PAESI dell’HINTERLAND che NESSUN MILANESE SA nemmeno che ESISTONO

Anche se pochi milanesi li hanno sentiti nominare ognuno di loro vanta curiosità o qualche piccolo primato

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Credits albarete-wikipedia - Dresano frazione_Madonnina - chiesa_parrocchiale

Li hai mai sentiti nominare? Ecco quali sono.

PAESI dell’HINTERLAND che NESSUN MILANESE SA nemmeno che ESISTONO

#1 Marcallo con Casone, le sue origini risalgono al periodo celtico

Credits mapio.net – Chiesa Marcallo con Casone

Costituito nel 1870 dalla fusione dei comuni di Marcallo e Casone, il comune si trova a nord di Magenta nell’ovest della Città Metropolitana di Milano e ha oggi 6.133 residenti. Un tempo centro prevalentemente agricolo e ricco di vigneti, prima dell’avvento dell’industria, le sue origini risalgono addirittura al periodo celtico. Durante i lavori per l’autostrada A4, a poche centinaia di metri dai confini comunali, sono infatti emerse una cinquantina di tombe facenti parte di una vasta necropoli dell’epoca dei Celti e dei Romani.

 

#2 Trezzano Rosa, il nome viene dalla moglie del sindaco

Credits: https://primalamartesana.it – Trezzano Rosa

Trezzano Rosa, storicamente parte integrante della Brianza, è un comune di 5.400 che si trova nel distretto della Martesana della Città Metropolitana di Milano. Nominato per la prima volta in un documento ufficiale nel 1398, il lemma “Rosa” fu aggiunto nel 1862 per distinguere il comune da Trezzano sul Naviglio. Tra le ipotesi alla base della scelta di questa parola, la più accreditata è quella secondo la quale la moglie dell’allora sindaco Giulio Cremonesi si chiamasse appunto Rosa. La prova sarebbe anche nella treccia di capelli raffigurata nello stemma comunale. 

 

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#3 Villa Cortese, il comune al top nella raccolta differenziata

Credits sempionenews.it – Villa Cortese

Villa Cortese è uno degli ultimi comuni della Città Metropolitana di Milano prima della provincia di Varese. I residenti sono 6.142 e il ritrovamento di un sarcofago romano databile al I secolo d.C. testimonia la presenza di un insediamento abitativo già a quell’epoca. Da anni ha stabilizzato la sua raccolta differenziata attorno al 70%, portando il comune ad essere uno dei più ricicloni d’Italia. 

 

#4 Dresano, il comune dei tre “seni”

Credits albarete-wikipedia – Dresano frazione_Madonnina – chiesa_parrocchiale

Il comune di Dresano confina con il lodigiano e nonostante il paese sia storicamente ed ecclesiasticamente legato a Lodi, al momento dell’attivazione della nuova provincia nel 1995 il comune rimase parte di quella di Milano. L’origine del nome sembra sia da far risalire alla presenza di tre insenature, tre “seni”, quando ancora l’attuale territorio comunale era paludoso, da Tresseno fino alla trasformazione in Dresano. Le stesse insenature appaiano infatti anche nello stemma del paese, ognuna sormontata da uno degli alberi tipici di questa zona della Pianura Padana, il pioppo.

 

#5 Santo Stefano Ticino, porta il nome del fiume (che però scorre altrove)

Credits tecnoretesantostefanoticino IG – Cascina Santo Stefano Ticino

Nonostante l’appellativo, il territorio comunale di Santo Stefano Ticino non è attraversato dal fiume Ticino, che scorre nel limitrofo comune di Magenta. Sono circa 5.000 i residenti di questo comune che, soppresso in età napoleonica, fu inserito nella provincia di Pavia nel 1786. Dal 2008 nel comune è presente il Salumificio Giuseppe Citterio trasferitosi da Rho, con uno stabilimento che produce mortadella e salame e che è anche la sede del laboratorio di ricerca e sviluppo dell’azienda.

 

#6 Calvignasco, il comune più pianeggiante d’Italia

Credits milanodavedere – Calvignasco

Calvignasco si trova nell’ovest della Città Metropolitana di Milano e supera di poco i 1.200 abitanti. Ai margini con il territorio della Provincia di Pavia è attraversato ed irrigato dalle acque del Canale Ticinello. Questo comune, assieme a quello di Alzano Scrivia in provincia di Alessandria, detiene un curioso record: è il comune più pianeggiante d’Italia, essendo il dislivello massimo del territorio comunale pari a 1 metro.

 

#7 Vignate, dove si produceva il vino di Milano 

Credits festa della redenzione di Vignate FB – Vignate, Festa della redenzione, ricordo della liberazione dai vincoli feudali sui terreni coltivati

Vignate è un comune di origini romane, come si evince dall’assetto stradale del centro storico e il nome deriva con ogni probabilità dal toponimo “Vineate”, composto dal termine latino vineo (vigna) e dal suffisso celtico –aite (luogo, contrada). Era la vite infatti la coltivazione principale del territorio, prima che da un’economia prettamente agricolo passasse ad una industriale. Ancora oggi rimane traccia dell’anima rurale, persistono infatti molti fontanili, anche se alcuni in stato di abbandono, e una decina di cascine ancora in attività.

 

Continua la lettura con: I 7 PAESI dell’HINTERLAND dove un MILANESE NON andrebbe mai a VIVERE

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.