlo ritornare ai fasti di un tempo. Cosa prevede il progetto nel dettaglio e quando tornerà a funzionare l’hotel di super lusso.
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La rinascita del Grand Hotel fantasma a un’ora da Milano
# Aggiudicato il bando per il recupero completo dell’hotel di super lusso
Realizzato agli inizi del ‘900, il Grand Hotel di San Pellegrino aveva chiuso nel 1979 dopo un lungo periodo di agonia e diversi cambi di gestione. Agli inizi degli anni ’90 i proprietari furono costretti a vendere tutti i mobili originali per pagare il restauro, a cui seguì nel 2008 il rifacimento della facciata principale e nel 2016 un secondo stralcio di lavori per l’adeguamento funzionale ad uso alberghiero del piano terra e del piano rialzato. A gennaio 2023 si sono conclusi i lavori di sistemazione dell’area esterna della Terrazza Brembo, affaccia sul fiume con funzione di rappresentanza e ingresso principale all’albergo affiancata da un sentiero pavimentato e aiuole fiorite.
La notizia, riportata da lavocedellavalli.it, è invece l’aggiudicazione del bando di gara per il completamento del recupero e la gestione al Gruppo americano “EKN Development” di Newport Beach, California, per 99 anni. Un investimento di 64.226.427,00 con una compartecipazione pubblica di 5 milioni di euro, 3 da Regione Lombardia e 2 dal Comune di San Pellegrino Terme, e un canone d’affitto annuo di 10 milioni di euro.
# Fu costruito su volere di un avvocato milanese: 7 piani di sfarzo e la prima linea telefonica Milano-Bergamo
Il Grand Hotel di San Pellegrino fu fatto costruire dall’avvocato milanese Cesare Mazzoni per tramite della sua azienda, la Società Anonima delle Terme di San Pellegrino. Realizzato in soli 22 mesi di lavori e inaugurato del 1904, insieme al Casinò Municipale, al quale è collegato da un ponte un tempo fatto di legno, il nuovo impianto termale avrebbe dovuto sostenere l’immagine dell’acqua.
Un edificio imponente in stile Liberty di 7 piani, che richiama i più grandi alberghi europei dell’Ottocento e che cita, nei blocchi laterali sporgenti, “gli schemi degli antichi castelli francesi“, firmato dall’ingegnere Luigi Mazzocchi e dall’architetto Romolo Squadrelli. Una facciata 128 metri con statue, cariatidi, elementi zoomorfi, putti, festoni. All’interno dei luoghi comuni e di tutte le 250 stanze c’erano arredi sfarzosi, in queste ultime luce elettrica, acqua potabile e telefono: pare sia partita qui prima linea telefonica che collegava Bergamo e Milano.
# Tra gli ospiti illustri regine e premi nobel
# Il progetto di recupero: 118 camere, una Spa con “speakeasy lounge”, ristoranti e negozi di lusso
Il progetto di recupero del Grand Hotel e del parco annesso prevede una vera rinascita, per restituire la gloria passata alla struttura e contribuire allo sviluppo turistico della zona, e nel dettaglio:
- il rifacimento dei piani superiori;
- 118 camere che evocano la raffinatezza delle ville italiane del periodo della “Belle Epoque” nei quattro piani posti sopra il piano terra, come in origine;
- al piano sottotetto sotto la cupola uno spazio che si apre su una biblioteca-bar e una terrazza all’aperto per riunioni, conferenze ed eventi di gruppo;
- al piano terra un ristorante raffinato e negozi di lusso;
- al piano seminterrato una SPA rivoluzionaria e all’avanguardia, con annessa “speakeasy lounge”, che sfrutti le sorgenti comunali.
# All’esterno un’oasi con bar affaccia su una piscina a sfioro
La riqualificazione coinvolgerà anche l’area esterna. Nel progetto è stata pensata come come un’oasi all’aperto con un bar affacciato su una piscina a sfioro e una vasca idromassaggio. Sul retro spazio invece per campi da bocce, posti a sedere attorno ad un fuoco all’aperto e giardini lussureggianti.
Continua la lettura con: #88 – Il GRAND HOTEL FANTASMA è a un’ora da Milano
FABIO MARCOMIN
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Piccolo refuso, sono 10.000€ di canone annuo al comune.
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