3,5 milioni di cittadini parlano una lingua lombarda. Pochi sanno che ce ne sono tantissime. L’origine delle varianti principali, dei dialetti secondari e la loro classificazione.
Le MILLE LINGUE della LOMBARDIA
# Le due grandi varianti della lingua lombarda
La classificazione del sistema di varietà di lingue lombarde, parlate romanze di tipo gallo-italico, è stata definita per la prima volta nel 1853 nel “Saggio sui dialetti gallo-italici” da Bernardino Biondelli con l’indicazione dei vari livelli partendo da quelli principali fino alle singole parlate locali. Da allora non è stata più abbandonata ma solo perfezionata negli anni più recenti.
Le due macro categorie di varietà linguistiche, che presentano differenze principalmente fonologiche, sono quella orientale denominata anche transabduano o orobico e quella occidentale conosciuta anche come cisabduano o insubre.
# Ci sono sei sezioni principali, dalla macro milanese a quella alpina occidentale
Queste due macro categorie vengono suddivise in ulteriori 6 sezioni, ognuna delle quali comprende diversi dialetti parlati anche fuori regione e fuori Italia:
- sezione macro milanese dove si trova il milanese, il bustocco, il brianzolo e il novarese in Piemonte;
- sezione basso-occidentale con il pavese, lomellino, lodigiano e oltrepadano;
- sezione basso orientale con cremasco, cremonese e mantovano;
- sezione prealpina-orientale con bergamasco, bresciano, alto mantovano e gardesano;
- sezione prealpina occidentale con varesotto, comasco e lecchese;
- sezione alpina occidentale con il valtellinese e verbanese, entrambi a cavallo di quella prealpina, ossolano sempre in Piemonte, chiavennasco, grosino, bormino, livignasco in Lombardia, ticinese, calanchino mesolcinese, brega-gliotto e poschiavano nel Canton Ticino.
# I diletti gergali lombardi
Esistono poi una serie di dialetti gergali, molto locali, presenti soprattutto in alta Lombardia e Svizzera:
- il gaì è rintracciabili in Val Camonica e di alcune valli bergamasche e anche se quasi estinto viene usato dai pastori di quelle zone;
- lo spasell è invece il gergo commerciale utilizzato in passato dei valsassinesi;
- il rungin è riconducibile alla Val Cavargna;
- il rügin in Val Colla;
- il larpa iudre, viene utilizzato con lo stesso scopo dello spasell, ossia per non farsi capire da chi non è originario dei luoghi, e viene parlato nel Mendrisiotto in Svizzera.
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FABIO MARCOMIN
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