Un percorso talmente duro da costringere corridori professionisti a scendere dai pedali e a proseguire a piedi. La sua storia leggendaria e le sue incredibili caratteristiche.
La “PISTA CICLABILE più DURA del MONDO” è a un’ora da Milano
# Una salita leggendaria e implacabile
Una salita implacabile descritta come “semplicemente bestiale“ da Ercole Baldini che nel 1962 stabilì il record di percorrenza in 9 minuti e 40 secondi nel corso del Giro di Lombardia. Conosciuta dagli appassionati di ciclismo, diventò famosa nel 1960 quando fu appunto inserita nella classica corsa regionale per un trienno. Stiamo parlando del Muro di Sormano, localizzato nel famoso triangolo lariano nella provincia di Como.
Il percorso è talmente duro che all’epoca, quando le biciclette non erano dotate di rapporti sufficientemente corti, molti professionisti erano obbligati a scendere dai pedali e proseguire a piedi. Le numerosi defezioni e proteste dei corridori portarono all’eliminazione del tracciato dalla corsa. Dopo la chiusura e l’abbandono della strada in favore nella nuova provinciale, il Muro di Sormano ha visto la sostituzione della vecchia pavimentazione con l’asfalto e la riapertura al pubblico nel 2006 eccetto i mezzi a motore. Nel 2012 è stato inserito di nuovo nel Giro di Lombardia e al 2018 risale invece l’ultimo record di 8 minuti e 48 secondi stabilito da Thibaut Pinot.
# Un percorso durissimo di “appena” 1,7 km, con pendenze fino al 27%
Il percorso si snoda lungo “appena” 1,7 km con partenza da Ponte del Corno, dopo una brevissima discesa e un ponte che scavalca un torrente poco dopo l’abito di Sormano, a 820 metri di altitudine, e arrivo alla Colma di Sormano a 1.124 metri.
Il dislivello è di quasi 300 metri e la pendenza media è del 17% con punte che raggiungono il 27%. Su tutta la salita sono indicate sull’asfalto metro per metro le quote altimetriche, per consentire al ciclista di capire la distanza dalla cima.
Il Muro di Sormano termina esattamente a 1.107 metri, poi ce ne sono circa altri 20 per raggiungere Colma di Sormano a 1.124 dove la strada si riconnette alla provinciale.
# Gli scorci panoramici
Non c’è solo tanta fatica. Passato il bosco ci sono infatti alcuni punti panoramici che si aprono alla vista, tra il terzo e il quarto tornante, anche questi segnalati sull’asfalto. In particolare si possono vedere i Corni di Canzo, il Cornizzolo, il Barzaghino, il Palanzone e, più lontano verso est, il Resegone e le Grigne.
Per provare questa pista leggendaria basta circa un’ora di auto da Milano percorrendo la Statale del Lago di Como e dello Spluga con uscita verso Annone Brianza, poi la Strada Provinciale 49 e in successione le strade provinciali che conducono fino al comune di Sormano.
# Il video
Spunto: Igor Cobalchini YT
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FABIO MARCOMIN
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