Per capire la forza straordinaria della natura nel realizzare dei capolavori artistici bisogna per forza fare una gita alle Grotte di Soprasasso. Come sono state create e come andarle a visitare.
Le GROTTE di SOPRASASSO: le più ARTISTICHE d’Italia, a tre ore da Milano
# Le rocce trasformate in capolavori artistici dalla forza della natura
Per capire la forza straordinaria della natura nel realizzare dei capolavori artistici bisogna per forza fare una gita alle Grotte di Soprasasso, in provincia di Bologna, sull’Appennino bolognese. Si tratta di rocce che sono state trasformate in vere opere d’arte, con disegni bizzarri e a volte perfetti come fossero stati prodotti dall’uomo.
Le grotte sono tre: Grotta di Soprasasso, Grotta dei piatti e Grotta buia:
- la prima, che dà il nome al luogo, è in realtà una larga insenatura che si insinua sotto allo sperone roccioso e alla cui base c’è una seduta che richiama le sembianze di un trono;
- la più scenografica è la Grotta dei Piatti, la cui apertura triangolare regala uno scorcio meraviglioso sul cielo e sul panorama guardando verso l’esterno, e il cui nome deriva delle cavità perfettamente rotonde che ricordano dei piatti;
- la Grotta Buia può essere esplorata solo con una torcia ed è la più difficoltosa a causa della terreno sabbioso sul percorso per raggiungerla e per la sua posizione in alto.
# Le cause di queste opere d’arte naturali
Il nome tecnico di queste rocce è tafone, una cavità alveolare subsferica che si forma in genere in rocce come l’arenaria, granulosa e con pareti lisce. Queste opere d’arte naturali sono la conseguenza, secondo i geologi, dell’azione aggressiva dell’acqua di condensa dell’umidità che ha dilatato i pori e della successiva azione levigante del vento che li ha rimodellati.
# Come andarle a visitare
Arrivati a Bologna dall’A1 bisogna prendere l’uscita verso Sasso Marconi Nord, poi la Strada Statale 64 Porrettana fino a Vergato. Arrivati nel paese ci si dirige verso via Monte Cavalloro a Vergato. L’inizio del sentiero per raggiungere le grotte si trova tra il borgo medievale di Cà di Monzone e la Chiesa abbandonata di Cavalloro. Lungo la strada in salita si trova, sulla sinistra, un piccolo cartello con l’indicazione “Grotte di Soprasasso”.
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FABIO MARCOMIN
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