Più nota per i suoi vini che per i suoi bellissimi paesaggi: andiamo a visitare questo splendido territorio, poco noto, della Lombardia.
FRANCIACORTA: torbiere, vini e scale sante nella “PICCOLA FRANCIA” a un’ora da Milano
# L’origine del nome: un piccolo paradiso fiscale
I confini della zona sono definiti dalla zona collinare compresa tra Brescia e l’estremità meridionale del lago d’Iseo, di cui fanno parte circa 20 comuni. Quello che resta da capire invece è l’etimologia del nome, argomento discusso da molti studiosi, ma ancora privo di una soluzione definitiva. Franciacorta, secondo la versione più accreditata, potrebbe derivare da “Corte Franca”.
Queste terre intorno alla fine del 1200 erano infatti proprietà vitivinicola ecclesiastica e i monaci in cambio del duro lavoro in vigna godevano dell’esenzione dei tributi imperiali richiesti altrove. Alle corti franche, quindi, non era richiesto alcun dazio per il trasporto delle merci in altri stati. C’è poi anche la leggenda che fa derivare il toponimo da una “piccola Francia” di Carlo Magno, ma sembra quasi un’opzione imposta, un po’ come l’origine della parmigiana che viene di tanto in tanto associata a Parma, senza alcun fondamento. Ma vediamo alcune delle attrazioni del territorio.
# La finta fortezza medievale: il centro commerciale
Appena usciti dall’autostrada ci troviamo davanti questo complesso monumentale i cui parcheggi sotterranei sono impressionanti, specie se visti durante un festivo di inopinata chiusura. Non può mancare il cinema, né l’aria giochi spaziale, in questa finta fortezza medievale, ma il motivo per cui ci fermiamo è quello di cominciare a intravedere il territorio dalla lista di suoi prodotti in offerta nei negozi del complesso, un po’ come quando atterriamo in un aeroporto ed entriamo nelle boutique di souvenirs per immaginarci cosa ci aspetta. Le bottiglie impilate cominciano a raccontarci la loro storia, rendendoci ancora più curiosi…
# Erbusco, il punto di partenza per il viaggio tra le cantine
Siamo già, di fatto, nell’area della cittadina più importante di tutta la Franciacorta, quella che sorge sulle pendici collinari di un territorio che conserva tuttora una quota importante di bosco. Le stradine ripide del piccolo centro portano tutte a qualche villa o cantina dedicata alle bollicine, ma ci sono anche monumenti da apprezzare, in un contesto così curato da poter sembrare, a tratti, persino un parco tematico.
Il grazioso nucleo antico si sviluppa intorno al castello, eretto nel 1300 nei burrascosi anni di lotta tra guelfi e ghibellini. Il profilo di Erbusco (che si può notare anche dall’autostrada, appena prima dell’uscita Rovato) è però ancora più fortemente connotato dall’imponente costruzione in stile palladiano di Villa Lechi, con pianta a U e un corpo centrale caratterizzato da una loggia con balaustra ad affacciarsi su un giardino all’italiana. Considerate la località come punto di partenza, bevetevi un caffè e cominciate a telefonare per prenotarvi le visite alle cantine, se siete venuti in un giorno feriale. Altrimenti non troverete posto, che ve lo dico a fare?
