Pochi sanno che il cinema italiano è nato alla Bovisa e che fino alla prima guerra mondiale Milano era la capitale del cinema italiano e una delle sedi cinematografiche più importanti d’Europa. Passeggiando nel quartiere, è possibile ancora oggi trovare le tracce di quel glorioso passato, dalla trattoria con l’insegna “Milano Film”, all’ingresso di un parco cittadino su cui campeggia la scritta “Armenia Film”, le due società di produzione nate agli inizi del Novecento. Ma anche dopo il tramonto di quel glorioso passato, una parte della storia del cinema italiano ha continuato ad essere scritta all’ombra della Madonnina. Tra capolavori indiscussi del neorealismo italiano e b-movie divenuti cult per un’intera generazione di cineasti, la Milano cinematografica è riuscita nel corso dei decenni a mostrare tutti i volti della metropoli moderna e fornire un ritratto accurato dei cambiamenti della società italiana. E quindi…Motore, azione! Ciak si gira.
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Video: 10 luoghi di Milano dove sono stati girati dei film famosi
#1 PIAZZA DUOMO – Miracolo a Milano (Vittorio De Sica, 1951)
Uno dei capolavori di De Sica, una favola che ha come protagonista Totò, un orfano che compie sorprendenti miracoli aiutando i suoi amici più poveri. Memorabile la scena in cui, rubate delle scope ai netturbini in una piazza Duomo affollatissima, tutti i protagonisti vi salgono a cavallo per poi volare nel cielo di Milano. Questa scena ha ispirato Spielberg nel celebre volo con le biciclette in E.T.
#2 STAZIONE CENTRALE – Totò, Peppino e… la malafemmina (Camillo Mastrocinque, 1956)
Iconico film del 1956 diretto da Camillo Mastrocinque e diventato famoso per la frase che Totò rivolge al ghisa “Skiusmi… bittescèn, noyo volevàn savuàr l’indiriss… ja?”.
La scena dei due fratelli Caponi che arrivano alla stazione centrale di Milano intabarrati come cosacchi nonostante il clima primaverile e convinti che nel capoluogo meneghino non si parli italiano, riesce a catturare e raccontare in pochi minuti l’intera storia dell’immigrazione dal Sud degli anni 50-60 e il boom economico della città.
#3 PONTE DELLA GHISOLFA – Rocco e i suoi fratelli (Luchino Visconti, 1960)
L’idroscalo e il Ponte della Ghisolfa fanno da cornice alle scene più drammatiche di uno dei capolavori di Visconti. Ispirato al romanzo di Testori “Il ponte della Ghisolfa”, il film racconta la storia di Rocco Parondi, un ragazzo lucano che, insieme alla madre e ai fratelli Simone, Ciro e Luca, decide di raggiunge il fratello più grande Vincenzo a Milano in cerca di migliori opportunità di vita e di lavoro. Ma la rivalità tra i due fratelli Rocco e Simone, entrambi invaghiti di una prostituta, finirà in tragedia.
#4 GIARDINO DELLA GUASTALLA – Teorema (Pierpaolo Pasolini, 1978)
Un giovane misterioso irrompe nella vita di una ricca famiglia milanese, composta da Paolo, Lucia e i due figli Pietro e Odetta. Il ragazzo diventa il centro dell’attenzione, non solo platonica, di tutta la famiglia e sconvolge la normalità delle loro abitudini borghesi.
La colonna sonora firmata da Ennio Morricone ci accompagna nei luoghi di Milano dove si sviluppa il teorema pasoliniano, dalla villa con parco a San Siro, al Liceo Parini, da via Rospigliosi fino a piazzale Segesta al giardino della Guastalla.
#5 STADIO SAN SIRO – Eccezzziunale… veramente (Carlo Vanzina, 1982)
La commedia racconta la vita calcistica di tre tifosi: il milanista Donato, l’interista Franco e lo juventino Tirzan, tutti e 3 interpretati da Diego Diego Abatantuono. Indimenticabile la scena in cui Tirzan, in seguito ad un forzato cambio di posto, si ritrova vicino all’AVVUCATO GNELLO durante la partita Milan-Juventus.
#6 CORSO VITTORIO EMANUELE – Il ragazzo di Campagna (Castellano e Pipoli 1984)
In occasione del suo quarantesimo compleanno, il contadino Artemio decide di cambiare vita tentando la fortuna a Milano. La scena del mitico Ragazzo di Campagna che entra in piazza Duomo con il trattore è ormai entrata a far parte della storia del cinema italiano.
#7 PIAZZA MEDA – Sotto il vestito niente (Carlo Vanzina 1985)
Ambientato nel mondo della moda milanese, è ancora oggi considerato uno dei film che meglio hanno rappresentato le atmosfere della Milano da bere anni ottanta. Il film fu boicottato da quasi tutti gli stilisti, intimoriti dal dall’idea che l’opera potesse dare una cattiva immagine della moda, e l’unico che collaborò fu Franco Moschino, che organizzò una sfilata alla Stazione Centrale di Milano integrata nelle scene del film. Anche in questa pellicola, sono tanti i luoghi noti di Milano che si riconoscono: il fittizio Hotel Scala in cui alloggiano le modelle e che è in realtà il Teatro dei Filodrammatici, il fast food Wendy’s, tra le mete di riferimento dei paninari del tempo, ma soprattutto piazza Meda con il Grande Disco di Arnaldo Pomodoro, oggi fermo ma al tempo rotante, come si vede nelle sequenze finali del film.
#8 PORTA NUOVA (LE VARESINE) – Maledetto il giorno che t’ho incontrato (Carlo Verdone, 1992)
Bernardo (Verdone) è un giornalista romano che vive a Milano dove sta ultimando una biografia di Jimi Hendrix. È in cura da un’analista e nel suo studio conosce Camilla, un’attrice nevrotica che come lui fa largo uso di antidepressivi e ansiolitici. In alcune scene del film si può vedere com’era il vecchio luna-park delle Varesine e la ruota panoramica, dove Camilla e Bernardo vanno per esorcizzare le loro paure.
#9 VIE DEL CENTRO – Chiedimi se sono felice (Massimo Vernier e Aldo Giovanni e Giacomo, 2000)
Milano è il set della maggior parte dei film del trio comico italiano per eccellenza. In più di 20 anni di carriera cinematografica, la città della Madonnina ricorre con continuità nei loro film diventando, a volte, la vera e propria protagonista. Non fa eccezione Chiedimi se sono felice, in cui tre amici cercano, senza successo, di mettere in scena il Cyrano. In una delle scene cult del film i tre, dopo una tragica cena che ha visto protagonista perfino un ladro, vagano nella notte in bicicletta per Milano e improvvisano una partita a basket con alcuni vigili in pieno centro.
#10 VILLA NECCHI CAMPIGLIO – Io sono l’amore (Luca Guadagnino, 2009)
Ritratto di una famiglia appartenente all’alta borghesia lombarda, il film è girato a Villa Necchi Campiglio, col suo bellissimo giardino anni ’20. La villa con il suo ampio giardino, il campo da tennis e la piscina, è uno scenario ideale per raccontare le abitudini e i costumi dell’alta borghesia industriale lombarda e diventa una vera e propria protagonista del film.
Continua la lettura con: Se i film celebri fossero stati ambientati a Milano sarebbero così
LAURA COSTANTIN
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