In primo luogo va detto che il sistema dell’Unione Europea (UE) è un sistema di governance
multilivello.
Ciò significa che le decisioni, a seconda della loro origine e del loro campo di applicazione,
possono essere prese (ed in effetti lo sono) al livello di competenza più adatto e più vicino agli interessati.
I Trattati europei(1), modificati da ultimo a Lisbona nel 2009, racchiudono, nel principio di sussidiarietà (descritto in dettaglio all’Art.5 del TUE), la necessità e l’obbligo per l’UE di prendere le sue decisioni al livello più vicino possibile ai cittadini.
I diritti derivanti dalla cittadinanza europea
I cittadini dell’Unione Europea, oltre alla propria, hanno anche la cittadinanza dell’UE, che non sostituisce, ma rafforza quella del proprio Stato membro di appartenenza.
Essa consente infatti la libera circolazione all’interno dell’UE, ivi compreso il diritto di stabilimento e di studiare e lavorare in un altro Stato membro(2), garantendo eguaglianza di trattamento ed estendendosi, in alcuni casi specifici, alla protezione diplomatica(3). La cittadinanza europea conferisce anche il diritto di contattare le istituzioni europee e di ricevere una risposta nella stessa lingua(4).
Il cittadino è, dunque, sempre più al centro del discorso europeo. L’importanza della città e
del contesto di residenza si ritrova, ad ulteriore esempio, anche nel diritto che un cittadino di uno Stato membro residente in un altro possa essere eletto al Parlamento Europeo per la
Circoscrizione o il Dipartimento ove risiede. La cittadinanza è, in questo caso(5), più rilevante della nazionalità.
Esistono organi (per il momento consultivi, ma che sono tenuti obbligatoriamente ad esprimere pareri in determinati casi) quali il Comitato delle Regioni ed il Comitato Economico e Sociale, che hanno nella cittadinanza europea il loro motore. Senza i cittadini (e le loro istanze, i loro doveri, i loro diritti e le loro esigenze), tali Comitati non sarebbero neppure sorti. Nello specifico, il primo viene interpellato per tutte le questioni di rilevanza regionale, mentre il secondo raccoglie le istanze della società civile e dei rappresentanti delle parti sociali.
Europa per i cittadini
Dal 2008 esiste il Patto dei Sindaci, che è in costante crescita e che si propone di attivare
collaborazioni positive fra città sul risparmio energetico e sull’uso razionale delle fonti di
energia, comprese quelle rinnovabili.
Inoltre, tra i vari strumenti di finanziamento che l’UE mette a disposizione, esistono anche
specifici programmi, come quello denominato “Europa per i Cittadini”, che, per il momento, durerà fino al 2020 e che è tutto incentrato sulle possibilità di collaborazioni fra città, premiando soprattutto quelle idee che dispiegano i loro effetti anche al di là del periodo strettamente progettuale.
Merita anche dire che l’Unione Europea, fin dal suo motto, Unita nella diversità(6), lascia spazio alle particolarità e alle unicità locali. Tra gli Stati Membri dell’UE figurano infatti Paesi, quali ad esempio la Spagna e la Germania, che hanno articolazioni locali significative.
Spesso, in sede di Consiglio dei Ministri (i Ministri di tutti gli Stati Membri UE si riuniscono, secondo la competenza per materia(7)) siedono i Ministri competenti per regione, appunto nel caso di quei Paesi con una dimensione locale pronunciata. Alcuni accordi (come quello che disciplina la zona di St. Pauli ad Amburgo e quella di Christiania all’interno di Copenaghen) sono stati stilati direttamente fra la città e l’Unione Europea, in questi casi rappresentata dalla Commissione.
La stessa Commissione (si tratta, nello specifico, della Commissione Europea) che deve
necessariamente pronunciarsi, ed eventualmente agire nel proporre(8) nuove norme a livello UE quando almeno un milione di firme, proveniente da almeno 7 Stati Membri diversi, sottoscrive la necessità di nuove iniziative a livello legislativo. In italiano, questo strumento è stato tradotto come Iniziativa Legislativa Cittadina.
Tutto quanto finora illustrato, necessariamente per sommi capi, dimostra come le città siano state da sempre fra i motori del progresso, anche in Europa e come la UE abbia pienamente recepito l’importanza della dimensione multilivello e di quella glocal.
Con gli strumenti a disposizione, chiunque sia motivato a farlo può, da solo o insieme ad altri, a qualsiasi livello, proporre attività, valutare azioni, entrare in contatto con realtà e modelli e, più in generale, farsi ascoltare.
Siete pronti a fare la vostra parte per Milano?
Leggi anche: #votoMilano: il sondaggio per il referendum sull’autonomia della Milano
ANTONIO BUONOCORE
(1) Poiché sono due Trattati (ossia il Trattato sull’Unione europea, abbreviato in TUE, ed il trattato sul Funzionamento dell’Unione
Europea, abbreviato in TFUE) racchiusi in un’unica pubblicazione, di cui sono entrambi parte integrante, si parla di “Trattato di
Lisbona”. Gli Articoli del Trattato sono la fonte da cui discende tutto il diritto e tutta la normativa dell’Unione Europea.
(2) Negli ultimi due casi qui citati, ai cittadini che vogliano studiare o lavorare in altro Paese, fermo restando il mutuo
riconoscimento delle loro competenze e della loro professionalità, potrebbero venire richiesti adempimenti integrativi.
(3) Nel senso che, un cittadino dell’UE che si trovi in uno Stato terzo che non abbia una rappresentanza diplomatica o consolare
del suo Paese, potrà recarsi presso la rappresentanza diplomatica di un altro Stato Membro UE presente nel Paese terzo ed
aspettarsi trattamento analogo a quello che avrebbe ricevuto da una rappresentanza del suo Paese
(4) L’abolizione del prezzo di ricarica per i cellulari, contrario ai dettami del Mercato Interno UE, ha preso le mosse dai contatti che alcuni cittadini dell’UE avevano preso con le Istituzioni in merito.
(5) Il Parlamento Europeo è l’unica Istituzione europea democraticamente eletta, ed è ormai pieno codecisore nell’ambito del diritto e nella generazione delle norme dell’Unione Europea. Vigila anche sulla corretta applicazione del principio di sussidiarietà ed approva il bilancio UE
(6) Tale motto ha la sua traduzione in ciascuna delle 23 lingue ufficiali. Anche se, per una ragione di calcolo politico, i Trattati europei in vigore non lo indicano più come motto ufficiale, esso conserva intatta tutta la sua forza sociale e culturale.
(7) Si parla perciò di “Consiglio ECOFIN” per il Consiglio che riunisce i Ministri dell’Economia e delle Finanze degli Stati Membri, di
“Consiglio Agricoltura” per il consiglio che riunisce i Ministri dell’Agricoltura” e così via.
(8) La Commissione Europea ha il monopolio dell’iniziativa legislativa in ambito UE
Per saperne di più:
Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia di una regione? (a cura di Andrea Zoppolato)
Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia tramite delle leggi speciali? (a cura di Hari de Miranda)
Cosa dice l’Europa sull’autonomia delle città (a cura di Antonio Enrico Buonocore)
Competenze a confronto nei tre casi: situazione attuale, autonomia regionale ordinaria, autonomia regionale speciale (a cura di Fabio Marcomin)
VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)
Artico molto interessante, scritto con chiarezza, competenza e proprietà di linguggio.
La sezione commenti è chiusa.