Milano si sta espandendo anche grazie ad alcuni fondi del PNRR. L’espansione va verso molte direzioni, soprattutto a Nord/Nord Est. Ma c’è un’area nei dintorni di Milano che sembra venga ancora ignorata, un’area strategica, ricca di eccellenze, ma che ancora è divisa da collegamenti non all’altezza di una metropoli europea. Pubblichiamo la lettera ricevuta da Aida La Rosa, Presidente Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ODV, con le sue proposte per rilanciare i trasporti nel Sud Ovest di Milano.
Niente di nuovo a SUD OVEST: la zona d’ombra dei trasporti di Milano
Leggo in questi giorni del passante S9 e dei progetti futuri per collegare Milano al resto della Lombardia. Come sempre si nota un incremento del trasporto pubblico solo a Nord di Milano. Mi preme invece ricordare che a pochi km da Milano, a sud ovest, esiste una delle aree più belle della Lombardia completamente dimenticata.
# Un’area spettacolare, tra castelli, cascine e il Parco del Ticino
Una vasta area popolata di innumerevoli castelli, cascine storiche, piazze incantevoli, attraversata dalla via Francigena e percorsa da migliaia di pellegrini. Come dimenticare il paesaggio del mare a scacchi delle risaie, il Parco del Ticino, le zone a protezione speciale, la ricchissima biodiversità, la vera e sempre più diffusa agricoltura biologica, le garzaie più belle d’Europa e una nidificazione importante di tante specie di uccelli.
# Abbiategrasso, Vigevano e la Lomellina occidentale ancora con binario unico: il sogno della metro leggera
Nonostante ciò non si parla mai della necessità che città come Abbiategrasso, Vigevano e Mortara e l’intera Lomellina occidentale, con un numero considerevole di abitanti che si sposta verso Milano per lavoro e studio, siano degnamente collegate a Milano.
Da sempre invece si è in balia di una ferrovia gestita da TRENORD con un pessimo servizio con la maggior parte del tragitto a binario unico. Eppure non ci vorrebbe molto a prevedere, una volta completata l’opera del ponte sul Ticino che ormai vedrà la luce nei prossimi mesi, una metropolitana leggera fino a Mortara.
Chi ha responsabilità istituzionali la smetta di favorire sempre i collegamenti di Milano con le altre province. È ora di alzare lo sguardo anche da queste parti, la provincia di Pavia.
Alda La Rosa
Presidente Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ODV
https://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/home
futurosostenibilelom@tiscali.it
Gentilissima Sig.ra La Rosa
sono molti i portali, milanesi e non, che espongono idee e ipotesi di ogni tipo per linee di trasporto, vuoi metro’ pesanti, leggeri, Circle lines, tangenziali esterne, superstrade per Milano, per Malpensa e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Qualcuna di queste idee riesce a volte a risalire le gerarchie degli enti locali e delle istituzioni nella forma di progetti completi sotto tutti i punti di vista. Faccio un esempio a caso: la linea 6 del metro’ di Milano.
Per la nostra povera regione del Sud Ovest lombardo e milanese, progetti di superstrade e di ammodernamenti della povera sgangherata linea Milano Mortara, ne sono giunti varie volte; ma é presumibile che si aggiungano alle decine provenienti da tutti i comuni e tutte le provincie. Cosi’ mi viene l’idea che all’ultimo piano, dove i progetti si accatastano su una scrivania prestigiosa, qualcuno nei poteri di firmare finanziamenti abbia come la sensazione di avere la giacca tirata da cento direzioni, ognuna con le proprie ragioni, ma ….che noia!
Come fare quindi per fare la “voce grossa” piu’ degli altri pretendenti?
