#77 – PAVIA: la città dal GLORIOSO PASSATO, classica gita del fine settimana

Le origini antiche e il suo radioso passato hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio culturale

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Città molto sottovalutata dai milanesi. Eppure ha un passato regale e un presente ricco di motivi di interesse. Vediamone alcuni. 

PAVIA: la città dal GLORIOSO PASSATO, classica gita del fine settimana

Era l’antica Ticinum di epoca romana. Posta in posizione strategica, lungo la Via Francigena, sulle rive del Ticino a poca distanza dal Po. Nel Medioevo è stata una delle sedi regie del regno Ostrogoto, ma soprattutto capitale per due secoli del Regno longobardo e, dal 774 al 1024, capitale del Regno Italico. Dal 1361 è sede della celebre università. Le origini antiche e il suo radioso passato hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio culturale. Vediamo quattro attrazioni artistiche visitabili in un pomeriggio. 

# Ponte coperto

Tra le tante attrazioni della città, è forse curioso che il ponte coperto occupa il primo posto nelle preferenze dei turisti, secondo Tripadvisor. 

Il Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio) costruito sul Ticino collega il centro storico con il pittoresco quartiere, originariamente fuori dalle mura periferiche della città, di Borgo Ticino, situato sulla riva destra. Il ponte costituisce uno dei simboli della città: ha cinque arcate ed è completamente coperto con due portali agli estremi e una piccola cappella al centro. Il ponte attuale è stato ricostruito tra il 1949 e il 1951 replicando l’antico Ponte Coperto del Medio Evo.  

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Secondo una leggenda, l’antico ponte venne costruito dal Diavolo in cambio dell’anima del primo che lo avesse attraversato. L’Arcangelo Michele come primo essere vivente fece attraversare un caprone. Il Diavolo non la prese bene e scatenò una tempesta per distruggere il ponte che però rimase intatto. I pavesi fecero costruire una piccola chiesa al centro in riconoscenza dell’Arcangelo. Il ponte divenne così anche il Ponte del Diavolo.

# Basilica di San Michele Maggiore

Il più famoso e importante monumento religioso medievale della città. Considerata un capolavoro dello stile romanico lombardo, la chiesa raccoglie testimonianze del periodo in cui Pavia era la capitale del regno italico. Rappresenta il prototipo delle numerose chiese medievali pavesi e ospitò nei secoli cerimonie e incoronazioni, tra le quali l’incoronazione di Federico I Barbarossa, nel 1155. 

# Il Duomo

Dedicato a Santa Maria Assunta e a Santo Stefano fu iniziato nel 1488 su ordine del vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti e completato solo alla fine del XIX secolo, seguendo il progetto originale di Giovanni Antonio Amadeo. La cupola centrale, il cui disegno è attribuito al Bramante, con un’altezza di 97 metri, è la quarta in Italia per dimensioni. 

Il Duomo di Pavia è considerato uno dei più importanti luoghi di culto del Nord Italia. 

# Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro

Le sue origini risalgono all’inizio dell’VIII secolo, fondata secondo tradizione da re Liutprando. Ricostruita a partire dall’XI secolo, la costruzione moderna è stata consacrata nel 1132. La facciata, la cupola e il pavimento a mosaico sono simili a San Michele Maggiore da cui si distingue per l’uso intensivo del cotto in luogo dell’arenaria, per la facciata asimmetrica, e internamente per l’assenza dei matronei e per il transetto più corto. L’esterno è decorato con bacini ceramici islamici.

All’interno, si trova la tomba del re longobardo Liutprando, le cui ossa furono ritrovate nel 1896. Nella chiesa sono anche conservate le reliquie di Sant’Agostino, conservate nella famosa Arca di sant’Agostino, la cui mole marmorea è visibile sull’altare maggiore. L’Arca fu realizzata dai Maestri Campionesi nel 1362 ed è ornata da almeno 150 tra statue e bassorilievi. La chiesa è nominata anche da Dante Alighieri, nel X canto del Paradiso. Anche il corpo di Severino Boezio è conservato nella Basilica, nella cripta. 

Continua la lettura con: La gita più bella #78 – Il “BORGO dell’AMORE” a meno di un’ora da Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.