Una locanda d’altri tempi avvolta da un bosco millenario. Dove andavano a caccia i Visconti e gli Sforza.
L’ANTICA LOCANDA immersa nella NATURA alle porte di Milano
# Una locanda d’altri tempi lucidata a nuovo
All’interno del Parco Agricolo Sud Milano, nell’hinterland ovest a circa 20 km da Piazza del Duomo, c’è una locanda d’altri tempi: Cascina Forestina. Ci troviamo per l’esattezza a Cisliano e il complesso è formato da un gruppo di edifici a due piani raccolti attorno a una corte centrale dominata dalla stalla e dall’abitazione del fattore.
La cascina, edificata tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, negli anni ’90 è stata sottoposta a un restauro conservativo degli edifici lasciando intatte le caratteristiche originali. Per l’intervento sono stati selezionati materiali naturali e tipici dell’architettura rurale come tetti in coppi a canale, pavimenti in cotto e in listoni di rovere, soglie e davanzali in pietra e le travi principali delle coperture e le capriate lasciate a vista.
# Immersa nel millenario Bosco di Riazzolo
La cascina è circondata e immersa nel milennario Bosco di Riazzolo, considerato una preziosa reliquia dell’originaria foresta planiziale lombarda, fu terreno di caccia dei Visconti e degli Sforza. Si estende in totale per 65 ettari di cui 16 nei terreni della stessa cascina. Si tratta di un bosco umido, ricco di risorgive e acque palustri, fossi e ricco di fauna sparsa fra alberi e arbusti, dove poter fare passeggiate e escursioni nella natura.
# A tavola la cucina tradizionale milanese
Dalla natura alla tavola. Cascina agricola e agriturismo, dispone di otto camere doppie dotate di bagno, dove si mangiare a pranzo e cena i piatti della cucina tradizionale milanese. Tutti i prodotti sono biologici e provengono da aziende e cooperative agricole del Parco Sud e del Parco del Ticino. Si possono anche visitare gli allevamenti all’aperto di razze autoctone lombarde come la Bovina Varzese e il Pollo Milanino.
C’è anche la possibilità di raccogliere nell’orto da parte degli stessi acquirenti, previa formazione per evitare di danneggiare le coltivazioni, grazie ai 16 ettari coltivati con ortaggi di stagione, foraggiere, cereali, erba medica e frutta di varietà antiche.
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FABIO MARCOMIN
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