Partendo da Milano, oggi ci spostiamo di poco più a nord, restando in regione. A meno di un’ora di strada troviamo uno snodo chiave per la Valtellina attraverso la Valsassina, una città forse meno famosa della dirimpettaia lacustre resa celebre dalle dimore dello star system, ma non per questo meno interessante, soprattutto per quanto riguarda l’indiretto contributo che ha dato alla letteratura italiana e mondiale. A quanto pare, dunque, quest’articolo s’ha da fare.
LECCO: una gita a un’ora da Milano che “s’ha da fare”
# La grande storia di Lecco
I primi scavi collocano l’aria odierna di Lecco fra il X secolo a.C. al IV secolo d.C. Per tutto il medioevo e in larga misura per l’Età Moderna il nome di Lecco non indica un particolare centro abitato, ma comprende tutta la zona tra il lago e la Valsassina. In quel periodo in Lombardia la civitas (città) definiva solo i centri sedi di diocesi mentre i borgus (borghi) erano costituiti da realtà para-urbane di una certa importanza ma non sede vescovile (ad esempio Varese e Monza). Qui sorgeva infatti un agglomerato abitato policentrico, in cui i vari rioni erano strettamente interdipendenti, ognuno con una specializzazione funzionale ed economica.
Con la caduta del Ducato di Milano Lecco passò alla Spagna e, sotto il dominio di Carlo V, venne trasformata in una roccaforte militare. Nel XVII secolo, poi, Lecco è uno dei molti centri mirabilmente descritti da Alessandro Manzoni ne I promessi Sposi, storia d’amore celebre in tutto il panorama letterario italiano ed europeo soprattutto per l’accurata descrizione della Peste attorno al 1630. Dopo il 1861, Lecco si affermò come uno dei primi centri industriali d’Italia grazie allo sviluppo delle industrie siderurgiche, già attive dal XII secolo, che le conferirono l’appellativo di città del ferro, e completò il suo processo di crescita quando nel 1995 fu elevata a capoluogo di provincia
# Eventi e attrazioni contemporanee
A livello naturalistico, lo spettacolo del lago vanta un contesto naturale unico: acqua e roccia si uniscono in un binomio imprescindibile che ci regala paesaggi incredibili, sia che si parli delle spiagge in erba o con sassi a Lecco e dintorni che dei tanti percorsi di trekking, escursioni e molto altro ancora. Facendo un tuffo negli itinerari della Lecco medievale, citiamo Ponte Azzone, Torre Viscontea e Vallo delle Mura.
La Villa Manzoni e il Museo Manzoniano raccolgono sicuramente la maggior parte dei visitatori che transitano in zona, tanto più che siamo negli stessi luoghi dove il grande scrittore milanese passò buona parte della propria infanzia. La villa è costruita attorno a un cortile porticato, presenta una struttura tipicamente neoclassica, con una facciata scandita da modanature in arenaria. Sul lato destro si trova un parco molto più piccolo dell’originale. Infatti la villa ai tempi era collocata all’interno di una tenuta agricola coltivata a vite e gelsi per l’allevamento dei bachi da seta.
Dal cortile si accede poi alla Cappella dell’Assunta, dove è sepolto il padre dello scrittore, Pietro Manzoni. Importante centro turistico è anche il Palazzo delle Paure: situato nella centralissima piazza XX Settembre, è un polo museale che racchiude eventi d’arte contemporanea locale ed internazionale collegandoli all’Osservatorio Alpinistico Lecchese, che ci racconta la storia delle grandi imprese dei Ragni di Lecco (famoso gruppo di alpinisti) di ieri e di oggi.
# Cose da fare o da vedere a Lecco
Santuario Nostra Signora della Vittoria: ha un significato particolare per la città e per i lecchesi, ricordare i caduti della Grande Guerra. Una caratteristica che lo ricorda ogni giorno. Grazie alla maestosa chiesa che ospita al suo interno pregevoli opere d’arte e la cripta con i militi caduti.
Pescarenico: il borgo di pescatori descritto nei Promessi Sposi, del quale riprenderemo a parlare a breve, merita davvero di essere scoperto camminando nei suoi vicoli, così come di essere ammirato dall’altra sponda del fiume Adda.
Campanile Basilica di San Nicolò: 96 metri di altezza, tanti quanti il Big Ben di Londra. Un campanile eretto su un torrione del Cinquecento, facente parte delle mura del borgo fortificato di Lecco in epoca medievale. Una visita per ammirare uno stupendo panorama sul lago e tutto intorno.
# La Lecco del futuro
Da “gruppetto di case abitate da pescatori e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare”, come lo ha definito Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, a futuro centro nevralgico di Lecco. Stiamo parlando del rione di Pescarenico, che verrà completamente riqualificato e diventerà un laboratorio per progettare la città di domani.
Si stima occorrano almeno 21 milioni e mezzo di euro per trasformare in realtà l’ambizioso piano da realizzare entro il 2030, termine previsto dal sindaco Mauro Gattinoni e dal “suo” archistar tedesco di fiducia del Politecnico di Milano, Andreas Kipar, per ultimare la svolta green ed ecosostenibile di Lecco. Lì troveranno posto il nuovo polo del sapere direttamente collegato alla vicina sede del Politecnico, un hub dell’innovazione, un urban center, spazi per la creatività, mostre ed eventi, padiglioni, un’area per le manifestazioni, il mercato, un parco urbano con tanto di laghetto e collina artificiale e un parcheggio interrato. L’obiettivo di lungo periodo è la ricostruzione e riconfigurazione di reti stabili di comunità e la sperimentazione di modelli innovativi attraverso laboratori e processi di condivisione, responsabilizzazione e ingaggio della cittadinanza attiva come attori nei processi di rigenerazione e innovazione urbana.
Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)
CARLO CHIODO
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