Da ora forse mi attirero’ il Suo disappunto, ma mi dia qualche chiarimento e mi corregga interpretazioni errate. Capisco intanto fra le sue righe che anela l’apertura del ponte sul Ticino, dove quindi passerebbe questo metro’ leggero che lei cita (come Le do ragione!). Quindi servirebbe due province. Quali sono quindi i capolinea? Quale percorso? Sarebbe un’infrastruttura in aggiunta alla ferrovia MI-MO? O la sostituisce per quindi sopprimere la vecchia ferrovia?
Nelle due circostanze io pero’ vedo delle criticità. In quanto metro’ leggero (quindi una sorta di linea Lilla della rete milanese, o della nuova linea che attraversa Brescia), avrebbe un suo senso se, con uno sviluppo che non puo’ (necessariamente per le specifiche caratteristiche funzinali) superare 15-20 km, servisse un territorio ben definito e circoscritto, quindi, per fare esempi, la Lomellina Da Mortara a Vigevano, o da Vigevano ad Abbiategrasso. Ma ha senso una struttura e un investimento del genere per un territorio con queste caratteristiche? Se invece il tragitto fosse piu’ lungo, avrei dubbi che un metro’ leggero sia adeguato; la MM2 milanese che raggiunge Gessate a 20 km da Milano, non é piu’ un metro’ leggero, anche perché il contesto é ben piu’ urbanizzato. E se invece il tragitto fosse lungo come la nostra povera ferrovia, magari per arrivare proprio fino a Milano, anche in questo caso quale sarebbe il senso di una metropolitana affiancata ad una ferrovia che comunque resterebbe da ammodernare, posto che un collegamento interregionale Milano e Mortara e ad Alessandria non puo’ essere soppersso?
Attendendo quindi di capire meglio i connotati tecnici della Sua proposta, io credo purtroppo che tirare la giacca al nostro personaggio la in cima, per un metro’ leggero dalle nostre parti non gli farà volgere lo sguardo. Guardi solo finire quei 20 metri del nuovo ponte sul Ticino quanto ci stiano facendo penare…
L’infrastruttura strategica per il Sud Ovest milanese e lombardo é già li, e piu’ il suo ammodernamento lo si dimostrerà utile per supportare un servizio metropolitano con alta capacità di trasporto, che funzioni nell’ambito di questa regione, o tra questa e Milano, piu’ la si farà apparire utile per potenziare ed efficientare il servizio interregionale ed in piu’ magari allestire un servizio Intercity tra Milano ed il Piemonte del Sud o la Liguria, piu’ questa linea potrà diventare un asse portante in grado di ospitare questa molteplicità di servizi locali e non, piu’ quindi si farà la voce grossa perché sono tanti i soggetti a sostenerla, piu’ sarà probabile che quello sguardo si girerà.
Non é un comitato pendolari (che già da decine di anni cerca disperatamente di far valere ragioni) o un qualsiasi soggetto locale che puo’ smuovere le acque purtroppo; ma un organismo interregionale, e se ci sono dei capitali da intercettare, per portare a casa un risultato bisogna concentrarli nella soluzione meno costosa, di piu’ dimostrabile “transizione ecologica” per usare termini in voga, piu’ rapida da realizzare e che mangi meno territorio non solo per una evidente motivazione ecologica, ma semplicemente perché espropri e contese tra enti locali, ci relativi tempi di gestione, sono ridotti al minimo.
Una ferrovia cosi’ risollevata non puo’ che ridurre traffico sulla statale vigevanese e quindi ridurre la priorità di una superstrada, bensi’ puo’ dirottarne i finanziamenti a proprio vantaggio.
Senza togliere che, con la stessa logica, anche la Statale Vigevanese avrebbe bisogno di ammodernamenti ben prima di vedere realizzata una superstrada.
Ma, mentre in 30 anni un’intera rete Alta Velocità si é diramata su e giu’ per l’Italia, nello stesso periodo, e forse piu’, ancora nessuno é riuscito a far capire come qui servono solo 25 chilometri di un misero secondo binario…..E’ molto meno di un metro’ leggero. Lei non ne conviene?
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