# Le cantine più conosciute
Siete pronti a scoprire l’unico vino a essere prodotto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia? In Franciacorta si vive un’esperienza unica visitando le cantine storiche, alla pari di un viaggio nella storia delle famiglie che hanno saputo dare un seguito alle tradizioni dei loro antenati. Evidentemente, adesso, selezionare solo alcuni nomi risulterebbe poco professionale, per chi non le ha potute giudicare tutte. Per cui citiamo Barone Pizzini, il primo ad aver prodotto una bolla biologica, oppure Bersi Sellini che vi farà assaggiare il vino bendati e naturalmente Ca’ del Bosco con la sua tenuta con pista di atterraggio elicotteri a cui si accede varcando un cancello in bronzo firmato da Arnaldo Pomodoro. Ferghettina vi accompagnerà attraverso la fermentazione dei mosti e la “presa di spuma” fino all’imbottigliamento e alla sboccatura del vino finito nelle iconiche bottiglie a base quadrata, Contadi Castaldi saprà regalarvi un panorama incredibile sul paesaggio unico della Franciacorta dalla vecchia torre della sua fornace, mentre Fratelli Berlucchi vi spiegherà la targhettizzazione dei suoi prodotti tra classici, preziosi ed esclusivi. Formaggio e bollicine sono l’accoppiata perfetta delle degustazioni a fine tour, in questa zona. Scegliete almeno tre cantine alternando magari visite e degustazioni, altrimenti sarete venuti per niente. L’amico astemio che vedete una volta all’anno potrebbe farvi comodo, in questa occasione.
# La Scala Santa di Monte Alto
Poi c’è questa incredibile località nata nel 1928 dalla fusione delle frazioni di Borgonato, Colombaro, Nigoline e Timoline. La sede comunale è stata a Nigoline fino agli anni novanta, quando è stata trasferita a Timoline, secondo il mantra di una politica che al livello più basso sa ancora concedere qualche libertà minima. Ma attraversare i campi e le colline di collegamento tra le quattro frazioni originarie è emozione pura di scoperta del territorio: per chi ama il trekking, c’è la bella passeggiata al Monte Alto, con numerosi sentieri convergenti al punto comune della Scala Santa, struttura naturale formata da sassi, 50 metri di un percorso atto a depurare lo spirito del “viaggiatore”.
# Il “Cenacolo naturale” di Palazzo Torri
Se all’attività fisica preferite l’arte, potrete fermarvi ad ammirare il maestoso Palazzo Torri, splendida villa nobiliare seicentesca che la famiglia residente trasformò in un “cenacolo culturale” frequentato da ospiti illustri, come Carducci e Fogazzaro. Se non siete invitati qui a nozze, o per una cena di gala, dovrete prenotare una visita per ammirare gli splendidi interni. Niente da fare? Allora passate dallo stadio per vedere l’allenamento della squadra femminile, orgoglio locale, che gioca in una splendida serie B.
# Le Torbiere del Sebino
Ai limiti settentrionali della Franciacorta, che coincidono con l’estremità meridionale del lago d’Iseo, c’è un luogo magico dove l’incontro tra acqua e terra dà vita a una zona di grande interesse naturalistico tutelata dalla Regione Lombardia: le Torbiere del Sebino, riserva naturale dai colori mozzafiato, se avete la fortuna di non visitarle sotto un cielo plumbeo.
Si estendono per circa 360 ettari come un territorio acquitrinoso e paludoso, con canneti e specchi d’acqua, in alcuni punti attraversati da iconici pontili in legno, perfettamente inseriti nel panorama circostante formato da campi coltivati, abitazioni e strade della Franciacorta. La flora è influenzata dalla profondità dell’acqua, ma le Torbiere offrono numerosi punti di osservazione soprattutto per gli appassionati di birdwatching: armati di macchina fotografica e binocolo potrete osservare l’avifauna presente, tra cui l’airone rosso, il falco di palude, il nibbio bruno, il tarabuso, per scoprire il modo di comportarsi di questi esemplari e ammirare la bellezza dei loro colori.
Le Torbiere del Sebino sono aperte tutti i giorni dell’anno dall’alba al tramonto. Vi si accede per tre ingressi principali, uno a Iseo, uno a Provaglio e uno a Corte Franca: presso ognuno è collocato un erogatore automatico per l’acquisto del ticket, al prezzo di 1 euro.
Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano): Tremosine, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo, Punta Sasso, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Bobbio, Brolo, Preda Rossa, Lomello, Bergamo, Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici
LORENZO ZUCCHI
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